31.1.07

Solidarietà ad Esc di Roma

La notizia dello sgombero di Esc, questa mattina, ci coinvolge direttamente. E’ una situazione difficile e complessa, quella dei movimenti in questo cambio di fase, nella quale l’interrogazione sui percorsi, la riflessione sugli scenari futuri e la sperimentazione politica, costituiscono un importante fattore per la ripresa dei conflitti, per le quali cose il lavoro politico di Esc rappresenta un contributo al quale non vogliamo rinunciare.
Vi siamo ancora più vicini perché condividiamo con voi la stessa situazione di precarietà rispetto a uno spazio occupato, perché ogni giorno dobbiamo misurare la distanza che separa i nostri desideri dall’ottusa tracotanza del potere.
Un abbraccio fraterno

CSA Bruno - Trento

Sito web atelier occupato Esc
Comunicato Esc
Comunicati di solidarietà

30.1.07

Intervento sulla aggressione di sabato notte

Rassegna stampa dal Trentino del 29.01.'07:Urlano "finocchi" e poi li picchiano

Mentre l’ArciGay staccava dal muro la mostra che in questi giorni testimoniava la tragedia dell’”Omocausto”, due giovani vestiti di nero attraversavano il parco di Piazza Venezia diretti a colpire due ragazzi, “finocchi di merda”. A volte le parole fanno più male dei pugni, si assestano sullo stomaco e vibrano nella testa. Basta poco per essere di nuovo ridotti nel lager della discriminazione, un luogo che ogni gay ritrova nella memoria ancestrale, un ricordo nascosto che affiora nitido quando l’offesa colpisce il bersaglio. E a volte i simboli prendono la forma di una mano che ti rovescia la faccia: una svastica sul muro di una scuola che pochi giorni prima celebrava il ricordo della Shoah è sufficiente per sporcare il racconto del sacrificio di milioni di uomini e di donne

Lo sapevano che domenica si è celebrata la giornata della Memoria, che si ricordava l’atrocità della storia umana, la brutalità che ha srotolato chilometri di filo spinato attorno alla libertà e alla dignità di ebrei, di sinti e rom, di omosessuali e dissidenti politici. Coloro che due notti fa hanno picchiato e insultato due gay, quelli che a Rovereto hanno vergato una svastica sui muri della città, non hanno letto Primo Levi e Anna Frank, non conoscono approfonditamente la crudeltà della Storia e la “banalità del male”, ma i giornali li leggono, i titoli di più. Non sono organizzazioni fasciste quelle che aggrediscono e offendono, sono una cultura nuova che mette le radici nell’approssimazione di una storia nera. Sono solo il prodotto della contemporaneità: vuoti a perdere, gonfi solo delle parole che sentono qua e là, mossi delle dichiarazioni blasfeme che arrivano dallo scranno più a destra di un Consiglio Comunale o dal banchetto che raccoglie firme contro “negri” e “froci”.

Questi ragazzi normali traducono con freddezza il gelo delle idee che spesso trovano spazio nei titoli dei giornali che così illuminano il profilo lugubre dell’odio e del disprezzo; sono i figli del mancato coraggio di un sindaco che non ha abbracciato il presidente dell’ArciGay trentino quando il consigliere Giuliana lo ha definito “sporcaccione pederasta”: quel giorno avrebbe dovuto dire “io sono gay”, senza la pretesa dell’incisività del famoso “Ich bin ein Berliner”, ma con il desiderio di partecipare la sofferenza di una comunità, con l’orgoglio di riconoscere a tutti la piena cittadinanza, la totale uguaglianza, con l’intento di isolare e condannare la sporcizia delle affermazioni del consigliere di Alleanza Nazionale - Fiamma Tricolore.

Gli autori di queste azioni sono, in fondo, le braccia ignoranti di un pensiero cattivo, di una sottile ma intensa pioggia di revisionismi, di teorie crudeli che si mescolano alla vita democratica attraverso la categoria della “libertà di espressione”.

