31.5.07

3 giugno: tappa per Roma

Global Project Trento

Una serie di scadenze ritmano il count down verso la mobilitazione del 9 giugno contro la guerra di Bush e le politiche iterventiste del governo Prodi.
Una delle tappe verso il 9 giugno quella di domenica 3: in occasione del Festival dell’Economia che si terrà nella città di Trento a cui parteciperà anche il Presidente del Consiglio Prodi. Un momento di contestazione costruito assieme al Presidio permanente contro il Dal Molin di Vicenza per ricordare al presidente Prodi - proprio alla vigilia del suo incontro con Bush - che Vicenza non è rassegnata e continuerà a difendere il proprio territorio.
Una tappa verso Roma quindi per sottolineare ancora una volta quanto le decisioni dell’attuale governo, quelle di restare all’interno delle logiche della guerra – vedi l’Afghanistan, le spese miliari, il silenzio sul caso Emergency, gli F-35 e la base di Vicenza, siano inaccetabili. Dal presidio di Vicenza un appello alla partecipazione, ma soprattutto la consapevolezza che la questione del Dal Molin sia inserita all’interno di un contesto più complesso.
Innanzitutto a livello territoriale: il progetto del Dal Molin si inserisce infatti in un più ampio disegno di ampliamento e ridefinizione del sistema "base di Vicenza" incentrato sul sito Pluto e un corollario di satelliti (Ederle, Fontega, San Rocco...) ma d’altro canto il via libera dato al Dal Molin dal governo sottolinea il contesto di quella logica di guerra che il governo ha deciso di sostenere nei fatti se non nelle parole.
Sulla mobilitazione del 3 giugno Federico Zappini centro sociale bruno di Trento.
[ audio ]

L'appuntamento è per il 3 giugno ad ore 11.00 davanti l'auditorium S.Chiara in via S.Croce

Giovedì 31 maggio: Conferenza stampa al Cso Bruno [ foto ]
ascolta i contributi di Federico [ audio ] e Olol Jackson [ audio ]

Vai al Comunicato del cso Bruno
Vai al Comunicato del Presidio permanente contro il Dal Molin: Prodi a Trento, andiamo a suonargliele!
Vai al Comunicato "Chiesto incontro a Romano Prodi" del Presidio permanenente contro il Dal Molin
Vai all’appello del Presidio permanente contro il Dal Molin

30.5.07

Programma giugno 2007

aperto dal martedì alla domenica dalle h. 18.30
con osteria sociale [ info ]

info: csabruno@gmail.com

ogni mercoledì di giugno "Reading": letture di brani a microfono aperto [ per partecipare tel. 3889423591 Manuel ]



sab 02 giugno ore 22.30
Soyuz (Genova)
/ Live
Rage & Kandy Kandy / Dj set
Live ambient + dj set electro e drum ‘n bass

dom 03 giugno ore 19.00
Tinkunako / Live
musica tradizionale latino americana e cena tipica

da lunedì 04 a venerdì 08 giugno
Block G8
Ogni sera dalle 19.00 corrispondenze e dirette radio dal G8 di Rostock

sab 09 giugno
Tutti a Roma: No Bush No War Day - info treni: 3473242667

dom 10 giugno ore 19.00
James Thompson & Charley Deanesi / Live
La chitarra di Deanesi e il sax dell’americano Thompson
Nato negli USA (OHIO) giovanissimo inizia l’attività musicale a livello professionistico e si diploma in composizione ed esecuzione all’università di Los Angeles, California. Ha collaborato sia in L.P. che in tournée con molti artisti, tra cui citiamo: PLATTERS, JOE COCKER, JOSE’ FELICIANO. Artista eclettico, imprevedibile, possiede una versatilità incredibile che gli consente di variare dal Pop al Blues, dal Rock’n Roll al Rhythm’Blues. In Italia ha collaborato con Zucchero Fornaciari, facendo parte tra l’
altro del tour europeo ’89 come sax solista del gruppo. Al Torrita Blues si è presentato con una miscela di Rhythm’n Blues e Swing rivisitando moltissimi classici della Black Music degli anni ’50, accompagnato dai Soul Crousades, capeggiati dall’ottimo chitarrista Marco Limido.

giov 14 giugno ore 19.00
Cineforum "Libere di scegliere"
Inaugurazione rassegna e presentazione + aperitivo del progetto Macho Free Zone con dj set e info point
[ info sull’intera rassegna: titoli, trame, durata... ]

sab 16 giugno ore 19.30
Mikamat / Live (Homework rec)
Arbdesastr / Live
Deepalso / Dj set (Homework rec)
Elettronica dance e sperimentale con la label bolognese e i veronesi Arbdesastr

dom 17 giugno ore 19.00
Best And Blues Power / Live
Trio blues con Maurizio Bestetti, Roberto Zecchinelli e Mario Punzi

sab 23 giugno ore 15.00 - 02.00

ARTE BASTARDO DAY: Join the colours!
Artisti provenienti da Italia, Spagna, Belgio e U.K. per un evento di street art, musica, performances, proiezioni, laboratori e dj set

dom 24 giugno ore 19.00
Solo Jazz Festival
Le performances soliste di Merlin, Zecchinelli, Cappelletti e molti altri [ per partecipare alla jam session tel. 3475810224 ]

sab 30 giugno ore 19.00
Pole + Doctor Zero / Laptop set e Dj set
Electro night

Anticipazioni Luglio:

dom 08 luglio ore 21.00
"SUONARNE 1 PER EDUCARNE 100" TOUR
Daniele Sepe - Live
Il musicista napoletano e la sua band in concerto

lun 09 luglio ore 21.00
Da “Parla con me” di Serena Dandini
Andrea Rivera in “Prossime aperture”
Spettacolo teatrale con Andrea Rivera e Lisa Lelli

29.5.07

Dalla difesa dei beni comuni alla resistenza alla guerra globale

Coordinamento Universitario presenta:

Lunedì 4 giugno ore 18
presso la Facoltà di Sociologia aula 16 piazza Venezia - Trento.

