30.10.10

No inceneritore: in 1500 e 120 trattori in corteo per le vie di Trento

Riuscita la manifestazione del movimento contro l'inceneritore. Ora spazio alle alternative.

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Questa mattina la città di Trento ha detto che le alternative all'inceneritore esistono, con un partecipato corteo promosso dal Coordinamento Trentino Pulito.
Circa 1500 persone hanno manifestato per le vie del centro con allegra determinazione, ribadendo l'inutilità e la nocività di un costoso progetto, quello dell'inceneritore, che l’amministrazione provinciale e comunale vogliono realizzare a Ischia Podetti, nella parte nord della città, dimostrando poca lungimiranza e poca attenzione alla salute e alle richieste dei cittadini.
Alle 10.50 il corteo è partito con in testa lo striscione del Coordinamento e a seguire il colorato trattore, carico di bambini, delle Mamme Bionike, un gruppo che si schiera a favore di un'alternativa all'inceneritore soprattutto per salvaguardare la salute dei propri figli. Successivamente il furgone dello spezzone di movimento “Verso Cancun” che grazie al sound system e al microfono aperto ha dato voce a decine di interventi durante tutto il percorso e fino all'arrivo in Piazza Dante, sotto il Palazzo della Regione.
Ma la particolarità della giornata sono stati sicuramente i 120 trattori (molti dei quali con bandiere della Coldiretti) che, dai comuni limitrofi, hanno raggiunto Trento e hanno sfilato in corteo insieme ai manifestanti: infatti oggi, cittadini comuni, mamme e bambini, attivisti, ambientalisti e contadini, hanno camminato uniti contro l’inceneritore per le strade della città, e al grido di “Riduco, Riuso e Riciclo” hanno chiesto di prendere in considerazione le possibili alternative alla costruzione dell'impianto.
I numerosi striscioni presenti sottolineavano, dati scientifici alla mano, i rischi alla salute che comporterebbe un impianto del genere, proponendo invece altri sistemi meno inquinanti, e portando come esempio la città di San Francisco e il suo obiettivo "rifiuti zero", ma anche, per rimanere nelle vicinanze, il Centro Riciclo di Vedelago (Treviso), che gestisce un impianto di smaltimento e stoccaggio dei rifiuti e l’esperienza concreta di Ponte delle Alpi dove il porta a porta con tariffa puntuale ha portato a una differenziata del 90%.
L'alternativa esiste, i cittadini la richiedono, ma evidentemente è resa invisibile dagli interessi economici delle lobby economiche - come la multiutility Dolomiti Energia Spa- che hanno tutto l’interesse a bruciare i rifiuti per aumentare i loro profitti a discapito dell'ambiente, della salute, dei beni comuni.


27.10.10

No inceneritore: iniziativa alla sede di Dolomiti Energia S.p.a.

Verso la manifestazione del 30 ottobre

Nel pomeriggio una trentina di attivisti "No inceneritore" ha simbolicamente occupato la sede di Dolomiti Energia Spa e calato dal tetto uno striscione recante la scritta "NO INCENERITORE SI' ALLE ALTERNATIVE" .

La scelta della sede della multiutility, che si è detta interessata a parteciperare al bando per la realizzazione del cancro-valorizzatore, non è casuale: questa infatti è una delle lobby economiche che hanno maggiore interesse affinchè l'inceneritore venga costruito in quanto garantirebbe loro sicuri profitti.

L'iniziativa si inserisce nel percorso di mobilitazione che porterà al corteo del 30 ottobre - con partenza alle ore 9.30 da Piazzale San Severino - promosso dal Coordinamento Trentino Pulito.

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26.10.10

Sabato 30 ottobre: No all'inceneritore, sì alle alternative


Ore 9.30 piazzale San Severino

No all'inceneritore, sì alle alternative

Comitati, movimenti, mamme, contadini aderiscono al corteo promosso dal Coord. Trentino Pulito

Si terrà sabato 30 ottobre, con ritrovo alle ore 9.30 in piazzale San Severino, la manifestazione contro l’inceneritore di Ischia Podetti promossa dal Coordinamento Trentino Pulito alla quale stanno aderendo comitati, movimenti e associazioni e che vedrà la partecipazione di più di 100 trattori a chiudere il corteo.