Non sarà una legge che non ci farà più sentire le oscenità di chi nega l’Olocausto, e non saranno i Pacs ad impedire che il disprezzo colpisca ancora gay e lesbiche e transessuali. Occorre esercitare ogni giorno l’antifascismo, tappando la bocca con gli argomenti della libertà a quelli che, anche con tecniche democratiche, seminano pensieri nefasti: difendendoci non solo dalle azioni eclatanti e dalle sparate più grosse, ma respingendo qualsiasi scomunica che discrimini, qualsiasi anatema che condanni la diversità, ogni parola di odio, ogni accenno di disprezzo.

Donatello Baldo / Csa Bruno

spigolisoprattutto.splinder.com

27.1.07

I sinti trentini ricordano il Porrajmos, lo sterminio degli zingari nei lager nazisti

GIORNATA DELLA MEMORIA 2007
I sinti trentini ricordano il Porrajmos, lo sterminio degli zingari nei lager nazisti

SABATO 27 GENNAIO ORE 15.00
presso palazzo PAT , p.zza Dante ( Trento), l'Associazione Siniti del Trentino - sezione dell'Opera Nomadi nazionale, depositerà una corona di fiori presso la lapide che ricorda i morti trentini nei campi di concentramento.

http://istima.noblogs.org/
Associazione Sinti del Trentino

Anche quest'anno, come già avvenuto nel 2005 e nel 2006, l'Associazione Sinti del Trentino vuole portare l'attenzione della società su un pezzo di storia dimenticata, proprio in occasione della Giornata della Memoria: non collocandoci "fuori" o in alternativa alle iniziative ufficiali, ma tentando di dare il nostro contributo ad una commemorazione che non può in alcun modo permettersi di ignorare la tragedia che, nel contesto dell'Olocausto, colpì le popolazioni sinte e rom.
Il rigetto e l'indifferenza consumatisi a livello sociale hanno permesso che anche la storia tacesse, che il massacro del Porrajmos (divoramento; il termine ròmani si riferisce al genocidio - circa mezzo milione di morti - avvenuto nel corso della seconda guerra mondiale) del popolo sinto e rom potesse essere considerato un capitolo di scarsa rilevanza della Shoà. A differenza degli altri gruppi colpiti, per le genti zingare non c'è stato riscatto; nonostante abbiano subito una persecuzione di tipo razziale, solo pochi decenni fa sono stati riconosciuti loro dalla Germania i diritti al risarcimento. Il popolo dei rom-sinti-kalé è un popolo transnazionale, che non ha mai dichiarato guerra a nessun altro popolo: nonostante ciò, in tanti stati i rom non sono riconosciuti nemmeno come minoranze linguistiche - anche in Italia è così. Un filo conduttore di rifiuti, bandi e violenze traccia la storia dei tanti gruppi zingari, dal loro arrivo in Europa intorno all'anno 1000, fino ai nostri giorni. Già partendo dalle leggende e dalle denominazioni si possono focalizzare le differenti visioni e relazioni che intercorrono tra il we-group - il sistema dell'identità e l'out-group - il sistema dell'alterità: il senso comune, gli stereotipi ed i pregiudizi sono strumenti convenzionali che sostituiscono l?esperienza diretta e permettono di instaurare rapporti di vicinanza-lontananza con universi etnici altri. Gli stessi vocaboli con cui si identificano i rom contribuiscono ad una segregazione linguistica che sfocia nella segregazione razziale vera e propria, bene in evidenza nei cosiddetti "campi nomadi".
Il Porrajmos si configura come l'apice della lotta contro la piaga zingara, che si ritiene infetti da secoli la società "normale". Se politici-scienziati-industriali misero a punto un razionale progetto d'eugenetica ed ingegneria sociale, altre persone, che hanno rivestito ruoli di indirizzo e comando, hanno fatto sì che negli anni del dopoguerra determinate porzioni di storia siano state consapevolmente rimosse. Oltre al silenzio c'è anche il revisionismo ed il negazionismo: noi gaggè (non zingari) non sappiamo niente dei sinti e dei rom, conosciamo solo gli zingari descritti dalle rappresentazioni sociali; la conoscenza stereotipata e rassicurante, e l'immagine preconfezionata dello zingaro sono i denominatori comuni negli interpellati.

