26.4.07

Osteria sociale del CS Bruno

L'Osteria sociale offrirà piatti raffinati ma popolari dall'inconfondibile sapore di libertà.
La nostra ricerca culinaria saprà spaziare oltre ogni confine per proporre fantasie etniche dal gusto migrante, attenti come sempre a soddisfare i palati ingordi e le tasche precarie di chi vorrà assaggiare i nostri piatti.
La musica dal vivo e le serate di lettura accompagneranno ogni portata.
E se la rivoluzione non sarà un pranzo di gala, sarà comunque un'ottima osteria. Da Bruno.

Domenica 2 marzo 2008 ore 19.30
Cena a sostegno del Comitato di Mattarello contro la base militare

Domenica 29 Aprile ore 20.30

Anonima Stendhal - Live
dalle ore 19.30: Cena preparata dall'Osteria del Cso Bruno - 5€
il ricavato della serata sarà destinato al pagamento delle spese legali per i processi in corso, in particolare quello che vede imputati alcuni compagni per il blocco dei binari in solidarietà con la lotta della città di Vicenza contro la base Dal Molin)

Il gruppo “Anonima Stendhal” nasce nel 2005 dopo circa un anno di gestazione (dal 2004 era già presente una formazione ridotta e senza nome). Gli otto membri, quasi tutti già amici da tempo, provengono da diverse realtà musicali giovanili del panorama trentino: Jacopo Giacomoni dalla scuola di musica moderna e jazz di Madonna Bianca; Anna De Mutiis, Gianmaria Stelzer, Antonio Chemotti e Matteo Facchini dai Minipolifonici di Trento; Nadia Tamanini dalla scuola musicale di Pergine Valsugana; Mario Zanon ed Emanuele Trainotti da studi privati. Otto musicisti per altrettanti strumenti, quanto mai vari e particolari: dal sassofono al violoncello, dalle percussioni etniche alla chitarra elettrica, dal basso al violino, dalla batteria alla voce.
Nell’agosto 2006 il gruppo raccoglie unanimemente la sfida lanciata da due dei suoi membri: un viaggio di due settimane tra Costa Azzurra, Provenza e Camargue economicamente coperto dai piccoli guadagni ottenuti nei precedenti concerti ma, soprattutto, da quanto ricavato suonando per le strade di Francia. L’obiettivo raggiunto completamente ed un bagaglio di esperienze a dir poco entusiasmanti (ma purtroppo anche la scarsa attenzione rivolta loro dai locali trentini) li porta, una volta tornati in Italia, a continuare sul percorso della musica di strada: si esibiscono, con formazioni ridotte a causa delle loro diverse scelte universitarie, a Parma, Venezia (sotto i portici di Palazzo Ducale), Guastalla e per le strade di Trento, Riva del Garda ed Arco, ottenendo un successo notevole e guadagni più che soddisfacenti.
Attualmente il gruppo è impegnato nel missaggio del primo disco in studio (finora ha all’attivo solo due cd live), possibile grazie all’amico e compagno di viaggio Marco Ober, fonico dello Studio Z.E.M. di Bolzano, che sarà terminato presumibilmente entro quest'estate.
La nostra musica si basa sulla fusione delle diverse, e per certi aspetti contrapposte, esperienze musicali precedenti: più orientate alla classica e “scritta” da un lato, al jazz e all’improvvisazione dall’altro.
Dalla nostra passione per i generi meno commerciali (progressive rock, musica etnica, contemporanea e rinascimentale) deriva la personalizzazione di brani come la splendida "Bourrèe" di J.S.Bach nella versione dei Jethro Tull, e "Us and them" dei Pink Floyd.
Abbiamo riarrangiato standard jazz come “Summertime”, “Watermelon Man” e “Footprints”, e composto musiche originali: la sperimentale “Variazione #3”, di impronta minimalista, un “Tango” basato su un brano di G. Faurè per violoncello e orchestra, un’insolita “Spleen e Ideale” ed una cinquecentesca “Il Viaggio”, ispirate all’opera di C. Baudelaire.
Ma la nostra opera più significativa è la Suite di 23 minuti intitolata “The Rime of the Ancient Mariner”, versione musicata della Parte Prima dell’omonima composizione del poeta S. T. Coleridge.
Quest’ultima composizione ha richiesto al nostro gruppo sforzi notevoli, una preparazione di diversi mesi, molte sessioni di prove ed una ricerca individuale sulle sonorità più adatte. Fortunatamente la "rime" ha ottenuto un buon successo nelle esibizioni live ed è diventata ormai famosa tra il nostro pubblico, a testimonianza delle grandi possibilità offerte da un genere musicale “nuovo” o comunque diverso e fuori dagli schemi classici della cosiddetta “musica leggera”.