“Bruciare immondizia non risolve il problema, ma lo scarica soltanto sulle generazioni future e causa pesanti danni su ambiente e salute, e porta allo spreco di materie prime che sarebbero invece riutilizzabili nel ciclo produttivo [ … ]” - si legge nel comunicato che lancia l’appuntamento - mentre il logo “L’alternativa c’è” riassume il senso più profondo dell’iniziativa che pone in evidenza che esistono concrete alternative all’incenerimento dei rifiuti, come sono molti gli esempi virtuosi di centinaia di comuni che perseguono l’obbiettivo “Zero Rifiuti”. Il Coord. Trentino Pulito oltre a un secco NO all’inceneritore ribadisce che è necessario:

promuovere metodi alternativi come ha dimostrato lo “Studio Cerani”, un sistema applicabile anche in Trentino commissionato da 4 comuni della Piana Rotaliana (Lavis, Zambana, Mezzocorona e Mezzolombardo);

aggiornare il piano rifiuti provinciale puntando alla Riduzione dei rifiuti, al loro Riutilizzo e Riciclaggio con sistemi di raccolta differenziata applicati a tutto il Trentino, ed a un sistema di incentivi e disincentivi che premi i comportamenti virtuosi.

Al corteo aderiscono con un proprio spezzone "Verso Cancun" anche l’Associazione Ya Basta Trento, il collettivo dell’Aula 13 liberata di Sociologia, il Centro sociale Bruno e il Coord. dei collettivi studenteschi. L’appello sottolinea come sia importante e necessario creare spazi pubblici, in Trentino come in Italia, dove i movimenti per la difesa dell'acqua, dell'aria, dei beni comuni si possano intrecciare con le comunità territoriali per preparare l’appuntamento di Cancun e organizzare l’opposizione a questo tipo di scelte imposte dall’alto. Di seguito il testo.

[ scarica il volantino ]

No all’inceneritore, sì alle alternative!

E’ ormai risaputo e confermato da molti anni di studi, documenti, convegni, esperienze di lotta in varie città nel mondo, prese di posizione di esperti a livello internazionale, che incenerire i rifiuti è nocivo per la Madre Terra e le genti che la vivono, che le alternative esistono se si vuole, che dietro camini fumanti o finti impianti di nuova tecnologia c'è una logica di business mortale per la salute e per l'ambiente.

In Trentino siamo all'assurdo: nonostante abbiamo ricevuto riconoscimenti per il virtuosismo di alcune nostre valli nella raccolta differenziata e avremmo tutte le potenzialità per essere un laboratorio di sperimentazione di un altro modello di sviluppo con meno rifiuti e all’avanguardia nelle 3 R (Riduci, Riusa, Ricicla), il potentato locale sta volutamente andando nella direzione opposta.

Incoraggiati dalle lobby pro inceneritore con in testa la multiutility Dolomiti Energia Spa - prossima ad essere quotata in borsa – e sostenuti da ISA, cioè la finanziaria della Curia (!), la giunta provinciale di Dellai e il Comune di Trento vorrebbero, a breve, inaugurare l’inceneritore di Ischia Podetti. Con questa scelta ci ritroveremmo in pochi anni, come già succede in tutte le città dove sono sorti gli inceneritori, con rincari sulle bollette per sostenere i costi dell’incenerimento e con un impianto che avrà bisogno di aumentare i rifiuti da incenerire per aumentare il profitto da trarre, ovviamente con buona pace della crisi ecologica, dei soldi non spesi per vere energie rinnovabili, degli sforzi fatti per incrementare la raccolta differenziata, del Trentino verde e virtuoso!

Il percorso che sta portando alla costruzione del nuovo “mostro” è costellato di ambiguità ed ipocrisie politiche come quelle, ad esempio, dei partiti della Lega e del PD: a Verona (e non su Marte!), in parti inverse rispetto al Trentino, il primo sta promuovendo la realizzazione di un inceneritore 3 volte più grande di quello di Ischia Podetti e il secondo ne è fiero oppositore. Senza dimenticare i silenzi prolungati di una parte delle associazioni ambientaliste che per non disturbare i manovratori sono scomparse dal dibattito.