PER NON DIMENTICARE TUTTE LE VITTIME DELLA VIOLENZA NAZIFASCISTA
PER DARE FORZA OGNI GIORNO ALLA PACE E ALLA SOLIDARIETA'
PER ABBATTERE TUTTI I MURI DI INTOLLERANZA ED ESCLUSIONE

24.1.07

Merc. 24.01 ore 17.00 - Presidio: No basi, né a Vicenza né altrove

Aggiornamento dal presidio:

mercoledì 24 gennaio ore 17.15
In breve tempo il presidio è diventato una manifestazione collettiva di indignazione contro il Governo: circa centocinquanta manifestanti stanno bloccando i binari della stazione dei treni di Trento per protestare contro l’ampliamento dell’aeroporto Dal Molin a Vicenza.
galleria d’immagini
lancio d’agenzia dal Corriere.it
rassegna stampa del 25 gennaio
sabato 17 febbraio tutti/e a Vicenza per dire NO al Dal Molin

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SIAMO TUTTI VICENTINI
NO DAL MOLIN, NE' A VICENZA NE' ALTROVE

Contro la vergogna di Governo!!!
No basi, né a Vicenza né altrove

Mercoledì 24 gennaio 2007
Ore 17.00 Stazione FS Trento

Ascolta le riflessioni che lanciano la manifestazione di Federico Zappini - Csa Bruno di Trento
[ audio ]


In questi mesi Vicenza ha vissuto una mobilitazione straordinaria,culminata con il grande corteo del 2 dicembre che ha visto sfilare per la città 30.000 persone; una partecipazione eccezionale, che ha espresso nella maniera più chiara possibile la forte contrarietà della città al progetto di militarizzazione dell'aeroporto Dal Molin.
Nei giorni scorsi il governo Prodi ha chiarito che non si opporrà al progetto Ederle 2, che porterà nella città di Vicenza una nuova base con più di 5000 soldati americani della 173° brigata aviotrasportata USA. Questi saranno i corpi d'elite di pronto impiego in caso di conflitti nelle zone più calde del pianeta.
Dobbiamo riflettere su questi dati.
Dobbiamo riflettere da una parte di come ormai non esistano luoghi non attraversati dalle logiche della guerra, che ha smesso di essere combattuta solo sui campi di battaglia - Afghanistan, Iraq, Libano o Somalia, tanto per citarne alcuni - ma è ben visibile e radicata anche nei nostri territori con basi, caserme, depositi di armi necessari per la strategia e la logistica bellica.
Dall'altra di un governo che non ha voluto ascoltare la voce dei cittadini vicentini, e non solo, contrari alla militarizzazione dell'aeroporto Dal Molin. Un governo incapace di creare una linea di discontinuità nella politica estera rispetto all'esecutivo precedente.

Vogliamo essere vicini ai cittadini di Vicenza, per dire che la questione Dal Molin riguarda tutti coloro che negli ultimi anni si sono fermamente opposti alla guerra, in tutte le sue forme.
Per questo vogliamo essere in tanti in presidio presso la Stazione FS di Trento, da dove siamo partiti tante volte per le manifestazioni No War, dove abbiamo bloccato i carichi di armi verso gli scenari di guerra.

Contro la vergogna di Governo!!!
No basi, né a Vicenza né altrove

Mercoledì 24 gennaio 2007
Ore 17.00 Stazione FS Trento


Speciale "No Dal Molin":
http://www.globalproject.info/art-10618.html

21.1.07

FantaBruno...diamo un calcio alla legge Bossi-Fini

Verso il 3 marzo: manifestazione nazionale di Bologna per l’abolizione della Bossi-Fini partendo dalla chiusura dei CPT

Nuova iniziativa del CSA Bruno itinerante.

Domenica 21 gennaio presso il palazzetto dello sport di Vela (piazzale Ex Zuffo), a pochi metri dal Centro Sociale Bruno si terrà la prima edizione del FantaBruno, torneo di calcetto antirazzista.
Una prima occasione per lanciare la partecipazione alla manifestazione del 3 marzo a Bologna: Abolire la Legge Bossi Fini cominciando dalla chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea!