Sabato 28 Aprile ore 18.00

Good Luck (a.sonic.rep)
techno eclectic dj set from Greece


dalle 18.00 nel giardino







21.4.07

Libertà di movimento! Tutt@ dappertutto!

vedi la news: Centri sociali in movimento: diritto al reddito e alla mobilità

Comunicato stampa per il diritto alla mobilità

Questa mattina molti treni ribelli diretti al corteo nazionale di Trento per la difesa degli spazi sociali sono stati fermati da parte delle Ferrovie dello Stato e del governo.
A Verona, a Milano, a Brescia, a Bologna oggi si è cercato di negare il diritto a manifestare, si è cercato di negare il diritto alla mobilità.
La responsabilità gravissima di Trenitalia rispetto a quanto accaduto è evidente.
La militarizzazione delle stazioni e la scelta di negare il diritto a manifestare hanno avuto pesanti conseguenze su decine di migliaia di passeggeri.
Trenitalia è un’azienda a scopo di lucro.
Lucro solo dei suoi dirigenti.
Lucro a colpi di esternalizzazioni e di privatizzazioni.
Lucro a colpi di speculazioni e di devastazioni di intere vallate per un progetto come la TAV che non ha altro scopo che quello di ingrassare il conto in banca di dirigenti corrotti e delle lobbies politico-economiche a loro collegate.
Trenitalia, la sua dirigenza, è responsabile dello sfascio del trasporto pubblico in questo paese. Incidenti e pessima qualità del servizio, costi insostenibili di biglietti e abbonamenti, questa è Trenitalia.
Non garantisce più il diritto alla mobilità dei cittadini.
Non garantisce più un servizio dignitoso come milioni di pendolari e di precari sperimentano sulla loro pelle ogni settimana.
Ed è anche per questo motivo che oggi i passeggeri dei treni bloccati solidarizzavano coi manifestanti. Per questi motivi come Centri Sociali lanciamo una campagna contro Trenitalia.
Per una diversa gestione della mobilità.
Contro il business della TAV.
In solidarietà con pendolari e lavoratori.

Maggio sarà il mese delle nostre mobilitazioni.
PER IL DIRITTO ALLA MOBILITA’

PER IL DIRITTO AL REDDITO

Capannone Sociale - Vicenza
Lab. Fuori Controllo - Monselice
Cso Pedro - Padova
Ubik Lab - Treviso
Cso Rivolta - Marghera
Lab. Morion - Venezia
Chioggia Lab - Chioggia
Clandestino - Gorizia
LiberaZone - Schio
Casa delle Culture - Trieste
Laboratorio Aq16 - Reggio Emilia
Laboratorio Sociale Occupato Paz - Rimini
TPO - Bologna
Passepartout - Bologna
ass.YaBasta! - Parma
Cantiere - Milano
CasaLoca - Milano
Csoa Crocevia - Alessandria
Cso Bruno - Trento

Solidarity with Bruno in Norway!



Ieri, a Oslo, capitale della Norvegia, attivisti hanno dipinto di rosa la statua "Sinnataggen" (Angryboy, ragazzino arrabbiato). Il gesto in solidarietà con gli occupanti del Cso Bruno di Trento. La statua è un simbolo nazionale per la Norvegia al pari della Sirenetta per la Danimarca. In una lettera all’ambasciata italiana, inoltre, si rivendica il diritto agli spazi sociali autogestiti contro i tentativi di repressione dei governi europei.

Hands off Free Spaces!!!
Giù le mani dagli spazi sociali!

Lettera all’ambasciata:
Where is my Ungdomshuset?


