19.9.08

Sabato 27 settembre INDIEtrotutta!

Informazioni sul progetto:
[ INDIEtrotutta! ]

ore 21.00
Fumetto da Jurka: presentazione di Hannes Pasqualini

[ vedi l'appuntamento ]

a seguire

BloodySound Fucktory
www.myspace.com/bloodysound

Bloody Sound Nasce nell’estate del 2004 ad Ancona come fanzine cartacea autoprodotta, autofinanziata e autodistribuita nel circuito underground locale e nazionale.
L’intenzione iniziale e’ quella di vivacizzare e valorizzare la scena musicale indipendente del nostro territorio, facendola crescere e dandole l’opportunita’ di essere conosciuta anche al di la’ dei confini regionali.
Col tempo il progetto si e’ sviluppato in piu’ direzioni, fino all’attuale forma di “laboratorio creativo” che si occupa principalmente di: produzioni discografiche indipendenti, organizzazione e promozione di eventi, grafica, comunicazione, il tutto fieramente gestito e portato avanti con un’attitudine/etica fieramente Do It Yourself.

Apertura Centro sociale ore 20.30

Inizio concerto ore 22.15
Sottoscrizione 4 euro, chi entra prima delle 21.30 paga la metà

* LLEROY - Ancona
www.myspace.com/lleroymusic

Da Jesi, Ancona, i Lleroy pubblicano in proprio l'Ep di debutto nel 2003 ("Raptus"), permettendosi di rielaborare con fare quasi infantile (ma comunque personale) l'hardcore vecchia scuola, soprattutto alzando i volumi di effetti di chitarra e appesantendo le cadenze della sezione ritmica. Così, Frè (chitarra e voce), Già (basso) e Ceccà (batteria), cinque anni dopo, danno finalmente alle stampe il vigoroso "Juice Of Bimbo", su Sweet Teddy. Qui i tre riprendono il discorso dal rifforama catartico di "Tetsuo", subito seguito da rincorse hardcore, accordi metallici slabbrati e una lunga serie di duelli di distorsioni alla Stooges, e da "Debbie Suicide", volta piuttosto a un hard-rock psicotico ricolmo di distorsioni eccentriche come magmi luciferini, puntellata da canto sgolato ma appena percepibile.

Nei momenti più conservatori, i Lleroy prendono sfogo nella solenne sfuriata grunge di "The Lost Battle Of Minorca", nel pieno stile Shellac di "Border", nell'hardcore informe di "In My Head" (con canto più prominente), e - agli antipodi - nella curata e più convenzionale "1-2-3 Kid" (laddove, però, il riff alla Nirvana arriva a farsi via via muro di rumore). Meglio ancora "Naked Violet", un rapido attacco sonico di chitarra dissonante e tempi doppi di batteria, o il ritmo acrobatico di "Magnete", costruita su cambi di tempo vertiginosi cui partecipa anche la voce.

Tutto con le carte in regola: l'infallibile produzione di "Ragno" Favero (e Ferliga), l'artwork di Refo, la masterizzazione di Giannetti, gli interventi di post-produzione particolareggiata (l'elettronica di Marco Fagotti, il synth di Doktor Pepe in "Border"), così come la ricetta sonica che fonde staticamente diversi livelli di retronuevo, dal grunge al post-hardcore, perfino a tenui rimandi alle sfuriate istintive degli Squirrel Bait. Eppure qua e là c'è qualcosa di extra-sensoriale, specie nei livelli quasi maniacali di densità delle distorsioni, negli squinternati miasmi della chitarra, oppure nella cappa confusionaria che - nel bene e nel male - opprime gli slanci del canto. Emblematica cartina tornasole del neonato fermento della scena anconetana.

* BUTCHER MIND COLLAPSE - Ancona
www.myspace.com/butchermindcollapse

Butcher Mind Collapse è, in parole povere, un riassunto di tre realtà nostrane (base a Jesi, provincia di Ancona): i Lebowski, dediti a un noise-rock d'ispirazione post-punk con piccole inserzioni elettroniche dissonanti, quasi una versione lineare delle nevrosi industrial di Reznor ("Per lei giovanile bellezza"; autoprod., 2007), i Guinea Pig, dediti a un post-hardcore rumoristico e fratturato alla maniera di San Francisco ("Guinea Pig"; Psychotica, 2005), e i Jesus Franco and the Drogas, il cui demo autoprodotto del 2007 richiama un misto del no-sense di Les Claypool e del rock'n'roll depravato degli Mc5. Dai Lebowski proviene il chitarrista Riccardo Franconi, da Jesus Franco proviene il chitarrista e sassofonista Nicola Amici, e dai Guinea Pig il chitarrista Giampaolo Pieroni (che nei Butcher diventa batterista) e il secondo chitarrista Jonathan Iencinella (ora vocalist a tempo pieno dei Butcher).