Parteciperanno alla prima edizione del torneo otto squadre:

CSA Bruno
Rete Studenti Trentino
All Star African Team
Comunità sinta
S/comunicati F.C.
Laboratorio sul Moderno
SquadraCheNonC’è - Cous Cous clan
Locos Bar Rovereto



Domenica 21 gennaio 2007, dalle ore 10.00 fino alle 20.00.
Palazzetto di Vela_via Doss Trento, dietro il Piazzale Ex Zuffo


17.1.07

CineBus: rassegna per tre giovedì di film sui bus e sul bus

Global Project Trento

Benvenuti al CineBus - rassegna di film sui bus e sul bus all’insegna del "No Copyright e No SIAE" - del Centro Sociale Autogestito Bruno.
Tutte le proiezioni si terranno all’interno dell’autobus allestito nel piazzale Ex Zuffo adiacente al CSA

info: csabruno@gmail.com

Giovedì 18 gennaio 2007 ore 21.00

SHORTBUS (2006)
di John Cameron Michell
Durata 102 minuti
senza censure e con distribuzione di preservativi

Trama:

New York. Ambientato dopo gli attentati dell’11 Settembre, in una città ossessionata dal terrorismo, il film parla delle relazioni interpersonali, tra etero e omosessuali con i loro relativi problemi. Una coppia omosessuale si reca da una sessuologa per un parere sull’opportunità di diventare una coppia aperta, ma in realtà la stessa dottoressa avrebbe bisogno di alcuni consigli, dato che, nonostante abbia una intensa vita sessuale col marito, non riesce comunque a provare piacere...

info: www.shortbus.it


Giovedì 25 gennaio 2007 ore 21.00

BUS IN VIAGGIO (1996)
di Spike Lee
Durata 100 minuti

Trama:

Un road-movie che racconta del viaggio in bus di una ventina di uomini di colore, da Los Angeles a Washington, per partecipare alla Marcia del Milione di Uomini (Million Man March) del 16 ottobre 1995, voluta ed organizzata dal leader della Nation of Islam, il pastore Louis Farrakhan. Il gruppo di viaggiatori, eteregeneo per età, motivazioni, status sociale, mettendo a diretto confronto diverse ideologie, approcci, concezioni della militanza, e costituendo un campionario di atteggiamenti e pensieri politici, permette a Spike Lee di fornire uno spaccato della comunità afro-americana contemporanea.

Giovedì 1 febbraio 2007 ore 21.00

PRISCILLA, LA REGINA DEL DESERTO (1994)
di Stephan Elliot
Durata 104 minuti

Trama:

Tre eccentrici travestiti si esibiscono nei locali di Sidney. In occasione di una tournèe ad Alice Springs, i tre affittano un pulman rosa che chiamano "Priscilla", ma a causa di un guasto sono costretti a fermarsi in una località sperduta dove un simpatico meccanico dopo aver riparato il danno si aggiunge alla comitiva.

15.1.07

Boys Be, stra/fatti di cronaca giovanile - convegno della Rete Studenti

Bruno va in città: l’orso diventa itinerante

Rete Studenti presenta:
Boys Be

stra/fatti di cronaca giovanile

Convegno senza moralismi nè ipocrisie sui giovani e sul consumo di sostanze

lunedì 15 gennaio 2007 ore 17.00
c/o sala circoscrizione di Piedicastello – via Verruca, 1

Un "convegno" su "giovani e droghe" è probabilmente la cosa che più suona banale a qualsiasi studente dei giorni nostri. Allora perchè a un gruppo di studenti può venire in mente non dico di partecipare ad una di queste cose, ma addirittura di organizzare un momento di questo genere? Vogliamo dar modo, a chiunque sia interessato, di discutere su un tema che nonostante da anni non sia (o non sembri essere) più tabù, è comunque dominato da stereotipi e da pregiudizi: se è banale ascoltare la solita paternale su "i giovani che si drogano sono deboli", sarebbe altrettranto banale proporre una conferenza in cui questi pregiudizi non emergano e non vengano messi in discussione.
Il 15 gennaio vogliamo incontrare anche degli esperti (Carlo Buzzi, UniTN e Gian Piero Turchi, UniPD), persone che stanno analizzando i fenomeni giovanili e con cui confrontarsi sulle situazioni che viviamo quotidianamente: dalla realtà scolastica a quelle che vengono definite "a rischio"(discoteche o centri sociali?). Inoltre speriamo che a questo incontro partecipino anche numerosi professori, visto che non c’è dubbio che la scuola sia una delle componenti più importanti della vita di un giovane: anche per questo motivo abbiamo invitato tra i relatori l’assessore Tiziano Salvaterra, con cui vorremmo confrontarci sulle politiche utilizzate dall’istituzione scuola per gestire i fenomeni legati al consumo di droghe.