Tutto questo dimostra che solo a partire da tutti noi, senza delegare a nessuno la nostra salute, il nostro ambiente, le scelte sul nostro futuro, mettendosi in prima persona a mobilitarsi direttamente possiamo costruire la tutela per i nostri territori e per la nostra vita, impegnandoci nella costruzione di spazi comuni di autogestione del territorio e senza dimenticare l'opposizione delle comunità alle scelte imposte dall'alto.

E' necessario intrecciare i movimenti delle comunità territoriali per la difesa dell'acqua, dell'aria, dei beni comuni in uno spazio pubblico condiviso che in Italia prepari l'appuntamento di Cancun e l'opposizione al concatenamento sistemico delle crisi economica, sociale e ambientale, costruendo una rete di azioni comuni e una lotta condivisa per la giustizia climatica.

Per tutto questo e per il futuro della nostra T/terra aderiamo alla manifestazione del 30 ottobre promossa dal Coordinamento Trentino Pulito con partenza alle ore 10 da Piazzale San Severino.

Sono 10 anni che stanno aspettando il momento per brindare assieme al vescovo, ma non glielo permetteremo!

No agli inceneritori!
Sì ai beni comuni!
Sì alla giustizia ambientale!

Associazione Ya Basta Trento -- Aula 13 liberata -- Centro sociale Bruno – Coordinamento dei collettivi studenteschi

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Clip video tratti da Civiltà bruciata. La terra degli inceneritore di Zenone Sovilla. Il documentario presenta le voci di numerosi esperti che affrontano vari aspetti della materia: la produzione esagerata di rifiuti nelle nostre società; i rischi anche sanitari dell'incenerimento e il business di questa attività; le menzogne continue sulla sostenibilità (anche economica) della cosiddetta "energia da rifiuti"; le potenzialità dimostrate da una seria raccolta differenziata e da politiche miranti al contenimento della quantità di materiale immesso nel mercato per finire rapidamente fra le "cose" da smaltire.






24.10.10

Enolibreria da Jurka: mercoledi 27 ottobre Live Above the tree

Mercoledì 27 ottobre @ apertura ore 19 ingresso libero

Enolibreria daJurka

Above the tree - Blues minimal



Pagina Myspace

"Il percorso artistico di Above The Tree (l’intelligente creazione del marchigiano Marco Bernacchia, già M.a.z.c.a., Gallina e Al:Arm!) prosegue con “Minimal Love”. Se nel precedente “Blue Revenge” prevaleva l’istinto naturalista, in “Minimal Love" prevale un’idea di mosaico psichedelico mistico ma disturbato. Dopo il preludio di “Donkey’s Eyes”, Bernacchia passa così in rassegna tutta una serie di felici congetture lisergiche; dalla trance hare krishna di “70% Of Hate” al cicaleccio illusionista “Let Me Know”, dalla meditazione folk di “Plotone negro” al quadretto appalachiano di “Ta - Ta - Ta - T”, finanche al piccolo collage elettroacustico blues-rock di “Go Home” e alla curiosa nenia assorta da radio microfono di “Paparinski”.
L’autore si riscopre nuovamente dipintore (talvolta facendo prevalere i corredi sonici, come il vociare confuso, i timbri di farfisa e di cornamusa, i rumori di una macchina da scrivere, sull’armonia portante), ma con un aumentato coraggio.
Qua e là fanno capolino pezzi che cominciano a rilevare una forma riconoscibile, come “Gli oggetti”, degna dei Flaming Lips più lineari, o la strimpellata di “Hallo Winter”, o ancora lo stornello Barrett-iano (ma anche Incredible String Band) di “Bunny In Love”, mentre altri rimangono solamente inerti, come “Le signorine che nuotano” o “Silent Song”. Complice anche la grande co-produzione (ben sette indie-label: Boring Machines, Marinaio Gaio, Brigadisco, About A Boy, Untouchable Woman, Shipwreck, Stonature), seppur in tiratura limitata a 400 copie numerate, il disco sfonda la barriera del suono e divide critica e pubblico.