Il primo Ep dei Butcher, prodotto da Mattia Coletti della Wallace, è una intelligente versione dello spazzcore più lascivo e dissociato, ma è soprattutto in "Sick Sex" che la ricetta è messa a fuoco. Nell'arco dei suoi venti minuti scarsi di durata, "Holy Weekend" si distingue subito per la sua rapida scarica epilettica di riff tanto elementari quanto brutali, fratture ritmiche voodoobilly, canto demente e dissonanze a mo' di schegge, all'insegna di una globale instabilità armonica. "Cunt Face" è la degna prosecuzione di tale instabilità: cow-punk stridente, chiacchiericcio in rima alla Captain Beefheart, coro "Oi" quasi satanico e schizzate soniche della chitarra in flamenco di contorno.

"Devil With Tits" sembra esporre un riff blues-rock dei White Stripes sotto acido muriatico, con un canto dissociato che porta tutto al refrain garage-punk danneggiato dei primi Royal Trux, denunciando una vera e propria carenza di articolazione semantica (non solo instabilità). "Monkeys Don't Suck" e "Nazi Chicken" dirottano in modi diversi (ma affini) il verbo hardcore: la prima tormenta con strappi e fratture degni delle Erase Errata un riff acidulo su tempo supersonico, la seconda vira ai registri dei Black Flag più truci, con l'eccezione che buona parte degli spezzoni di chitarra non articola riff, ma vomita putride dissonanze.
"Goddess Dustman", la piece più articolata, è in realtà germinata da una danza macabra di batteria, e parafrasata da chitarre sardoniche alla Marc Ribot, cantilene Waits-iane e umore da teatrino degli orrori. "Pop-A-Luma" recupera le chitarre ostili dei Big Flame e lo speedcore goliardico dei Dead Kennedys, per poi mutare in ritmo hard-rock e tornare a nuove variazioni insensate.

E' soprattutto un disco-pallottola paradossale, un piccolo rituale che ha il dono della perizia e lo sfregio della spericolatezza, ma che rende l'illusione di procedere lento e catartico per consentire di apprezzarne tutte le brutture: stilistiche, ritmiche, armoniche. Riesce a non cercare disperatamente l'ancora di salvezza dell'invenzione facile (meccanismo quasi automatico, in questi casi) e a reggersi sulla coerenza di strutture zigzaganti e portantine armoniche al limite dell'eresia. Produzione di Ragno (Giulio Favero, già One Dimensional Man, Teatro Degli Orrori e Putiferio) e Giovanni Ferliga, masterizzazione di Maurizio Giannoti, artwork di Refo. Co-produzione con: Valvolare Records, Marinaio Gaio, Sweet Teddy e Dizlexiqa.

17.9.08

Corso di spagnolo "Aprender Escuchando"

Ad ottobre ricomincerà li corso base di lingua spagnola promosso dall' Associazione Ya Basta Trento per sostenere il progetto "Lluvia es vida" nelle comunità indigene zapatiste in Chiapas e le iniziative dell' Associazione stessa.

Corso base:
il corso base comincerà martedì 7 ottobre, dalle 20.30 alle 22.30, ogni martedì, 8 lezioni al costo di 100 euro, presso la sede operativa di Ya Basta al Centro Sociale Bruno di via Dogana 1 a Trento.
Si partirà dalla pronuncia e dall'alfabeto e le lezioni saranno composte da una parte dedicata alla spiegazione della grammatica e una parte di conversazione.

Alle lezioni frontali si aggiungono supporti audio e video dell'Associazione Ya Basta.

Per info e iscrizioni:
yabastatrento@gmail.com oppure al 3288642344

Sabato 20 settembre open live: Three In One Gentleman Suit e Stone Martens

Three In One Gentleman Suit - Indie /Alternativo / Rock da Ferrara
Vedi il Myspace

Stone Martens - Alternative / Indie / Psichedelica da Trento



Apertura Centro sociale ore 20.30
Inizio concerto ore 22.15
Sottoscrizione 4 euro
Chi entra prima delle 21.30 sottoscrizione 2 euro