interverranno:
prof. Carlo Buzzi
docente presso la facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, autore di edizioni sul disagio giovanile in Trentino

prof. Gian Piero Turchi
docente di "Psicologia clinica" e "Psicologia delle tossicodipendenze" presso l’Università di Padova, nei suoi libri ha espresso la necessità di un cambio di paradigma nell’analisi delle dipendenze.

dott. Tiziano Salvaterra
assessore all’istruzione della Provincia di Trento

13.1.07

Iniziative di gennaio del CSA Bruno... momentaneamente sul bus

Global Project Trento

Bruno va in città: l’orso diventa itinerante

Csa Bruno momentaneamente sul bus
aperto ogni giorno
wireless zone
piazzale ex Zuffo - Trento

sabato 13 gennaio 2007 dalle ore 18.00
c/o Locos Bar di Rovereto – via Valbusa
Eva revox (Parigi) dj set: electro, experimental, eclectic


lunedì 15 gennaio 2007 ore 17.00
c/o sala circoscrizione di Piedicastello – via Verruca, 1

Rete Studenti presenta:

Boys Be
stra/fatti di cronaca giovanile

interverranno:
prof. Carlo Buzzi

docente presso la facoltà di Sociologia dell’Università di Trento, autore di edizioni sul disagio giovanile in Trentino

prof. Gian Piero Turchi
docente di "Psicologia clinica" e "Psicologia delle tossicodipendenze" presso l’Università di Padova, nei suoi libri ha espresso la necessità di un cambio di paradigma nell’analisi delle dipendenze.

dott. Tiziano Salvaterra
assessore all’istruzione della Provincia di Trento


giovedì 18 gennaio 2007 ore 21.00
CineBus: rassegna di film sui bus e sul bus (no copyright / no siae)

ShortBus
di John Cameron Mitchell - 2006
senza censure e con distribuzione di preservativi


21 gennaio 2007 dalle ore 10.00 fino alle 20.00
c/o Palazzetto dello sport di Vela (piazzale ex-zuffo, dietro il CSA)

FantaBruno: torneo di calcetto antirazzista

Verso la manifestazione nazionale di Bologna del 3 marzo: Abolire la Legge Bossi Fini cominciando dalla chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea


giovedì 25 gennaio 2007 ore 21.00
CineBus: rassegna di film sui bus e sul bus (no copyright / no siae)

Bus in viaggio
di Spike Lee - 1996


giovedì 1 febbraio 2007 ore 21.00
CineBus: rassegna di film sui bus e sul bus (no copyright / no siae)

Priscilla, la Regina Del Deserto
di Stephan Elliott - 1994

10.1.07

Contro l’arroganza della politica ogni resistenza è legittima

Comunicato di solidarietà sui fatti del Portello di Padova dove i residenti che si oppongono alla cotruzione di un parcheggio interrato sono stati caricati dalla Polizia

"Questa è l’ora del male e del malvagio. Non si nascondono più, camminano alla luce del Sole e alla luce del Sole appestano e imputridiscono tutto ciò che toccano. Di notte no. La notte... la notte è nostra."
Subcomandante insurgente Marcos

Dal Centro Sociale Bruno vogliamo vi giunga la nostra solidarietà ma soprattutto il sentimento di partecipazione per una lotta giusta, alla quale pur da lontano ci sentiamo vicini.
Nel momento in cui la politica, attraverso l’utilizzo di decine di celerini, impone ciò che un’intero quartiere non vuole, è legittima ogni forma di resistenza.

Per questo siamo con voi e con Lorenzo, che vogliamo subito libero.