Frontpages of all national media in Norway (but no mention of Trento yet… it will come later):
http://www.vg.no/pub/vgart.hbs?artid=172222
http://www.dagbladet.no/nyheter/2007/04/21/498430.html
http://www.aftenposten.no/nyheter/iriks/article1748390.ece

(Poster on statue says "Where is my ungdomshus")

19.4.07

Musica anche il 21

Il cso Bruno continua a mostrare le proprie potenzialità culturali, producendo una offerta musicale, importante e alternativa, che solitamente non trova spazio nella sterile scena trentina.
Da anni ormai i centri sociali di tutta Italia sono diventati il punto di riferimento per la musica che esce dal circuito commerciale, i soli luoghi capaci di dare spazio agli artisti più innovativi e geniali (spesso gli stessi che il "tempo" e le "parole" andranno poi a consacrare). Ma i centri sociali sono anche gli unici che, piu' semplicemente, danno spazio a chi vuole coltivare una passione al di la' del business.
Sarebbe un peccato (oltre che segno di miopia) negare ai centri sociali il riconoscimento che meritano; ma per farlo ci si deve allontanare dall'avvilente e sterile logica del profitto.
Purtroppo anche le istituzioni che si dovrebbero occupare di dar voce alla cultura e all'arte - fuori da questa logica del profitto - badano più alla propria immagine che alla sostanza delle proposte.
Il 21 aprile, la manifestazione nazionale per la difesa degli spazi sociali diventera' allora un'altra occasione per sottolineare come un centro sociale - anche nella città di Trento - abbia un ruolo fondamentale, sia di portavoce contro le brutture di questa società sia di spazio di cultura, musica, arte.
Molti saranno gli ospiti che suoneranno durante il corteo, ma soprattutto all'interno dell'ex ostello mayer al termine della manifestazione.
Peak Nick, creatore e performer insieme a dj Ilo di numerose one night che hanno fatto la storia del Linkproject di Bologna: Notte Vidal, T.O.I. - Tradition Of Innovation, EcleCtroniks. E' inoltre l'ideatore e direttore artistico del giovedì al Killer Plastic di Milano, la serata mensile che ha infiammato la stagione scorsa con Khan, Thomas Brinkmann, T.Raumschmiere, Kris Korda, Captain Comatose e molti altri. Due dj capaci di mescolare techno, electro, pop e l'elettronica più raffinata con una genialità disarmante.
Randy Barracuda arriva invece dalla Finlandia, componente del duo "Imatran Voima" che vanta numerose uscite su etichette come Bunker Rec e Mighty Robot. Il termine "electro" non basta per identificare il loro stile sperimentale, influenzato dal Miami Bass come dall' heavy metal più bizzarro.
Da Milano il dj e produttore Gab.Gato attualmente impegnato con la sua label londinese "4 Player Records" per le produzioni più electro e techno e parallelamente con il progetto hip hop "JTag and East Milan"; ha suonato in vari festival, club e centri sociali di tutta Europa.
Luca "5th Suite" Fronza, dj/producer roveretano di rilievo internazionale. Dal 1999 docente di Home Recording&Producing al CDM di Rovereto ha all'attivo 3 album e un'infinità di singoli per etichette italiane ed estere. Tra le sue collaborazioni spiccano quelle con Will White (Propellerheads), Howie B, Spooky, Ursula Rucker, Sun Ra, Transglobal Underground. Resident dj del Maffia Club di Reggio Emilia frequenta le consolle dei più prestigiosi club internazionali mixando breakbeat, house, funky ed hip hop.
Plaza de Funk, roveretano, da molti anni a Londra, dopo le sue ultime produzioni e i suoi ultimi dj set è stato invitato ai Breakspoll Awards, il più importante festival breakbeat europeo che si tiene ogni anno al Fabric di Londra, questo la dice lunga sulla sua carriera artistica.
Inoltre tutta la crew veneta legata al cso Pedro, con a capo i "Bomchilom" e i "Vibrabbona" che assieme al dj trentino "Downbeat", scalderanno la manifestazione con un "carro" dancehall, reggae e roots.
E per finire i dj della nostra città: Xenja, Pole, Kandy Kandy, Rage, Tiredboy e tutti quelli che si uniranno all'ultimo.

...il tutto senza l'impegno delle ingenti risorse economiche pubbliche tipicamente sprecate dall'amministrazione per l'organizzazione di eventi dallo spessore artistico culturale modesto.

18.4.07

L'Opera Universitaria vuole cacciare Bruno!