Dalla difesa dei beni comuni alla resistenza alla guerra globale

Una riflessione su crisi della politica, la sindrome del governo amico alla vigilia dell’omaggio del governo Prodi al criminale Bush.

Incontro con:
Guido Lanaro (Presidio Permanente No Dal Molin Vicenza)
"Un anno di lotte per la difesa dei beni comuni e per la pace"
Antonino Mancini (Centro Sociale Bruno Trento)
"Contro la guerra globale permanente di Bush, contro l’interventismo militare del governo Prodi"

vedi anche:
3 & 9 giugno: da Trento a Roma con le moltitudini contro la guerra
9 giugno tutti a Roma No Bush-No War Day

3 & 9 giugno: da Trento a Roma con le moltitudini contro la guerra

scarica il manifesto del 3 giugno:
Arriva Prodi a Trento... contestiamolo! Ritrovo ore 11.00 Centro S.Chiara, via S. Croce

scarica il manifesto del 9 giugno:
No Bush/No War Day

La visita di Bush in Italia, all’indomani del G8 di Rostok, riapre vecchi interrogativi e ripropone in tutta evidenza il tema della guerra globale permanente e dei nuovi scenari che si sono aperti o che si andranno schiudendo in questi giorni.
Oggi l’esperienza della gestione unilaterale dell’ordine globale ad opera degli Stati Uniti è a un bivio cruciale.
Finora l’unilateralismo bellico, intrapreso dopo la formulazione della dottrina americana della guerra preventiva del 20 settembre 2002 (che prevedeva tra l’altro la possibilità per gli USA di perseguire i propri nemici in qualsiasi territorio si trovino, la costruzione unilaterale dello scudo e la denuncia dei trattati di reciprocità sulle armi nucleari), ha contribuito enormemente a quel processo di gerarchizzazione dell’assetto imperiale e ripartizione dei poteri globali sotto l’egida degli Stati Uniti, con conseguente periferizzazione del ruolo politico dell’Europa, attacco ai rivali commerciali (come la Cina), controllo delle risorse energetiche mondiali e, dopo la dismissione di fatto del diritto internazionale, la costruzione di un ONU del tutto allineata agli obiettivi di guerra americani.
Tuttavia, l’altro obiettivo che ci si riproponeva, il ruolo di garante del mercato mondiale e dei suoi equilibri, vale a dire più precisamente il ruolo ordinativo della guerra, rimane oggi ancora distante dall’essere perseguito.
La crescita delle resistenze, in Iraq come in Afghanistan, la difficoltà, anche solo formale, di continuare a sostenere che con la guerra si sia esportata la democrazia in Iraq, i focolai di rivolta che accendono ancor più la già evidente crisi mediorientale (Palestina, Libano ...), mettono oggi seriamente in dubbio la capacità americana di perseguire sul piano della gestione unilaterale della guerra.
Oggi il proliferare dell’insicurezza dovuto all’aumento del rischio di crisi segna un sostanziale fallimento delle politiche militari con cui è stata finora condotta la guerra globale permanente e chiama in causa nuovi soggetti e attori, nel tentativo di rinnovare e consolidare la legittimazione di operazioni di guerra che non possono più trovare nel perseverante unilateralismo un principio di giustificazione.
Se a questo aggiungiamo l’azione corrosiva finora svolta dal movimento no war in tutto il mondo, che ha sancito una evidente estraneità delle moltitudini mondiali agli interessi economici e politici raccolti attorno alle pratiche della guerra globale, ma anche le resistenze, giocate su un piano di difficile equilibrio politico, messe in atto da altri poteri globali contro l’unilateralismo americano, il quadro che ne discende è di evidente crisi della leadership globale degli Stati Uniti.
D’altronde non poteva essere diversamente, considerata l’impossibile pretesa da parte degli USA di governare unilateralmente una realtà globale altamente complessa e instabile.
E’ sul crinale espresso da questa crisi, che si torna a parlare, oggi, di una ripresa dell’azione globale concertata tra i diversi poteri e della necessità di nuovi strumenti di legittimazione globale, a cui il governo Prodi sembra voler contribuire con particolare enfasi, immaginando un nuovo ruolo per il nostro paese sullo scenario internazionale.
Mentre con il governo Berlusconi la partecipazione italiana alle operazioni di guerra è stata sempre ispirata a una sostanziale subalternità nei confronti degli USA, anzi l’intervento italiano mirava a dimostrare, nei fatti, la fedele alleanza del nostro paese agli Stati Uniti, il governo di centro sinistra, pur senza dismettere l’atteggiamento interventista finora osservato, ha via via tentato una parziale autonomizzazione dall’ "alleato" americano, in qualche caso tentando di giocare un ruolo che permettesse qualche tratto di distinzione.
La missione di una forza internazionale in Libano, guidata dal contingente italiano, segna forse il tratto distintivo di questo rinnovato ruolo internazionale tenuto dal nostro paese e chiarisce in maniera inequivoca quali sono le strategie che la animano.