Il pubblico ne apprezza l’obliquità, la critica il fascino mefistofelico, non capendo la poetica di sintassi e abbrivio, alterazione e lindore. Consistente anche lo stuolo di collaboratori: Michele Grossi, Mattia Coletti, Marco Cattaneo, Maurizio Gianotti. Registrato in camera da letto." Michele Saran

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L'Enolibreria da Jurka nasce all'interno del Cso Bruno come luogo dello scambio e della socialità culturale promuovendo eventi come presentazioni di saggi, romanzi e fumetti, mostre artistiche e fotografiche, assaggi e presentazioni di prodotti della nostra terra, readind letterari, dj set, jam session e concerti acustici.
Per proporre iniziative e collaborazioni scrivi a: dajurka@gmail.com


info: dajurka.blogspot.com/

23.10.10

Sabato 23 ottobre: Bruno reggae dancehall

Sabato 23 ottobre 2010!

SERIOUS TIME! REGGAE NIGHT

Pipeline sound + Castaparia + Tarant attack!

Attenti all'orso...

Apertura centro sociale h. 20.30
ingresso 3 euro
prima delle 21.30 la metà

15.10.10

Uniti contro la crisi: Sabato tutti in piazza Esedra

Uniti contro la crisi: per un'ipotesi di movimento da costruire insieme partendo da Piazza Esedra

Costruiamo l'ipotesi di movimento *Uniti contro la crisi*

15 / 10 / 2010

Abbiamo proposto l’appello “Uniti Contro la Crisi” perché crediamo che la manifestazione indetta dalla Fiom per il prossimo 16 ottobre rappresenti una possibilità, per tutti, di rovesciare il paradigma della “crisi”.

Oggi essa è giocata da chi l’ha provocata, come un’arma da rivolgere contro il lavoro vivo e contro i diritti e la dignità delle persone, e “rovesciarla” significa farla invece diventare l’occasione perché si apra una nuova fase politica e culturale, capace di immaginare e praticare una vera alternativa al modello di società che ci è imposta.

Solo provando a costruire, nello spirito di Genova abbiamo scritto nell’appello, uno spazio comune tra le resistenze e conflitti che in questo momento attraversano il nostro paese, dal lavoro di fabbrica alla formazione, dalla questione dei beni comuni alle nuove forme del lavoro, dalla battaglia per il diritto alla casa a quella contro la differenziazione razziale, dal sostegno alle forme di un’altra economia alla battaglia ecologica, potremo sperare di trasformare il contributo e le esperienze di ognuno in progetto di tutti, dove ogni singola vertenza, ogni specifica lotta possa essere parte e contribuire alla costruzione collettiva di una società più giusta.

Nelle nostre intenzioni ,“Uniti contro la Crisi” sarà a Roma come “ipotesi di movimento”, non come un pezzo più o meno organizzato di un movimento che ancora non c’è.

E’ per questo che come firmatari dell’appello, soggettivamente e al di là delle nostre appartenenze, sosterremo insieme lo striscione che aprirà, all’interno del corteo della Fiom, questo spazio che sarà costruito da tanti e tante, singoli e collettivi, da una moltitudine in movimento come auspichiamo.

Ma il carattere assolutamente inclusivo, aperto e fuori da ogni logica di autosufficienza, è quello che deve trasparire da una realtà che nasce sapendo di dover crescere molto e molto ancora. Facciamo appello a tutti perché partecipino con questo spirito anche all’assemblea che si terrà il giorno dopo il corteo, all’interno dell’Università.

Per tutti coloro che sceglieranno di stare nel corteo della Fiom con “Uniti contro la crisi” l’appuntamento è alle ore 13 a Piazza della Repubblica.

Invitiamo inoltre a pensare forme e modi per comunicare il nostro grande “NO! alla guerra, con la richiesta di ritiro immediato dei soldati dall’Afghanistan e da tutte le regioni del mondo martoriate da invasioni, bombardamenti e uccisioni vergognosamente chiamate “operazioni di pace”. La guerra provoca solo dolore, quello dei familiari dei militari uccisi ma anche quello delle migliaia di civili assassinati, donne, uomini e bambini, che subiscono inermi la violenza di questo sistema. Oltre che essere indignati per questo continuo massacro, vogliamo sottolineare che la battaglia per una redistribuzione della ricchezza, per aumentare i salari e conquistare reddito, parte anche dal diverso uso dell’enorme quantità di denaro pubblico destinato alle spese militari.