Martedì il CDA dell'Opera Universitaria ha deciso di dare mandato al presidente Zuelli di denunciare l'occupazione dell'ex ostello Mayer. Si ripresenta così l'ipotesi di sgombero del Centro Sociale che già da domenica è attraversato da numerose persone che hanno partecipato alla serata musicale o che chiedono informazioni sulla manifestazione del 21 aprile.
Di seguito la rassegna stampa e i comunicati del Cso Bruno e del Coordinamento Universitario in merito alla denuncia dell'Opera Universitaria


Vai allo speciale "Guai a chi ci tocca" verso la manifestazione del 21 aprile

Appello nazionale degli studenti medi: mobilitarsi ovunque verso il 21 aprile, difendere gli spazi sociali

La mattina del 21 marzo è stato sgomberato il Centro sociale Bruno a Trento. Questa azione di forza da parte dell’ammnistrazione ha colto tutti impreparati infatti il comune stava trattando da qualche settimana con gli occupanti.
Il Bruno rappresenta uno di quegli spazi sociali che in tutta Italia costruiscono un’alternativa reale alle dinamiche di guerra, restrizione di sogni, negazione di libertà e non soddisfazione di bisogni, e che per questo è sotto l’attacco di quelle logiche di guerra e repressione della rappresentanza.
In risposta ai continui attacchi che mirano a chiudere ogni spazio di autonomia politica, il 17 Aprile, verso poi il corteo del 21 a Trento, ne andremo ad aprire di nuovi a partire proprio dalle nostre scuole, con autogestioni, assemblee, occupazioni di aulette, e iniziative, sia in difesa degli spazi, ma anche in attacco e riappropriazione diretta dei nostri diritti e della nostra possibilità di autodeterminarci.
Autodeterminare le nostre vite è per noi l’unica alternativa reale nell’anomalia di questo sistema di normalizzazione della guerra permanente che anche attraverso il controllo sociale vediamo dispiegarsi in tutta Europa: la stessa guerra che vediamo nei nostri territori, che è la stessa dei bombardamenti in medio oriente che prosegue grazie a quei finanziamenti di cui è stata invece depredata la scuola con l’ultima finanziaria.
Per questo il sapere critico che arricchisce i nostri spazi liberati è contro la cultura di guerra.
I risvolti effettivi di questa tendenza al controllo si notano non solo sul fronte degli spazi sociali liberati nelle città, ma anche dei luoghi che dovrebbero essere i primi su cui investire, come la scuola, oltre ad essere sotto un fortissimo attacco devono anche trovare compromessi e integrarsi al sistema di controllo poliziesco, adeguandosi in sostanza alle logiche della guerra globale permanente.
Nelle scuole il controllo entra non solo attraverso le divise che usano il pretesto della “droga” per abituarci a retate e perquisizioni, ma passa nel silenzio quando agisce tramite la negazione degli spazi di agibilità politica: le assemblee vietate, le aule negate, la chiusura delle aule autogestite, rendono labile il confine tra le logiche del controllo sociale e disposititvi di controllo sulla cultura, sui saperi, sulla mente, mentre viene definitivamente appaltata la scuola con il decreto Bersani (passato completamente sotto silenzio) che punta solo all’esclusione e alla selezione di chi vuole accedere al sapere.
I mezzi pratici attraverso cui avviene questo controllo passano ovviamente attraverso la chiusura di tutti gli spazi sociali che per la loro specificità esprimono e riproducono autonomia: autonomia politica, ma anche autonomia culturale rispetto alla logica del controllo.
Le azioni di sgombero dei centri sociali, da Copenaghen a Trento non hanno risolto i conflitti che in questi spazi si esprimevano, anzi, li hanno radicalizzati e portati ad esplodere nelle città, facendo sì che i conflitti stessi si diffondessero ed entrassero in rete in tutto lo spazio politico europeo.
E’ anche nella lotta per la difesa di spazi collettivi che si esprime in pieno la spinta a delegittimare i meccanismi del controllo sociale e che ci spinge alla ripresa di uno spazio politico che in modo sempre più arrogante ci viene negato.
Dalle scuole e dalle città deve partire la mobilitazione che riesca ad esprimere il percorso comune su cui si rivendica l’autonomia dei movimenti: autonomia rispetto al controllo, ma allo stesso tempo nell’autodeterminarsi nelle scelte politiche e nelle lotte e come rivendicazione del diritto a ribellarsi di fronte all’arroganza della guerra e del controllo.