Del resto lo stesso D’Alema qualche giorno dopo la missione in Libano, sulle colonne dell’Espresso ha chiarito inequivocabilmente il senso di questa missione: "le differenze sono enormi. Il quadro è totalmente diverso. Ci andiamo coi caschi blu, nel rispetto del mandato costituzionale e per garantire la pace. La condizione della pace è la presenza della forza dell’Onu. Più di così...", osservando compiaciuto che tutto questo contribuisce a un ripensamento, ammesso dalla stessa Condoleezza Rice, della dottrina della guerra preventiva e dell’unilateralismo americano.
Analogamente anche per quanto riguarda l’intervento italiano in Afghanistan: da una parte il governo Prodi ha strappato un incremento della spesa e dell’impegno militare nella regione, per consolidare l’intervento armato a fianco degli alleati USA; d’altra parte però sta tentando una iniziativa autonoma e parallela rispetto all’uso delle armi, sostenendo il piano di riconciliazione nazionale del presidente afghano Hamid Karzai. Anche in questo caso la proposta del governo italiano va nella direzione di imprimere una svolta multilaterale alla guerra in Afghanistan, come ha precisato D’Alema invitando anche il presidente del Pakistan a pronunciarsi nell’imminente riunione del G8 di Postdam a favore di un piano di stabilità in Afghanistan che "e’ impossible senza una cooperazione regionale non solo per la sicurezza ma anche nel campo economico e dello sviluppo sociale".
Sia chiaro: non ci troviamo di fronte a nessuna modifica sostanziale del quadro ordinativo definito dalla teoria della guerra globale permanente. Non si tratta di uscire dal paradigma della guerra, dalla sua capacità di costituire l’ordine globale e dalla sua pervasività a tutte le dimensioni della vita.
Quello che si sta tentando è di iscrivere altri poteri globali (tra cui in primo luogo un rinnovato impegno dell’Europa) nella gestione diretta delle operazioni di guerra, di imporre una forma multilaterale al governo globale.
Del resto questo rinnovato impegno dell’Italia sul piano internazionale (dentro il quale devono essere iscritte anche le recenti dichiarazioni di Prodi sull’Italia come settima potenza militare mondiale), non poteva che essere gestito proprio da una governo di centro-sinistra, in grado proporre nuovi strumenti retorici e nuove tecniche di persuasione necessari per rinnovare un consenso sociale attorno alla guerra globale al tempo della sua gestione multilaterale.
L’esperienza della guerra "umanitaria" in Kossovo costituisce da questo punto di vista un importante riferimento per imporre questa svolta multilaterale della guerra: il riferimento "umanitario" alle azioni belliche e la loro ricollocazione dentro un quadro internazionale definito dall’azione concertata di diversi attori globali, restituisce alla guerra multilaterale un principio di legittimazione finora mancato all’unilateralismo americano.
Inoltre il governo di centro sinistra può contare su una pacificazione dell’opposizione interna alla guerra, alla cui costruzione è deputata la sinistra cosiddetta radicale che, nell’epoca della crisi irreversibile della rappresentanza politica, tenta una impossibile iscrizione delle ragioni dei movimenti dentro i diktat imposti dall’azione istituzionale. Di fronte a questo quadro politico, il problema che dovremmo porci è come costruire reti di resistenza all’altezza di questo mutamento nelle forme di gestione del governo globale.
La visita di Bush in Italia il 9 giugno può essere senz’altro l’occasione per ricostruire l’opposizione alla guerra globale. Dovremmo tuttavia essere in grado di trasformare quella giornata in una mobilitazione capace di affrontare l’insieme dei nodi e delle insidie che nasconde il nuovo corso multilaterale della guerra.
Da questo punto di vista, se uno degli obiettivi principali che si propone il governo di centro sinistra è il recupero di consenso attorno all’iniziativa bellica, irretendo anche lo stesso pacifismo dentro il sistema di ricatti e compromessi definiti dalla dinamica istituzionale, un nostro obiettivo dovrebbe essere quello di approfondire ancor più la crisi della rappresentanza politica affermando, positivamente, l’autonomia dei movimenti.
Nel momento in cui il centro sinistra si candida alla gestione della forma multilaterale del governo globale, senza uscire dalla concezione della guerra ordinatrice, anzi proponendo quel surplus rappresentato dalla capacità di tacitazione del dissenso, diventa fondamentale costruire un’opposizione politica che iscriva nella propria agenda in primo luogo la critica della gestione multiculturale della guerra e dunque a questo governo di centro sinistra e alle sue propaggini rappresentate dalla sinistra cosiddetta radicale.
E che lo faccia abbandonando posizioni meramente astratte, per costruire invece la propria critica a partire dalle mobilitazioni che oggi attorno e contro il tema della guerra si danno, a partire dalla difesa di quel comune che le moltitudini di Vicenza ad esempio rivendicano come patrimonio contro le servitù militari.
Cso Bruno - trento


Rassegna stampa: Festival dell’economia, pullman da Vicenza contro Prodi

* fonte: il Corriere del Trentino del 27.05.’07

Domenica prossima a Trento il movimento «No Dal Molin»