L’assemblea del CSA Bruno

3.1.07

Dicembre - Gennaio: il Messico in movimento, a cura di Ya Basta

Cronaca audio dell’Ass.ne Ya Basta dal Primo incontro tra i Popoli Zapatisti ed i Popoli del Mondo. Oventik-Chiapas, 30-31 dicembre 1-2 gennaio

Sono passati nove anni dal massacro di Acteal, del 22 dicembre del 1997, quando i paramilitari di "Mascara Roja" addestrati e comandati dall’Esercito Federale Messicano massacrarono 45 persone, appartenenti alla organizzazione cattolica di base, "Las Abejas" nella piccola comunità tzotzil degli Altos del Chiapas.

I responsabili e mandanti di quella strage e della nuova ondata di terrorismo di Stato in Messico contro i movimenti sociali sono ancora impuniti. Si tratta di Ernesto Zedillo Ponce De Leon, allora Presidente della Repubblica e di Enrique Cervantes Aguirre, generale dell’Esercito e responsabile della zona militare del Chiapas.

124 persone sono state complessivamente indagate, 41 sono state esonerate dal processo, 83 accusate di omicidio, sei assolte, 25 condannate a 36 anni di carcere e le altre sono in attesa della sentenza.

Azione globale per Atenco e Oaxaca
In questo anniversario l’EZLN ha convocato una giornata di mobilitazione globale contro la repressione ad Atenco e Oaxaca e per la liberazione dei prigionieri e delle prigioniere politici.

La risposta è stata, come nelle settimane e nei mesi passati, una quantità di mobilitazioni di fronte alle sedi diplomatiche del Messico soprattutto in Europa e in America.

In Italia l’Ass.Ya Basta ha prodotto tre iniziative: una a Milano con un manifesto di denuncia diffuso nella città, una a Roma con un presidio davanti alla sede dell’ONU in Piazza San Marco ed una ad Ancona con un presidio presso il Consolato del Messico.

Altre iniziative di solidarietà con Oaxaca si sono svolte a Trento (CSOA Bruno) e Pistoia.

Soprattutto negli Stati Uniti si sono svolte manifestazioni ed azioni di protesta in numerose città, segnale di una rinnovata attività dei gruppi della rete zapatista internazionale e degli attivisti chicanos e latinoamericani negli USA.

La Quinta CCIODH per il rispetto dei diritti umani.
Dal 17 dicembre è in Messico la Quinta Commissione Internazionale di Osservazione per i Diritti Umani, una iniziativa dal basso di ricerca, informazione e denuncia delle ricorrenti violazioni ai diritti umani da parte del governo, dell’esercito, dei paramilitari e della polizia messicani.

Primo incontro tra i Popoli Zapatisti ed i Popoli del Mondo. Oventik-Chiapas, 30-31 dicembre 1-2 gennaio.

L’Associazione Ya Basta sarà presente con una delegazione alla prima iniziativa internazionale in vista dell’incontro intergalattico. Nelle quattro giornate di lavoro, gli aderenti alla Altra Campagna, tanto del Messico come di tutti gli altri paesi del mondo si confronteranno con le autorità autonome e le basi di appoggio indigene delle 5 regioni in cui gli zapatisti esercitano l’autogoverno, sulle modalità concrete dell’esercizio dell’autonomia in chiave anti-capitalista.

La discussione sarà organizzata secondo dei tavoli tematici che comprendono:

- Autonomia e l’Altro Governo
- L’Altra Salute
- L’Altra Educazione
- Donne
- L’Altra Comunicazione, L’Altra Arte e l’Altra Cultura
- Altro Commercio
- La lotta per la terra ed il territorio
- Analisi e proposte sul processo di costruzione dell’incontro intergalattico

I progetti dell’Ass.ne Ya Basta! a sostegno delle comunità zapatiste
Brigate di raccolta del Caffé:
Ya Basta Milano organizza come gli anni scorsi una brigata di accompagnamento del lavoro di raccolta del Caffé Rebelde negli Altos del Chiapas dalla fine di dicembre alla prima metà di gennaio. Oltre a condividere il lavoro e la vita quotidiana dei compagni e delle compagne delle cooperative zapatiste, la brigata parteciperà al Primo incontro dei Popoli Zapatisti con i Popoli dei Mondo e continuerà a portare avanti i progetti di cooperazione dal basso dell’Associazione.
www.caffezapatista.it