Ribellarsi è giusto!

Rete degli Studenti di Trento
Coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia
Coordinamento Studenti Medi Venezia
Studenti in Movimento di Alessandria
Collettivo BAse Autogestita di Riva del Garda
Coordinamento Studentesco Vicenza
Global Students Padova
Collettivo Sfumature di Reggio Emilia
Collettivo Out Share di Bologna
Collettivo Studentesco Senigallia
Collettivi Studenteschi di Napoli

14.4.07

Nuova casa per il Bruno! Occupato l'ex ostello Mayer



Alle 14.30 di questo pomeriggio i militanti del Cso Bruno hanno occupato l’ex studentato Mayer, uno stabile di proprietà dell’Opera Universitaria di Trento (che lo aveva lasciato in disuso da 3 anni), in corso Buonarroti nei pressi della stazione FS di Trento.
Già da domani alle 15.00 riprenderanno le iniziative del Cso Bruno con l’assemblea degli spazi sociali - dal Global Meeting a Trento, da Trieste al G8 di Rostock - e a seguire una grigliata con musica acustica alla quale è invitata tutta la cittadinanza. Da oggi è attivo inoltre l’info point per la grande manifestazione a difesa degli spazi sociali del 21 aprile.


La migliore risposta agli
sgomberi è l’occupazione!

Il Cso Bruno ha ritrovato la sua casa!

Cronaca audio:
ore 14.30

Ascolta la prima corrispondenza di Federico Zappini del Cso Bruno che racconta in diretta l’apertura della porta d’ingresso per occupare lo stabile.

[ audio ]
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Lettera ai nostri nuovi vicini

Sabato, 14 aprile 2007
Ai nostri nuovi vicini.

Ora siamo qui. Sulle stesse vie dove si affacciano le vostre finestre, felici di incontrarvi per strada, di salutarvi e riconoscervi. Lo stabile ex Zuffo è stato murato dal sindaco Pacher con l’intento di chiudere un’esperienza sociale e culturale che da mesi proseguiva con entusiasmo, dovevamo perciò trovare nuovamente casa. Il Centro Sociale Bruno si è trasferito all’ex ostello Mayer, qui vicino. Da palazzone vuoto e desolato si trasformerà in centro sociale: le finestre chiuse si apriranno per far entrare la luce, le porte si spalancheranno per accogliere anche voi.
Vi aspettiamo per raccontarvi tutta la nostra storia, facendoci conoscere direttamente oltre le caricature che fanno spesso di noi i giornali. Troveremo tutto il tempo per spiegarvi le nostre passioni e per condividere con voi i nostri sogni. Non dimenticheremo di dirvi quanto è stato stronzo il sindaco Pacher, che ha fatto promesse senza l’onestà di mantenerle; di raccontarvi tutto quello che sappiamo di questa città, della sua politica, della sua “mafietta”. E vi parleremo anche dei migranti che abbiamo incontrato, dei senzatetto che abbiamo aiutato, dei mille progetti che abbiamo.
Nel tardo pomeriggio di domani è già in programma una grigliata. Siete i benvenuti.

CSO BRUNO


Veniteci a trovare per conoscerci, leggete e guardate ciò che facciamo , scriveteci per dirci qualunque cosa (csabruno@gmail.com)

12.4.07

Conferenza stampa verso il 21 aprile

Questo pomeriggio gli attivisti del Centro Sociale Bruno hanno voluto riportare in centro la questione degli spazi sociali. Hanno voluto tenere la conferenza stampa di presentazione della manifestazione del 21 aprile in Via Belenzani proprio sotto il Comune di Trento, da dove il 21 marzo è partito l’ordine dello sgombero del Centro Sociale.
Si sono presentati con secchi pieni di mattoni - quelli dei muri che chiudono il Cso Bruno nel piazzale Ex Zuffo - riportandoli a chi ha voluto quei muri, il Sindaco Alberto Pacher. La sera prima, al termine di un’assemblea molto partecipata, alcuni attivisti avevano aperto una delle porte al piano terra dello stabile dell’ex Zuffo, ancora oggi sotto sequestro, segnalando come il movimento non si ferma di fronte a nulla, proseguendo sulla strada che da anni ha segnato nella città di Trento.Gli attivisti nel pomeriggio hanno anche "regalato" alla città un’enorme cartolina che rappresenta una delle finestre murate e riporta una grande scritta: Questa è la vostra legalità.
Quella di oggi per Trento è stata la giornata che apre il conto alla rovescia verso la grande manifestazione del 21 aprile. Fino a quel giorno si succederanno tante iniziative che dicono con forza GUAI A CHI CI TOCCA! Un conto alla rovescia segnato da diverse iniziative che attraverseranno la città, l’università, le scuole superiori.