Non bastava il volantinaggio della Cisl contro l’apertura festiva dei negozi, che accompagnerà tutte le giornate dell’evento. Ora, a meno da una settimana dall’inizio della seconda edizione, sul Festival dell’Economia piomba un nuovo ostacolo. Del tutto inaspettato. Domenica 3 giugno, infatti, insieme al presidente del consiglio Romano Prodi, arriveranno a Trento anche gli attivisti del movimento «No Dal Molin» di Vicenza, decisi a contestare il premier per il via libera all’allargamento della base americana. Con loro, i ragazzi del centro sociale «Bruno». «Ci metteremo a servizio del popolo di Vicenza» annuncia il leader dei disobbedienti trentini Donatello Baldo. Che domani sera discuterà delle modalità organizzative dell’azione nella consueta assemblea di inizio settimana all’ex collegio Mayer.
LA PROTESTA — Il presidente del consiglio è atteso nel capoluogo domenica prossima, 3 giugno. A mezzogiorno, all’auditorium Santa Chiara, Prodi traccerà il bilancio del primo anno di governo (insieme al ministro per l’attuazione del programma Giulio Santagata), incalzato dal direttore del «Sole 24 Ore» Ferruccio De Bortoli e dagli economisti de «Lavoce.info». Ma davanti al Centro Santa Chiara il premier troverà una sorpresa fuori programma: centinaia di manifestanti del presidio «No Dal Molin», con tanto di striscioni e slogan anti base Usa. «Da Vicenza partiranno alcuni pullman. Il movimento si sta già organizzando per l’iniziativa» avverte Baldo. Che spiega il motivo della trasferta trentina: «Dopo il sì all’allargamento della base Dal Molin, Prodi non si è più fatto vedere a Vicenza. E così hanno fatto tutti i suoi ministri. Per questo, il presidio si muove sul territorio». Ma la contestazione al premier non sarà solo legata al caso Dal Molin. «Il prossimo 9 giugno — continua il leader dei no-global — Prodi incontrerà il presidente americano George Bush. E negli stessi giorni anche Felipe Calderón, attuale presidente del Messico. Due incontri che non possiamo accettare». Tanto che, sempre nell’assemblea di domani sera, il centro sociale «Bruno» inizierà anche a organizzare il viaggio a Roma del 9 giugno, per partecipare al corteo anti-Bush. «Partiremo in treno. E visto che sui convogli possono viaggiare gratis le armi, così dovrà essere anche per i manifestanti» fa sapere Baldo.
IL PRECEDENTE — Trento, dunque, per la seconda volta nel giro di poche settimane torna ad essere il centro della protesta no-global. Il 21 aprile scorso, infatti, nel capoluogo erano arrivati da tutt’Italia quasi duemila disobbedienti. I quali, al grido di «Trento libera» e «Guai a chi ci tocca», avevano sfilato per le vie del centro storico urlando la loro contrarietà alla chiusura dei centri sociali. Un corteo pacifico, quello che era partito dalla stazione dei treni per arrivare all’ex ostello Mayer: passato il primo momento di tensione per il blocco degli attivisti in Lombardia e Veneto, i disobbedienti si erano mossi in città mostrando il loro passaggio solo attraverso l’applicazione di piccoli bollini rosa. Nei giorni precedenti la manifestazione, però, non erano mancati i timori da parte di cittadini e commercianti, preoccupati dei possibili danni agli edifici e ai negozi. Ma alla fine, dopo giorni di polemiche, di prese di posizione e di rassicurazioni, la giornata si era svolta senza nessuna tensione. Ora, i manifestanti sono pronti a tornare in Trentino. Ma non saranno gli unici a protestare: nei giorni del festival, infatti, a distribuire volantini in tutta la città saranno anche gli esponenti della Cisl, arrabbiati per l’apertura dei negozi nel primo week-end di giugno.
Marika Giovannini

26.5.07

Rassegna stampa: Ex Zuffo, sei no global condannati

* fonte: il Trentino del 26 maggio '07

Colpiti dal decreto penale (1.700 euro) Baldo, Zappini e Bleggi
Sei no-global, e tra questi Donatello Baldo, Federico Zappini, e Stefano Bleggi, sono stati condannati per l’occupazione dell’ex Zuffo dello scorso 10 ottobre. Nei giorni scorsi sono stati notificati ai legali dei no global i decreti penali di condanna: un conto da 1.700 euro a testa.
Scontata l’opposione al decreto. Il che, in soldoni, significa che i leader del Csa Bruno dovranno affrontare un processo pubblico. Esattamente ciò che vogliono: «Chiameremo a testimoniare il sindaco, i garanti e i giornalisti. In tribunale uscirà la verità, ovvero che Pacher aveva promesso di lasciarci all’ex Zuffo», ha tuonato ieri Donatello Baldo, pronto ad affrontare l’ennesimo procedimento giudiziario.
All’epoca della prima occupazione la strategia portò i frutti. In tribunale tutti assolti, tranne Baldo, al quale però venne riconosciuta l’attenuante dell’«alto valore sociale» del suo gesto.
I fatti ora contestati ai sei no global risalgono al 10 ottobre scorso, quando (a distanza di tre anni dalla prima occupazione) tornarono nella palazzina ex-Zuffo. Da quel giorno è iniziato il lungo tira e molla con l’amministrazione comunale.
Il 5 gennaio scorso la palazzina fu «liberata» spontaneamente, con la promessa - da parte di Pacher - che si sarebbe trovava una soluzione legale per l’utilizzo dell’ex Zuffo. Poi però la situazione è cambiata e da Palazzo Thun arrivarono proposte alternative, sistematicamente respinte al mittene, sino alla nuova occupazione (21 febbraio) e al successivo sgombero (21 marzo).