Three In One Gentleman Suit è una band che nasce nell'ottobre del 2002 a Finale Emilia (Mo). Il progetto Three In One Gentleman Suit nasce unendo sonorità di stampo bluesjazzistico con l'emotività ruvida espressa dai singoli musicisti; spesso il mezzo per raggiungere queste atmosfere è un lento susseguirsi di situazioni strumentali tipiche del post-rock.
Le influenze sono molteplici, a partire dalla complessa promiscuità dei Karate per arrivare ad esempi più legati al post-rock come Explosions In The Sky o Shipping News. L'idea iniziale di costituire un ensemble strumentale essenziale e ridotto nasce da Federico Alberghini, già batteria di Acrobati Ebbri,e percussionista nelle esibizioni live dei Fragil Vida. Aderiscono al progetto dapprima il bassista / vocalist Paolo Polacchini (Juky) e successivamente Giorgio Borgatti già chitarrista di Mizooria e insegnante di chitarra moderna.
Il terzetto così costituito lavora nei mesi successivi in maniera assidua alla creazione dei primi pezzi fino ad arrivare alla data del debutto il 7 Febbraio 2003 come spalla a Fourire.
Nel 2003 la band partecipa e vince due concorsi nazionali per gruppi di base: _"Avanti il prossimo" di Castelbuono in provincia di Palermo, e qui vengono chiamati per un concerto live dove i "Three" dividono il palco con El Guapo(dischord); _"Musica W" di castellina marittima (pisa), qui la band si guadagna l'esibizione al M.E.I. di faenza edizione 2003.

WE BUILD TODAY - terzo album della band -, uscito nel 2008 sempre su Black Candy Rec. è un album dove le influenze della band vengono definitivamente diluite in una scrittura che si lascia andare al ritmo ed alla melodia allo stesso tempo.
Tempi incalzanti e chitarre taglienti, senza rinunciare ad un apporto vocale sempre crescente. Più lontani dai brani "di genere" più vicini ad una cifra stilistica originale.Il trio modenese ha registrato il nuovo lavoro a Pavia e masterizzato il tutto a Chicago (Usa) con l'ausilio di Carl Saff.
"We built today" include dodici nuovi episodi indie-rock, maggiormente ritmici e veloci rispetto al precedente lavoro.
www.tiogs.com
www.myspace.com/threeinonegentlemansuit

Gli Stone Martens vivono e compongono in Val di Non, Trentino.
Il posto più sbagliato per fare musica in una nazione dove fare musica è di per sè sbagliato. Resistono come possono da qualche anno ormai, ciò che non possono ottenere se lo creano. Registrano il singolo (fuckin' tale) nel 2003, prima testimonianza tangibile della loro esistenza.
La b-side the good shepherd dreamt to fly, nonostante l'oscena registrazione in presa diretta, viene selezionata da anomolo per una compilation natalizia. Nel 2005 è la volta dell'ep who lemmings are???, interamente autoprodotto, che ottiene varie recensioni positive.
Vincono la prima edizione del concorso suoni universitari e, dopo i gradini inferiori del podio, raggiungono la vittoria alle selezioni regionali 2008 di Italia Wave.
Alcuni aggiustamenti di formazione nel corso degli anni portano all'attuale line up (Massimiliano Santoni: chitarre; Tiziano Rossi: batteria; Ivano Nicolodi: voce; gianni glorioso: basso). Registrano "Samizdat" tra dicembre 2007 e marzo 2008 all'atracoustic studio di Pordenone e in самиздат. Lo producono assieme a the biomass strategy in murderous cows.

PRESENTAZIONE DISCO: SAMIZDAT (2008)
La ricerca della propria anima, della inviolabile interiorità della persona abbandonata a se stessa da una società che illude, fagocita ed espelle. L'abbandono genera tuttavia liberazione e orgogliosa emancipazione, questa è la lotta che si combatte in "Samizdat": il sole della volontà di potenza contro la desolazione e la disperazione del nulla che inghiotte come neve pura.
Un dualismo che non riconosce vincitori, dove il nemico non può fare a meno, per la propria sopravvivenza, dell'esistenza del suo opposto. tradotto in musiche che esplodono, ripiegano, si consumano flebili e ripartono fiere.
Tradotto in una grafica in movimento, nello snaturamento di paesaggi familiari, nelle nostre montagne dal cuore in fiamme, nei nostri cuori virati al verde. Tradotto in testi che si sfibrano come onde sulla spiaggia nel vano ed eterno tentativo di staccarsi dall'abisso che le ha generate.
Il frastuono cova sotto l'inverno, la pace soffia tra i fili d'erba. ogni cosa al suo posto ma smaccatamente fuori luogo.

13.9.08

Sabato 13 settembre ‘08 “Siamo tutti vicentini”

Manifestazione a Vicenza contro il Dal Molin

Partenza pullman ore 11.45 dal piazzale ex Zuffo - Trento
Info: csabruno@gmail.com // 3289173733

APPELLO del movimento No Dal Molin:
tutte e tutti a Vicenza contro la nuova base Usa


Vogliono imporci il silenzio fregandosene della consultazione popolare.
Vogliono imporci una base militare calpestando la nostra città.
Vogliono imporci il cemento senza fare una valutazione d'impatto ambientale.
Vogliono comprare la nostra dignità senza sentirci protestare.
Vogliono la nostra terra, la nostra acqua, il nostro futuro.
Vogliono devastare Vicenza con una nuova installazione militare.