In questi giorni Bruno è in cerca di casa...

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[Global Project Trento]

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11.4.07

Critical Mass per gli spazi sociali

Giovedì 12 aprile 2007: Critical Mass ore 17.30_Piazza Pasi

A Trento musica, socialità e cultura sono rinchiuse nella gabbia di un’irreale concezione di legalità che ne rende difficoltoso e a volte impossibile l’esercizio. Per questo vogliamo scendere per le strade e pulirle da questa realtà ovattata in cui vogliono farci rimanere: l’alternativa esiste ed è a portata di mano.
Difendere in ogni modo i nostri spazi è un’esigenza, lo spazio non è solo un luogo di riunione e socialità, è la vita stessa. Spazio è MOVIMENTO non staticità e ci permette di dar vita a qualcosa di nuovo. Novità è sorpresa, creatività e soprattutto libertà.
Liberiamoci dalle catene dell’ipocrisia e della repressione, la stessa che vuole imporci di TACERE, di rinunciare a far sentire la nostra voce, GRIDIAMO il nostro dissenso, non permettiamo a questa amministrazione di ridurci al silenzio e all’inattività. Non pieghiamoci di fronte all’ingiustizia di uno sgombero che è espressione di violenza e consapevole cecità.
Sciogliamo le nostre bici e MUOVIAMOCI insieme per svegliare le coscienze addormentate dalla paura della diversità, dalla schiavitù dell"ignoranza"; quell’ignoranza indotta da media e istituzioni.
Noi non vogliamo accettare alcun muro né dimenticare che ognuno di essi può essere abbattuto. Pedaliamo verso la manifestazione nazionale del 21 aprile ricordando alla città e al sindaco Pacher che il cemento non ci spaventa!!!

Ascolta il commento [ audio ]