Progetto Agua Para Tod@s
Continua anche quest’anno il lavoro dell’Associazione Ya Basta del Nordest e di Bologna nel progetto pilota per l’erogazione di acqua potabile nelle comunità zapatiste della Regione Selva Fronteriza.
Una delegazione sarà presente alla Realidad, presso la Giunta di Buon Governo della regione nella prima metà di Gennaio.
Presentazione del progetto qui

Continuamo a illuminare la Realidad
Verrà definitivamente riparata la turbina idroelettrica con le ultime parti di ricambio necessarie e con il completamento della formazione tecnica al collettivo di manutenzione dell’impianto.

Articoli consigliati dal quotidiano "La Jornada":
Oaxaca: terrorismo di Stato di Luis Hernández Navarro, 12.12.06
La nostra migliore frontiera di Hermann Bellinghausen, 12.12.06
Oaxaca: fine della tolleranza di Luis Hernández Navarro, 30.11.06
I detenuti in Nayarit "sono isolati e crediamo che stiano torturandoli" di Jaime Áviles, 30.11.06
Appoggio mondiale all’APPO di Gloria Muñoz Ramírez, 26.11.06
La APPO di Luis Hernández Navarro, 23.11.06

1.1.07

dall'Adige del 31.12.'06 - Pacher: Sì al centro sociale all'ex Zuffo

di MATTIA PELLI

Bruno ha trovato casa: non dovrà più temere le minacce di sgombero e questa volta i cattivi cacciatori dovranno tornarsene a casa con le pive nel sacco. Questa casa, con tutta probabilità, sarà proprio l'edificio dell'area ex Zuffo, occupato poco meno di tre mesi fa. Parola di sindaco: Alberto Pacher rompe gli indugi e spiega che l'accordo con Officina sociale e tutti coloro che hanno partecipato all'occupazione è alle porte. «Quell'edificio - dice - è la soluzione migliore, l'ideale per il tipo di attività fatte da quei giovani. E' dunque la prima opzione. Se però ci fossero dei problemi logistici, troveremmo un'alternativa». L'unica condizione posta dal sindaco di Trento è che gli occupanti riconsegnino le chiavi all'amministrazione comunale, per sanare una situazione di illegalità e per dare il tempo necessario ai tecnici del Comune di verificare le condizioni dell'edificio e valutare la sua idoneità per un uso pubblico. Ma anche sui tempi Pacher pare avere le idee chiare: «Potrebbero uscire il giorno dopo il veglione di Capodanno e rientrare entro qualche settimana. Dico settimane, non mesi». Dunque, entro fine gennaio, i no global potrebbero rientrare all'ex Zuffo, questa volta in modo legale. Con un contratto in comodato d'uso: «Quello - spiega Pacher - che hanno tutte le associazioni e che prevede il pagamento di un affitto, naturalmente calmierato». Addirittura il sindaco spiega che gli occupanti potrebbero, in attesa del rientro, lasciare all'interno dell'edificio occupato le loro cose. Garanzie? «La garanzia - sottolinea reciso il sindaco - è che lo dico io». Intanto ieri è continuata l'assemblea degli occupanti che, vista anche la nuova apertura dell'amministrazione e le garanzie date su tempi e destinazione del centro sociale, ha deciso di dare fiducia al sindaco. «E' stato un parto difficile - spiega Donatello Baldo al termine della discussione - ma c'è l'impegno autorevole del sindaco e se gli accordi non venissero rispettati ancora una volta, credo che ci sarebbe mezza città ad occupare nuovamente con noi». Una vittoria per gli occupanti? «Non abbiamo stappato nessuna bottiglia - spiega Baldo -; c'è soprattutto attesa». I no global prevedono di riconsegnare l'edificio nei primi giorni di gennaio e assicurano che lo faranno in modo spettacolare e simbolico e che, nei giorni d'attesa per il rientro, cercheranno modi per restare insieme. Niente veglione di capodanno però al Csa «Bruno». Pare dunque concludersi il lungo braccio di ferro con l'amministrazione iniziato nel 2001 con la prima occupazione dell'ex Zuffo, continuato con la palazzina Liberty e la nuova «presa» dell'edificio abbandonato alla Vela. Alla fine di questo percorso c'è il riconoscimento politico da parte dell'amministrazione («Lì - dice Pacher - si aggrega una parte della città»). Ora toccherà ai dieci garanti mettere a punto in un nuovo incontro con l'amministrazione i dettagli tecnici dell'accordo. Poi, se non ci saranno colpi di scena, come molte altre città italiane, anche Trento avrà il suo centro sociale.