21.5.07

Inaugurazione della libreria con Marco Philopat e il live del Recital Trio

La libreria del cso Bruno
inaugura e vi invita:

Giovedi 31 Maggio 2007 ore 19.00
alla presentazione della nuova libreria di movimento all’interno del centro sociale Bruno

ore 20.30
Recital Trio - Live
Il trio jazz Canevali - Francesconi - Ghetti presenta in anteprima il disco “Recital”.

dalle ore 19.30 alle 22.00
Cena preparata dall’ Osteria Sociale “da Bruno”


venerdì 1 giugno 2007 ore 19.00

Marco Philopat presenta:
"agenzia x"

Lo scrittore presenterà il progetto editoriale agenzia x, laboratorio per lo sviluppo ed il coordinamento di diversi campi della comunicazione: dall’editoria alla grafica, dalla cinematografia alla ricerca storica ed iconografica.

Marco Philopat, (Milano, 1962), scrittore, studioso e protagonista della scena underground italiana. Dopo aver vissuto la stagione della fine anni 70 a Milano, ha raccolto la sua testimonianza nella trilogia di romanzi "Costretti a sanguinare", "La banda Bellini", "I viaggi di Mel", pubblicati prima da Shake e poi da Einaudi.

Info libreria: 3889423591

20.5.07

Aperitivo e serata con Ya Basta e IndyMedia Oaxaca

YA BASTA! Trento presenta:

29 maggio 2007 dalle ore 19.00

c/o cso BRUNO
ex ostello Mayer - c.so Buonarroti angolo via Lampi (sottopasso stazione FS)

scarica il manifesto dell’iniziativa

Atenco - Oaxaca - Chiapas
Mentre continua il percorso autonomo dell’Otra Campana e la costruzione di autonomia ed autogoverno nelle comunità zapatiste in Chiapas a Oaxaca da un anno la lotta popolare resiste per allontanare il governatore Ulisse Ruiz.

Costa sta succedendo in Messico?
I percorsi dei movimenti sociali e dell’Otra Campana

ore 19.00 aperitivo con la presentazione di Ya Basta Trento

ore 21.00 serata con:
Simon Sedillo (IndyMedia Oaxaca)
che presenterà i video "El enemigo comun" e "El machete: la lucha por el poder popular2"
Vilma Mazza (Associazione Ya Basta)
che presenterà la Carovana Crear Autonomia nei territori zapatisti Estate 2007

Approfondimenti:
YA BASTA - Messico

19.5.07

C.s.a. BL.itz: tutta un’altra vita. Occupato a Belluno uno spazio sociale

E’ nato il centro sociale autogestito BL.itz.

Abbiamo occupato l’ex scuola elementare di Levego (Belluno), uno spazio di proprietà comunale da anni inutilizzato.
Questo gesto è il primo atto reale di un percorso politico autonomo di critica sociale. In questi mesi nella città di Belluno ci siamo legittimati attraverso una serie di blitz comunicativi, mentre i Partiti tutti erano impegnati nella solita sterile campagna elettorale per le amministrative che si terranno domenica 27 maggio. Abbiamo portato avanti un programma controelettorale incentrato sui temi di politica sociale letteralmente lasciati in secondo piano dai candidati Sindaco, una serie d’istanze per rivendicare il diritto minimo ad una vita dignitosa.
La necessità di aprire uno spazio nasce dal bisogno di avere uno strumento attraverso il quale sollevare le contraddizioni del territorio, un luogo di accumulazione nel quale sperimentare forme di auotogoverno, una nuova idea di cittadinanza. Ai C.P.T. rispondiamo con gli spazi sociali!

Dopo le continue intimidazioni e i gesti repressivi che da Copenaghen a Trento stanno mettendo sotto attacco i centri sociali, crediamo sia indispensabile aprire anche a Belluno un luogo di organizzazione e ricomposizione del lavoro sociale. È in questo senso che lo abbiamo pensato, ed è in questo senso che pensiamo si apra una nuova stagione per gli spazi sociali. Vere e proprie possibilità di prefigurarsi come “istituzioni” territoriali al servizio della moltitudine.

Siamo consapevoli di agire all’interno di dinamiche di governance che se da un lato non nascondono la loro natura di controllo, dall’altro aprono nuove possibilità di intervento e di incisione nel vissuto politico del territorio. Gli spazi sociali come luoghi determinati da una duplice natura, quella della produzione di conflittualità e quella della costruzione di alternative reali di democrazia dal basso.

Proprio da qui nasce un percorso come il nostro, dalla necessità dell’ autodeterminarsi come rifiuto alla rappresentanza.

Con questo spirito siamo stati per le strade di Trento per la manifestazione in difesa degli spazi sociali… perché difendere uno spazio sociale a Trento è come conquistarne uno a Belluno e conquistarne uno a Belluno è come difenderlo a Copenaghen.

c.s.a. BL.itz

www.csablitz.org
info@csablitz.org

invitiamo tutte le realtà di movimento e i cittadini a sostenerci e a partecipare alla
Assemblea pubblica di domenica 20 maggio ore 17

15.5.07

9 giugno tutti a Roma No Bush-No War Day

orario treno "no war express":
ore 5.30 Trento - stazione FS
ore 5.45 Rovereto - stazione FS


Contro la guerra globale permanente di Bush, contro l’interventismo militare del governo Prodi