Global Project Trento

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10.4.07

Amore e rabbia, rabbia e amore

Contributo di Rocco, Base Autogestita Dro
Siamo fuori, siamo dappertutto. Il vento che soffia non ci piega, ci sposta in ogni angolo della città.
È il materialismo di questa società quello che tenta di spazzarci via, quello che pensa, sgomberandoci da Bruno, di cancellarci, di cancellare i nostri sogni. Ma non è così facile. I nostri desideri, le nostre fantasie, le nostre emozioni non seguono quel ritmo matematico che il progredire della società contemporanea ci vuole imporre; quello schema insipido del disinteresse da tutto quello che è il vero rapporto umano.
Il nostro amore è un sentimento radicale, che fluttua su quel senso di colpa universale e che ci consente di volare distante da chi ci confonde le idee che tentiamo di mantenere chiare. Il nostro è un amore determinato, che non può essere prevaricato da nessuno, che quando vede la nebbia infittirsi sopra la terra, diventa rabbia. Lo sgombero, la violenza che ci è stata imposta, il ghiaccio che vuole soffocare il fuoco, ha portato il nostro amore dappertutto.
La nostra rabbia, allora, in questo tempo, decide di uscire dalla tranquillità dei ruoli, dalla via lattea degli errori, navigando la nostra poesia.
Le fiamme che si alzano dai copertoni adagiati sulla strada, le automobili tutte bloccate sul fare della sera, gli autobus in fila alla mattina presto, palazzo Thun assaltato con la scala artigianale e dalle nostre parole, è tutta poesia. Non è violenza, non è sfogo, non è vendetta, è solo legittima poesia; di quella che porta un’anziana signora della Val di Susa a tirare in testa il crocifisso al poliziotto, di quella che porta un ragazzo a distruggere a martellate gli aerei militari, che portava quei famosi “banditi” fuori dai loro portoni per liberare le città, di quella che ha infuocato le strade di Copenaghen.
La nostra è una rabbia di colore rosa, che viaggia per l’Europa, intrinseca alle relazioni delle persone. È un sentimento reticolare, globale, che attraversa tutte quelle realtà che hanno scelto di non sottomettersi al mutismo individualista della civiltà nella quale viviamo. La nostra produzione e riproduzione immateriale entra in scena, sconvolgendo l’improbabile intimità che la “città” ci vuole far credere di avere. Scende diretta, sorpassa i soliti commenti stereotipati della gente che non sa più cosa dire, vuota nella completa ignoranza; va oltre il sentimento di intolleranza riproposto dalle più infami persone, che cavalcano la situazione per militarizzare i rapporti e gestire le sicurezze delle persone con il controllo.
“L’altra città”, ecco quello che siamo.
Ora è più chiaro di prima. Noi siamo quelli definiti brutti, sporchi, nullafacenti, arroganti, ridicoli, viziati, che non fanno altre che disturbare chi lavora. Ecco perché la nostra moltitudine, che nasce dalla resistenza poetica alla gestione consumistica della vita, è un’altra città, è una strada diversa, perchè siamo inconcepibili per la banalizzazione della vita. Perché siamo diametralmente opposti allo scialbore di chi non sa distinguere l’amore dall’ipocrisia, la rabbia dalla cultura dell’odio. La nostra unica sana presunzione è il non essere tristi e delusi, di non scendere a patti con il nulla. Il loro definire “la nostra nullafacenza” dimostra ancora l’importanza che diamo al pensiero e agli affetti, in una società dove l’unico valore è la produttività lavorativa.
Amore e rabbia, le nostre iniziative. I nostri percorsi immersi in un mondo di smemorati, che classifica l’esistenza secondo la moda. Per questo siamo definiti viziati, perché sogniamo un posto per tutti, libero dalle culture di odio, e siamo determinati ad averlo. Le iniziative per i senzatetto e i migranti, l’Ambasciata dei Popoli, Ricky Gianco e Don Gallo contro il proibizionismo, il tributo ai Clash, l’autoriduzione al concerto di Caparezza, il camion della coca-cola che non passa, le duecento persone sul treno per Vicenza, la stazione bloccata contro la guerra globale, la tre giorni antifascista, l’occupazione creativa al Gocciadoro, Autoktoni e tutte le altre emozioni che sono state vissute, battono il tempo della ricerca dello spazio.
Bruno cammina nel bosco alla ricerca del proprio futuro, Bruno ama il mondo, è dolce, ma sa pure incazzarsi. Bruno ha molti amici, è moltitudine. È più agile, ha più estro, cerca i fiori che nascono dal cemento. Bruno siamo noi.
E il nostro amore è rabbia, la nostra rabbia è amore.

8.4.07

Assemblea Spazi Sociali

Dal Global Meeting a Trento, da Trieste al G8 di Rostock

L’attacco frontale ai Centri Sociali - da Copenaghen a Padova -, lo sgombero del Centro Sociale Bruno e la manifestazione del 21 aprile, le giornate del Global Meeting e il percorso verso il G8 di Rostock, passando per i consolati messicani e Trieste. Questi vogliono essere i temi di un’assemblea da fare a Trento il 15 aprile, nel count down che ci porterà il 21 aprile a essere tutti nelle strade per difendere gli spazi sociali e la libertà di movimento.
Per Trento è occasione importante verso l’imminente manifestazione, ma può essere un utile passaggio verso le prossime scadenze - 4/5 maggio davanti ai consolati messicani, 12 maggio a Trieste per una prima fetta di G8, a giugno la mobilitazione a Rostock - che Venezia e l’incontro con le realtà intervenute al Global Meeting hanno posto sul tavolo.

L’assemblea si terrà domenica 15 aprile 2007 alle ore 15.00 al Centro Sociale Bruno nel nuovo stabile occupato in c.so Buonarroti dietro la stazione FS.
A seguire grigliata e musica