«Aiutiamo il loro impegno»

Cesare Maestri scrive al primo cittadino

«Caro Alberto, dall'ospedale S. Chiara dove sono ricoverato voglio esprimerti la mia completa ed assoluta adesione all'umanissimo messaggio mandato dai "garanti" in relazione al caso ex Zuffo. Caro sindaco, abbracciandoti con affetto, ti prego di dare fiducia al disinteressato impegno sociale di quei ragazzi offrendo loro la possibilità di continuare a lottare con l'entusiasmo finora dimostrato contro l'ingiustizia e le meschinità. Con fiducia e rinnovato affetto. Cesare Maestri» Non è una roccia, è un uomo con le sue passioni e le sue debolezze. «Una volta pensavo di essere inossidabile, non è così... ma sono un uomo pubblico e ho il dovere di non mollare». E cosa ti combina Cesare Maestri, il più celebre alpinista trentino, dal suo letto d'ospedale? Prende carta e penna e scrive al sindaco Pacher per invitarlo a mantenere la promessa, e a dare uno spazio agli occupanti dell'ex Zuffo. «Il mio è un intervento impulsivo, sanguigno, senza intenti politici - spiega -. Qua non è che ci sia molto da fare, leggo i giornali, ed ho pensato che era giusto, anzi che c'era la necessità di dare un appoggio a questi ragazzi». I giovani di oggi sono figli dei giovani di ieri, dice Maestri, quindi c'è anche una nostra responsabilità. «Io non mi tiro indietro - continua - e dico diamo uno spazio a questi giovani nel quale possano gestire il loro modo di vedere il mondo». E il grande vecchio della montagna aggiunge un suggerimento. «Penso che dovrebbero andar via spontaneamente, per avere una carta in più da giocare - dice -, un modo per dire non siamo teppisti, siamo per la legalità. È vero che sono già stati fregati dopo l'occupazione della palazzina Liberty, ma andandosene avrebbero ancora più ragione». Maestri ha una sua visione: «In città ci sono tante caserme, prendiamone una e diamone una parte a quelli di sinistra, una parte a quelli di centro, e una parte a quelli di destra, facciamoli convivere: saranno gli stessi "utenti" a decidere se andare da una parte o dall'altra. E sarà la convivenza a dire chi ha tendenza a socializzare». Servirà l'appoggio di una grande personaggio come Maestri? Di certo Cesare Maestri è molto amato dai giovani. «Ho sempre cercato di mostrare loro come si affronta la montagna, intesa come natura in generale - spiega -. Con la scusa di andare a spasso o a caccia fotografica di marmotte, come la scorsa estate grazie al programma varato dall'Apt, insegno ai bambini che la montagna va amata, rispettata, e temuta». E lo scorso anno, dopo aver portato in giro tutta l'estate i «boci», Maestri ha pensato anche ai ragazzi che non si possono muovere, devolvendo il suo lavoro di guida alla lotta alla distrofia muscolare. Adesso che un leggero malore lo tiene in ospedale, dove resterà ancora per pochi giorni in attesa dell'esito di alcuni esami, Maestri confida: «Il mio benessere psichico è legato al benessere fisico di fare fatica... compatibilmente con l'età». In ospedale fa le scale quattro volte al giorno, su e giù dal piano terra al quinto piano, cinquecento scalini alla volta. E poi aggiunge un pensiero per il personale della neurologia: «Sono grato di essere in un reparto dove ci sono professionalità e umanità. Da trentino, quale mi sento profondamente, sono orgoglioso di vedere che nella mia città c'è qualcosa che funziona». R. B.