Da un giorno all'altro le ruspe potrebbero iniziare a demolire le strutture presenti all'interno del Dal Molin per far posto al cantiere statunitense; strutture sportive, edifici e capannoni che potrebbero essere riqualificati e adattati per scopi civili saranno distrutti per far posto a depositi di armi e comandi militari. Il Consiglio di Stato, infatti, ha ribaltato la sentenza del Tar aprendo i cancelli dell'aeroporto alle ditte appaltatrici. Vicenza deve essere rispettata: nessun lavoro deve iniziare prima della consultazione popolare; questo vogliamo vederlo scritto, nero su bianco, dal commissario Costa o dagli statunitensi. I lavori, in questo momento, sono fermi, anche grazie alla mobilitazione dei vicentini che, per tutto agosto, hanno sorvegliato e bloccato i cantieri per servizi e sottoservizi utili alla nuova struttura militare. In questi giorni indiscrezioni di stampa hanno assegnato al Governo italiano, nella figura del commissario governativo, l'ultima parola sull'accensione o meno delle ruspe. Da loro ci aspettiamo una dichiarazione formale di rispetto verso Vicenza: il silenzio sullo stop dei lavori, per noi, equivarrà al loro possibile inizio. In qualunque caso, noi continueremo a vigilare sull'area e bloccheremo ogni attività sospetta. Difendere Vicenza significa rivendicarne la dignità: dal 3 al 14 settembre, organizzeremo il Festival No Dal Molin. Un momento per incontrarci, discutere e confrontarci; dieci giorni di musica e spettacoli; ma, soprattutto, un periodo di mobilitazione permanente per tenere la testa alta contro ogni arroganza. La lotta di Vicenza è anche una mobilitazione contro la guerra e i suoi strumenti; per questo diciamo che “siamo tutti vicentini”: impedire la costruzione della nuova base Usa significa mettere un granello di sabbia nella macchina di morte a stelle e strisce. Dall'otto settembre apriremo anche il campeggio. Invitiamo tutte e tutti a venire a vedere se ci siamo arresi; a partecipare alle nostre mobilitazioni e alla difesa della nostra terra. Vicenza ha bisogno di ognuno di voi. Non saremo complici di chi vuol distruggere il nostro domani.

Se non vuoi la base, puoi fermarla; non restare a guardare.

www.nodalmolin.it
[ Programma del Festival ]

6.9.08

Sabato 6 settembre Re-Open Night!


Inizia la stagione musicale del Centro sociale con la dance hall di:


Missin Red - Roots Music / Reggae (Milano)
www.myspace.com/missinred

Al secolo Federica Zamboni, dell'ultima annata degli anni '70, è perseguitata sin dall'infanzia dal proverbio "chi canta a tavola, chi canta a letto è un matto perfetto". La pazzia e la musica sono state due guide sin da piccola, dopo i canti sulla spiaggia..karaoke e gruppi di cover…inizia a studiare canto professionalmente a 18 anni con la cantante jazz Tiziana Ghiglioni...a 21 si accosta alla musica Indiana (canto dhrupad) con Amelia Cuni, con la quale studia attualmente.
Si iscrive poi alla scuola civica di jazz di Milano e al Conservatorio di musica Indiana a Vicenza. Intanto a 23 anni inizia a cantare reggae, e a comporre i primi brani originali, esibendosi in svariate dance-hall a Milano, poi in Italia e all'estero, continua a cambiare pseudonimo.
Partecipa, insieme al suo gruppo o da solo, ad alcuni importanti festival reggae e nel 2008 a Berlino apre il concerto di Alborosie.
Nel 2007 ha collaborato con Paolo Baldini - bassista degli Africa Unite - alla realizzazione della compilation Reggae Girls. Da 4 anni segue regolarmente i seminari di canto afropean (polifonie africane) con Anita Daulne (Zap Mama), in giro per l'Europa..
Solo a 27 anni ha trovato la sua identità di Missin Red, in India, dove studiava canto, tutti i giorni, con il maestro Fahimuddin Dagar. Compone anche ambientazioni sonore per spettacoli teatrali, collaborando con alcune produzioni francesi. Da un paio d'anni inizia la sua carriera di dj, mettendo felicemente in crisi il maschilismo vigente.

La dj propone un'accurata selezione Roots, per risalire alle origini del Reggae, segmento associato a una performance Live, che vede la dj e cantante proporre alcuni brani originali su riddim (45 giri), roots e new roots


Downbeat Foundation DanceHall
Reggae old shool in difesa del territorio (Folgaria)

Apertura Centro sociale: ore 20.30
Inizio concerto: ore 22.15
Ingresso: 1 euro