Il presidente Usa, George Bush verrà in Italia il 9 giugno, su invito del governo Prodi per ribadire in questo modo la convinta alleanza militare e politica dell’Italia con gli Stati Uniti. Oggi il presidente Bush ha contro la maggioranza del popolo degli Stati Uniti ma mantiene l’appoggio delle lobbies militari, petrolifere e dell’industria delle armi. Bush è l’estremo interprete della volontà di egemonia mondiale delle classi dominanti statunitensi, volontà che porta da decenni gli USA, indipendentemente dall’alternanza dei governi, ad intervenire militarmente ovunque, con truppe, colpi di stato, stragi e attentati.
Questa volontà di dominio, che fa della guerra una vera e propria strategia politica con la capacità di esportare conflitti dall’Africa all’Asia, dall’America latina alla stessa Europa (Balcani), produce sudditanza politica e culturale.
In Italia la destra considera Bush il proprio punto di riferimento ma anche il governo Prodi, eletto grazie anche ai voti del movimento no-war "senza se e senza ma", è orgoglioso dell’alleanza con tale amministrazione e si prepara a ricevere in pompa magna il presidente Usa a Roma. Questa subordinazione caratterizza anche l’organica politica di intervento militare che il governo Prodi sta praticando, sia pure nella versione "multilaterale", cioè "concertata" con le altre potenze. Un’internità alla logica della guerra che spinge a mantenere le truppe in Afghanistan, che ha aumentato vistosamente le spese militari (+13% nella Finanziaria), che vuole imporre a popolazioni unite nell’opposizione, nuove basi militari come a Vicenza (ma anche a Cameri e in altri luoghi in via di ampliamento), che partecipa alla costruzione di micidiali armi come l’aereo da guerra F35 o lo Scudo missilistico, e conserva le bombe atomiche disseminate nel nostro territorio, come a Ghedi e Aviano.
E’ questa subordinazione, politica e culturale, che ha abbandonato una delle esperienza più limpide del pacifismo italiano, quella di Emergency, tradita e sacrificata al governo Kharzai e ai suoi servizi segreti che detengono illecitamente Rahmatullah Hanefi.
Ma la guerra è guerra indipendentemente dalle bandiere usate per condurla e va ripudiata, come il militarismo governativo, che ha riconfermato o promosso le missioni belliche.
Per questo, come tanti e tante in tutto il pianeta e in mille forme, ci prepariamo ad accogliere Bush come si accoglie un vero e proprio guerrafondaio.
Lo facciamo per i torturati di Guantanamo, per i bruciati vivi di Falluja, per i deportati, per quelli rinchiusi nei campi di concentramento in mezzo mondo. Ma lo facciamo anche per dire che esiste un’altra Italia.
Un’Italia che vive già in un altro mondo possibile e concreto. E’ quella dei movimenti che si battono contro le basi militari, contro la devastazione ambientale, per i diritti sociali, contro i cpt. Che si batte contro la privatizzazione dell’acqua e la rapina dei beni comuni, contro le spese militari e il riarmo globale.
Il 9 giugno quindi è un giorno importante per la ripresa del cammino del movimento no war nel nostro paese.
Vogliamo il ritiro delle truppe italiane da tutti i fronti di guerra, Afghanistan in primis, la chiusura delle basi militari USA e NATO, la restituzione di quei luoghi alle popolazioni per usi civili, per giungere all’uscita dell’Italia dalle alleanze militari.
Esigiamo la rimozione dal territorio nazionale degli ordigni nucleari e delle armi di distruzione di massa. Diciamo basta alle spese militari, rifiutando lo Scudo missilistico e i nuovi aerei da guerra, affinchè le decine di miliardi di euro vengano usati per la scuola e la sanità pubblica, per i servizi sociali, per il miglioramento ambientale, per il lavoro e il sistema previdenziale pubblico.
Pretendiamo che il governo Prodi ottenga l’immediata liberazione di Hanefi e restituisca ad Emergency il suo ruolo meritorio in Afghanistan.
Proponiamo che la mobilitazione del movimento no-war - che ha già tre tappe importanti: la manifestazione contro la progettata base militare a Novara il 19 maggio oltre a quelle di Aviano e Sigonella; le Carovane contro la guerra, che arriveranno a Roma il 2 giugno per protestare contro la parata militare sui Fori Imperiali; la mobilitazione europea contro il G8 di Rostock-Heiligendamm - culmini il 9 giugno una grande mobilitazione popolare a Roma che faccia sentire a Bush e Prodi l’avversione nei confronti delle guerre e delle corse agli armamenti, che dichiari il Presidente USA ospite non gradito e faccia sentire a Prodi il ripudio della guerra e del militarismo. Così come recita l’articolo 11 della Costituzione.
Ci uniamo alla popolazione di Vicenza per ribadire a Bush la più chiara determinazione e la più netta opposizione possibile a non consentire la costruzione della base Dal Molin.
Inoltre lanciamo fin da subito la campagna perchè sia garantita la possibilità a tutti coloro che vorranno manifestare di raggiungere Roma in treno. Invitiamo tutti a Roma, il 18 maggio alle ore 16.30 presso la facoltà di Lettere dell’Università di Roma per discutere di questo appello e preparare insieme una mobilitazione e un grande corteo popolare per il 9 giugno.

