L’occupazione prosegue fra dibattiti e concerti. Lo sgombero? «Decisi a rimanere»
TRENTO. «Passata l’infatuazione, l’innamoramento folle dei primi giorni, è sbocciato un amore che si consolida giorno dopo giorno». Così gli occupanti dell’ex Zuffo, i fondatori del centro sociale autogestito «Bruno» riassumono i primi due mesi di occupazione che hanno festeggiato ieri sera con una bicchierata anche se l’«anniversario» è oggi. Sessanta giorni intensi durante i quali lo stabile abbandonato è cambiato e non poco e ora si preparano gli appuntamenti di gennaio.
Allo sgombero (sempre possibile) non ci pensano. «Più tempo restiamo qui dentro - spiega Stefano Bleggi - più diventa difficile spiegare lo sgombero, la chiusura di un luogo dove si stanno facendo molte attività dalla politica alla musica e che sta diventando sempre più un punto di riferimento per tante persone». E’ un vero e proprio cantiere quello che si installato sotto il viadotto della Gardesana. Non solo per i lavori in corso che stanno trasformando il vecchio edificio in una struttura organizzata e colorata, ma anche per gli appuntamenti che sono stati preparati. «Il prossimo incontro importante - racconta ancora Bleggi - è per domenica prossima con un seminario che durerà l’interno pomeriggio. Il titolo è “Autoktoni, atto primo”. Si parlerà di prodotti e di territorio e la speranza è che sia solo la prima puntata di una serie di incontri. Ci sarà Walter Nicoletti a moderare e interverranno Walter Micheli, Eugenio Rosi, Gigi Calliari, Vittorio Cristelli, Mario Poier, Giuseppe Baldessari e tanti altri. Dopo il dibattito, la degustazione. Giovedì ci sarà [c’è stato ndGP] l’appuntamento con Sandro Schmid per parlare di lavoro e ancora tante altre cose. Per noi è un passo importante vedere che anche persone diverse trovino normale venire all’ex Zuffo per trattare argomenti importanti». E poi ci sono gli incontri musicali e il calendario di gennaio che sta già prendendo forma. «Cominceremo il 6 gennaio con una dieci giorni - spiega ancora Stefano Bleggi - all’insegna degli appuntamenti. Ci sarà il cinema, il teatro, l’incontro con la lettura e tante altre cose che stiamo ancora preparando». E se vi sgomberano? «Stiamo pensando a troppe cose, organizzando troppi appuntamenti per rinunciarci. Siamo decisi - dice ancora Bleggi - a rimanere. Queste settimane sono state molto intense e molto impegnative ma quello che stiamo facendo ci sta dando tanto e c’è sempre più gente che passa qui per la serata di dibattito o per il concerto. Non possiamo rinunciare a questo». E fervono anche i lavori. Dopo il bar e la prima stanza - dipinta tutta di rosso - si sta ristrutturando un secondo spazio al primo piano dove domina il colore giallo. Al piano superiore, invece, si sta allestendo una sorta di ufficio dove è già garantito il collegamento internet. Continuano a mancare gli allacci all’elettricità e all’acqua ma sono state trovate delle alternative. «Il Comune non ci ha lasciato nemmeno prendere i bidoni per la raccolta differenziata. E a questo noi ci teniamo». Ecco l’argomento duro: i rapporti con l’amministrazione. «Non c’è stato nessun contatto - spiega ancora Bleggi - ma abbiamo letto il documento della circoscrizione di Piedicastello e non vediamo l’ora di incontrarli. E’ bello sapere che loro non hanno criminalizzato la nostra occupazione mentre in un’intervista Pacher ci ha definiti un problema di ordine pubblico. Non lo siamo. Siamo un punto di aggregazione, di confronto e di partecipazione. Proprio quello che lui ha sempre decantato e sostenuto».
Allo sgombero (sempre possibile) non ci pensano. «Più tempo restiamo qui dentro - spiega Stefano Bleggi - più diventa difficile spiegare lo sgombero, la chiusura di un luogo dove si stanno facendo molte attività dalla politica alla musica e che sta diventando sempre più un punto di riferimento per tante persone». E’ un vero e proprio cantiere quello che si installato sotto il viadotto della Gardesana. Non solo per i lavori in corso che stanno trasformando il vecchio edificio in una struttura organizzata e colorata, ma anche per gli appuntamenti che sono stati preparati. «Il prossimo incontro importante - racconta ancora Bleggi - è per domenica prossima con un seminario che durerà l’interno pomeriggio. Il titolo è “Autoktoni, atto primo”. Si parlerà di prodotti e di territorio e la speranza è che sia solo la prima puntata di una serie di incontri. Ci sarà Walter Nicoletti a moderare e interverranno Walter Micheli, Eugenio Rosi, Gigi Calliari, Vittorio Cristelli, Mario Poier, Giuseppe Baldessari e tanti altri. Dopo il dibattito, la degustazione. Giovedì ci sarà [c’è stato ndGP] l’appuntamento con Sandro Schmid per parlare di lavoro e ancora tante altre cose. Per noi è un passo importante vedere che anche persone diverse trovino normale venire all’ex Zuffo per trattare argomenti importanti». E poi ci sono gli incontri musicali e il calendario di gennaio che sta già prendendo forma. «Cominceremo il 6 gennaio con una dieci giorni - spiega ancora Stefano Bleggi - all’insegna degli appuntamenti. Ci sarà il cinema, il teatro, l’incontro con la lettura e tante altre cose che stiamo ancora preparando». E se vi sgomberano? «Stiamo pensando a troppe cose, organizzando troppi appuntamenti per rinunciarci. Siamo decisi - dice ancora Bleggi - a rimanere. Queste settimane sono state molto intense e molto impegnative ma quello che stiamo facendo ci sta dando tanto e c’è sempre più gente che passa qui per la serata di dibattito o per il concerto. Non possiamo rinunciare a questo». E fervono anche i lavori. Dopo il bar e la prima stanza - dipinta tutta di rosso - si sta ristrutturando un secondo spazio al primo piano dove domina il colore giallo. Al piano superiore, invece, si sta allestendo una sorta di ufficio dove è già garantito il collegamento internet. Continuano a mancare gli allacci all’elettricità e all’acqua ma sono state trovate delle alternative. «Il Comune non ci ha lasciato nemmeno prendere i bidoni per la raccolta differenziata. E a questo noi ci teniamo». Ecco l’argomento duro: i rapporti con l’amministrazione. «Non c’è stato nessun contatto - spiega ancora Bleggi - ma abbiamo letto il documento della circoscrizione di Piedicastello e non vediamo l’ora di incontrarli. E’ bello sapere che loro non hanno criminalizzato la nostra occupazione mentre in un’intervista Pacher ci ha definiti un problema di ordine pubblico. Non lo siamo. Siamo un punto di aggregazione, di confronto e di partecipazione. Proprio quello che lui ha sempre decantato e sostenuto».
MARA DEIMICHEI
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