6.4.07

Due processi in due giorni

Due processi in due giorni hanno visto protagonisti gli attivisti del movimento trentino.
Nel primo, che vedeva coinvolti 12 antiproibizionisti accusati di violenza privata per la protesta di fronte al Teatro Sociale contro il disegno di legge Fini sulle droghe leggere e contro l’autoritaria proposta di AN di sottoporre a tampone gli studenti delle scuole superiori, il giudice della corte d’appello ha confermato la sentenza in primo grado di condanna a una pena pecuniaria di 570 euro più spese processuali. Gli avvocati hanno già fatto sapere che ricorreranno in cassazione.
L’altro processo, svoltosi ieri, con l’imputazione di manifestazione non autorizzata a due attivisti per la protesta dello scorso inverno durante il passaggio della torcia olimpica e del suo carrozzone fatto di sponsor e multinazionali, si è risolto con la completa assoluzione.
Questa è l’ennesima assoluzione su un reato, quello di manifestazione non autorizzata (art. 18 del TULPS), che la questura di Trento applica in modo costante, quasi ossessivo, in ogni protesta. Ricordiamo che l’art. 18 del TULPS rappresenta un retaggio della cultura giuridica fascista e viene spesso utilizzato dalle questure per limitare la libertà di movimento obbligando ad una difesa nei tribunali dell’esercizio di un diritto irrinunciabile: il diritto al dissenso, il diritto di manifestare.
Global Project Trento

DRO - SABATO 7 APRILE - Reclaim the Spaces

Piazzale biblioteca Dro

dalle 15.30:
zona skateboard and freestyler hip-hop (Ares, Besh,Boom bad squad, Mc Blasta e altri) + dj set.
Durante il pomeriggio riflessione con attivisti del cso Bruno, per la difesa degli spazi sociali.

dalle 21.30:
Gadfly, punk-rock, Riva del Garda
Brain Wave, punk-rock, Riva del Garda
Electric Poetry, rock, Riva del garda

per il resto della serata dj set

5.4.07

Incursione comunicativa in città del Coord. Universitario verso il 21 aprile

Incursione comunicativa in città del Coordinamento Universitario di Trento in solidarietà con il Cso Bruno sgomberato il 21 marzo da celerini e carabinieri su precisa volontà del sindaco Pacher e della sua giunta di centro-sinistra.
L’incursione con striscioni e parole ha voluto ribadire la necessità di pratiche di autogestione e libertà nella città come nell’università, ricordando a tutti gli universitari l’importante appuntamento della manifestazione del 21 aprile a difesa degli spazi sociali.

leggi il volantino
galleria d’immagini


giovedì 19 aprile ore 17.00
festa di autofinanziamento --> sociologia
vedi il flyer

Il "Vittoria" riapre la questione spazi nelle scuole


Due giorni di mobilitazione a Trento per quanto riguarda la questione degli spazi nelle scuole.
All’istituto d’arte Vittoria lunedì 2, conclusi sia i due giorni di autogestione che la metà del terzo concessa come assemblea, si è passati ad un’occupazione della palestra dell’istituto per consentire il proseguimento delle discussioni.
I temi affrontati riguardano le questioni interne alla scuola, tra le quali la più importante è risultata essere quella degli spazi, e il Centro Sociale Bruno. Al termine dei dibattiti si è arrivati a decidere che l’occupazione momentanea sarebbe continuata.
L’edificio dell’istituto Vittoria non è a norma del punto di vista della sicurezza e da vent’anni è aperta una discussione sull’acquisto dell’edificio che consentirebbe di impiegare i fondi destinati al pagamento dell’affitto per la ristrutturazione della scuola. Ancora però non si sono avute risposte concrete, ed è per questo che gli studenti si sono autorganizzati e hanno iniziato questo nuovo percorso.
Il giorno seguente sono iniziati i lavori artistici in vista del presidio sotto la regione di mercoledì. La sera invece, dopo aver lasciato la palestra, i ragazzi hanno deciso di trsferirsi con le loro tende sotto l’assessorato per continuare la protesta, che si è conclusa all’alba del giorno dopo davanti alla provincia. La mattinata è proseguita sotto alla regione, dove sono stati montati degli stand artistici ispirati alla questione degli spazi e all’accorpamento che verrebbe a subire il Vittoria con il Depero di Rovereto (a 25 km da Trento). Fusione che comporterebbe gravi perdite rispetto a laboratori e corsi che verrebbero trasferiti solo nella sede di Rovereto, al discapito degli studenti di Trento e dintorni.
Questa "due giorni" dimostra che la questione degli spazi di cultura e di socialità nella città di Trento è aperta e verrà rilanciata con forza nella manifestazioni nazionale in difesa degli spazi sociali di sabato 21 aprile.
Ascolta il resoconto di Filippo, rappresentante d’istituto

2.4.07

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