Associazione Sinistra Critica, Confederazione Cobas, Confederazione Unitaria di Base, Coordinamento Collettivi universitari La Sapienza, Collettivi universitari Roma 3, Collettivo studentesco T. Muntzer-To, Disarmiamoli, Forum Palestina, Global Meeting Network (cso pedro – padova, cso rivolta – marghera, cso morion – venezia, capannone sociale – vicenza, s.o.a. arcadia – schio vicenza, cantieri di montecioRock – vicenza, ubik lab – treviso, lab. soc. fuoricontrollo - monselice, cso clandestino - gorizia, casa delle culture - trieste, invisibili - venezia giulia, metropolis cafè - verona, cso bruno – trento, rete studenti – trento, cso crocevia alessandria, csoa gabrio - torino, cso terra di nessuno – genova, cso cantiere – milano, casa loca – milano, cs tpo – bologna, lab.occ. paz – rimini, lab. aq16 – reggio emilia, s.p.a.m. - parma, esc atelier occupato – roma, astra19 – roma, lab. insurgencia – napoli, lab. diana – salerno, movimento antagonista toscano, ass. difesa lavoratori, tutte le sedi di YaBasta), Comunità Resistenti delle Marche (Ambasciata dei Diritti - Marche, Csoa MezzaCanaja - Senigallia, Csa Kontatto - Falconara, Csa Oltrefrontiera - Pesaro, Squola Spa - Pergola, Bottega di Resistenza Globale - Fossombrone, Csa Tnt - Jesi, Csa Sisma - Macerata, Polisportiva Antirazzista Assata Shakur, Associazione Ya Basta! Marche), I Corvi, Laboratorio studentesco di Salerno, Mondo senza guerre, Rivista Erre, Rete dei Comunisti, Sempre contro la guerra, UniRiot (Roma, Napoli, Bologna, Torino), Partito comunista dei lavoratori, Partito Umanista Cinzia Bottone, Olol Jackson (Presidio permanente No Dal Molin), Sandro Bianchi, Giorgio Cremaschi, Mimmo Rizzuti (Rete28Aprile), Tommaso Di Francesco, Piero Maestri (Guerre&Pace), Norma Bertullacelli (Centro ligure documentazione pace), Doretta Cocchi, Vauro... [ continua ]

Adesione: 9giugnonobush@libero.it

14.5.07

Rete Studenti solidale con il prof. condannato per istigazione a uso di droga

Otto mesi di carcere per aver cercato di fare l’insegnante. In Italia. Fa sorridere, a dirla così, che un insegnante che prova, una volta tanto, a creare un dibattito approfondito sulla droga con i propri alunni venga accusato di aver “istigato” dei minorenni. A cosa poi, a farsi una canna? Invece dovrebbe far piangere, questo episodio, per la situazione che questa accusa delinea.Un insegnante ha il ruolo di entrare nel merito delle questioni che vengono affrontate, e non può evidentemente (o almeno non dovrebbe) fermarsi ad un generico “drogarsi fa male” o “drogarsi fa bene”; dovrebbe cercare di portare il dibattito ad esperienze che siano attinenti anche alla vita quotidiana degli studenti, perché la discussione sia stimolante e produttiva.
Lo sanno tutti, anche le mamme e tra un po’ anche le nonne, ma a scuola non si può dire. Ci chiediamo perché sia così pericoloso riportare una volta tanto alla realtà, anche in una scuola, il dibattito sulle droghe: la scuola dovrebbe essere il luogo dell’approfondimento, e invece chi approfondisce viene buttato fuori.
Secondo noi riportare il dibattito alla realtà, nell’ambito degli usi e degli abusi di sostanze psicoattive, significa avere il coraggio di ammettere alcuni semplici dati di fatto: primo tra tutti l’evidente fallimento del proibizionismo e le contraddizioni a cui le politiche proibizioniste portano: aggressioni, violenze disagio sociale, esclusione.
Ci sembra una vergogna che chi ha il coraggio di mettere in discussione una politica fallimentare ma che è ancora legge dello Stato venga messo a processo. Tanto più ci sembra vergognoso che su casi come questo avvenuto a Borgo Valsugana la scuola trentina non sappia intervenire, rivendicando, se non altro, l’autonomia dell’insegnante nel suo lavoro. Per questo va la nostra più solidarietà all’insegnante di Borgo, che per aver trattato una volta tanto gli studenti da persone adulte, mettendo da parte il “bigottismo” e l’imbarazzo, si è trovato in una situazione di negazione della propria libertà, di insegnante ma prima ancora di cittadino.

ReteStudenti Tn "Istigatrice"

leggi l’agenzia di stampa: Professore condannato per istigazione a uso di droga

2.5.07

Programma aprile / maggio 2007 (aggiornamenti)


sab 28 aprile - ore 18.00 (giardino)

Good Luck (a.sonic.rep)
techno eclectic dj set from Greece

dom 29 aprile - dalle ore 18.00 (giardino)
Anonima Stendhal - Live
Il gruppo Anonima Stendhal si forma nell’anno 2004 riunendo musicisti dalle diverse esperienze musicali; la formazione iniziale comprende chitarra, basso, sax,violino e batteria. Nei mesi seguenti si aggiungono glockenspiel, violoncello, una seconda chitarra e la voce femminile. La forza della band nasce dalla solida formazione musicale classica della gran parte dei componenti.
+ Cena preparata dall'Osteria del Cso Bruno - 5€
il ricavato della serata sarà destinato al pagamento delle spese legali per i processi in corso, in particolare quello che vede imputati alcuni compagni per il blocco dei binari in solidarietà con la lotta della città di Vicenza contro la base Dal Molin

mer 2 maggio - ore 20.30 (giardino)
Vicenza - Continua la lotta contro il Dal Molin e contro le servitù militari
ne parliamo con Olol Jackson e con un attivista del Presidio permanente No Dal Molin
Approfondimenti:
Altravicenza.it
Global Project Vicenza

giov 3 maggio - dalle ore 20.30 (giardino)
Incontro con i vicini e con la città.
L'occasione per fare quattro chiacchiere davanti ad una birra o ad una macedonia con gelato.

sab 5 maggio - ore 20.30
ore 20.30 Progetto libreria: proiezione di Fahrenheit 451 (interno)

dom 6 maggio - dalle ore 18.00 (giardino)
iN-vERSION - Live
La splendida voce di Roberta Rigotto e le folli chitarre di Enrico Merlin scandagliano il repertorio del pop e del Jazz fornendo inedite riletture di alcuni classici della musica del ‘900. Una miscela di suoni e atmosfere cangianti, dove l'improvvisazione è l'elemento determinante.
+ Cena preparata dall' Osteria del Cso Bruno - 5€

merc 9 maggio - ore 21.00 (giardino)
Reading - brani da "Il sentiero dei nidi di ragno" di Italo Calvino

sab 12 maggio - dalle 21.00 alle 23.00 (interno-primo piano)

i teatri soffiati presentano

Sono mani buone le tue

INSTALLAZIONE - SPETTACOLO PER DUE SPETTATORI
Un grande cubo ricoperto da un telo pezzato è la location in cui si sviluppa questa performance. All’interno un’avventura di pochi minuti, una visita. Una storia da prendere in mano e a cui aggrapparsi perché non svanisca; una specie di buco che risucchia, stringe ed invita al gioco. Dentro il cubo non è come fuori, manca qualcosa, un’assenza che sa di vicino. Varrà sempre lo stesso invito: entrare per credere!
La struttura dell’installazione richiama gli antichi baracconi da fiera in cui erano custoditi gli “scherzi di natura” o freaks.Bisognerà fare la fila per vedere quello che da fuori non si può vedere. Lo spettacolo ha una durata di pochi minuti e può essere replicato per tre ore, per un’entrata di sessanta spettatori complessivi. Per ragioni di sicurezza l’accesso è rigorosamente consentito a soli due spettatori per volta, mano nella mano.

dom 13 maggio - ore 20.00 (giardino)
Grigliata sociale - 7€
Il ricavato servirà per le spese dei processi in corso

merc 16 maggio - ore 21.00 (giardino)
Reading - brani di Majakovskij

sab 19 maggio - ore 22.30 (interno)
Ent - Live
Dopo un paio di autoproduzioni, arriva il primo vero disco di Ent, promettente duo (ricordo in particolare un fantastico pezzo sulla compilation "Homemade Avangarde" di qualche anno fa) composto da Michele Scariot ed Emanuele Bortoluzzi. "Fuck Work" viene pubblicato dall'etichetta francese Baskaru che, almeno a giudicare dalle prime produzioni, sembra essere molta attenta alle sonorità provenienti dal Bel Paese. I due mischiano un immaginario freakedelico a intrugli sonori vorticosi e stratificati, infarciti di elettronica minimale, drones, psidechelia, improvvisazione di stampo AMM e astrattismi folk-rock. L'iniziale Beating Cherry Nipples ci presenta da subito quel suono stratificato di cui sopra, retto da una linea percussiva ipnotica e cupa su cui si innestano una serie di variazioni elettroniche e strumentali di eccellente gusto e dal sapore AMMiano, fino ad aprirsi in una deriva psichedelica tra minimal beat e chitarre folk-rock. La successiva All Night Long parte più scheletrica sviluppando il mood respirato nel finale della precedente traccia, sostenuta solo da un cupo rintocco ritmico e da un'elettronica di scuola Mego, fino a prendere via via consistenza con rinnovate chitarre folkedeliche. Più sottili invece i giochi avant elettronici di Eternal Plans che vanno a morire prima in radi tocchi di corde musicali e poi in un delirio oinko-noise. Tutte le buone, anzi ottime, impressioni avute fin adesso vengono poi confermate da Nothing For Money (che segue gli scherzi elettro di Milk Oblò) pezzo in cui tutte le istanze appena indicate trovano una magnifica sintesi. Disco bellissimo, vario, intrigante e dalle molteplici soluzioni; veramente grandi.

dom 20 maggio - ore 19.00 (giardino)
Mundu Afora - Live
reggae, etno-pop - Laura Gasperi : fisarmonica - Daniela Fabbri : voce - Maria Franzoi : percussioni - Stefano Giordano : chitarra - Anahi : voce
+ Cena preparata dall'Osteria del Centro Sociale Bruno

sab 26 maggio - ore 20.30 (giardino)
Angela Kinczly - Live
Nasce a Brescia agli inizi del 2005 da alcune canzoni e ballate di ispirazione etno-folk-cantautoriale scritte da Angela in tempi e luoghi antecedenti e imprecisabili, ispirandosi più o meno inconsapevolmente a diversi generi e artisti, dalla classica al jazz, passando per Billie Holiday, Joan Baez, Nick Drake, Dead Can Dance, Nick Cave, Beth Gibbons, Jolie Holland, etc etc etc. Lincontro con Maurizio Rinaldi e Isacco Zanola da corpo alla solo fino ad allora sfiorata idea di suoni elettronici e atmosfere ibride, con la creazione di arrangiamenti che trasformano loriginario folk in elettrofolk.

dom 27 maggio - ore 19.00 (giardino)
The Bastard Sons Of Dioniso - Live acustico
+ cena preparata dall'Osteria del Centro Sociale Bruno

mart 29 maggio - ore 19.00 (giardino)
Aperitivo e serata con Ya Basta e IndyMedia Oaxaca
Simon Sedillo (IndyMedia Oaxaca)
che presenterà i video "El enemigo comun" e "El machete: la lucha por el poder popular2"
Vilma Mazza (Associazione Ya Basta)
che presenterà la Carovana Crear Autonomia nei territori zapatisti Estate 2007

giov 31 maggio - ore 19.00 (giardino)
Progetto libreria presenta:

agenzia x - Marco Philopat presenta le novità della casa editrice e di tutto il progetto agenzia x.
+ cena preparata dall'Osteria del Centro Sociale Bruno