Ci vediamo a Roma!

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Globalproject seguirà il corteo in diretta streaming e con aggiornamenti in tempo reale

13.10.10

Enolibreria da Jurka: ogni mercoledì dal 20 ottobre



L'Enolibreria da Jurka nasce all'interno del Cso Bruno come luogo dello scambio e della socialità culturale promuovendo eventi come presentazioni di saggi, romanzi e fumetti, mostre artistiche e fotografiche, assaggi e presentazioni di prodotti della nostra terra, readind letterari, dj set, jam session e concerti acustici.
Per proporre iniziative e collaborazioni scrivi a: dajurka@gmail.com

info: dajurka.blogspot.com/


Dal 20 ottobre appuntamento ogni mercoledì dalle 19
ingresso libero

- mercoledì 20 ottobre // Dj set Adonai - Lounge - Electro - Funk
musica in sottofondo per leggere un buon vino e gustare un ottimo libro

11.10.10

Lunedì 11 ottobre ore 20.30: dibattito Uniti contro la crisi


Uniti contro la crisi
In preparazione della manifestazione nazionale del 16 ottobre a Roma indetta dalla Fiom



Ne parliamo con:


- Luca Casarini, GlobalProject - firmatario dell’appello “Uniti contro la crisi”
- Roberto Grasselli, segretario Fiom CGIL del Trentino
- Ezio Casagranda, segretario Filcams CGIL del Trentino
- Claudio Della Volpe, ricercatore Università di Trento

Introduce Stefano Bleggi - Cs Bruno

La crisi che il mondo sta attraversando è “strutturale”, riguarda cioè l’intero sistema capitalistico ed è il prodotto di tante “crisi”: da quella dei dispositivi economici che hanno nella finanza il loro epicentro, alla precarizzazione di massa e alla redistribuzione della ricchezza dal lavoro alla rendita e al profitto, quella ecologica, che pone sempre più drammaticamente il problema degli effetti sulla nostra vita della devastazione ambientale irreversibile, alla crisi alimentare per tanta parte del pianeta, fino alla crisi energetica e di accesso ai beni comuni come l’acqua.

La crisi attraversa stravolge tutte le sfere innanzitutto quella della democrazia e della libertà, conseguenza più diretta è una ridefinizione continua dei valori e l’etica che stanno alla base di ogni ipotesi di società in cui prevalgono individualismo ed egoismo. Ma che cosa significa “crisi”? Per noi, se le condizioni che ci hanno portato a questa situazione continuassero ad essere riprodotte, come è sotto gli occhi di tutti, risulta evidente che essa segnala l’impossibilità di pensare ad un mondo più giusto, possibile e vivibile per tutti. Infatti la crisi si muove, acuisce e aumenta i suoi effetti, non è un fenomeno statico, quindi la crisi è sempre il momento delle decisioni.

Per gli apologeti del mercato e del capitalismo, si presenta la possibilità di cancellare qualsiasi tipo di ostacolo sociale all’arricchimento di pochi a scapito della miseria di molti. Come dimostrano le crisi finanziarie, è grazie ad esse, e alle politiche messe in atto dai governi per affrontarle, che il sistema che garantisce enormi quantità di potere e di denaro a banchieri e speculatori, non solo non viene messo in discussione nei suoi elementi fondamentali, ma viceversa aumenta rendita finanziaria, profitti e divario sociale. E’ parte di questo processo globale che tutto riconduce ad una dimensione di merce la progressiva instabilità dell’approvigionamento da petrolio e carbone che può diventare il preteso per un generalizzato ritorno al nucleare e alle guerre come ridefinizione degli assetti internazionali. La natura stessa del capitale e del lavoro, che nel loro rapporto conflittuale definiscono la realtà che viviamo, è stata modificata nel tempo dalle crisi e dai tentativi di uscirne: da un sistema impostato sul profitto si è passati ad un nuovo intreccio tra rendita e profitto. Dal tentativo di ridurre il lavoro da specifica attività umana alla condizione di merce tra le merci, alla vita intera messa al lavoro. La crisi dunque, assume significati ed utilizzi diversi a seconda di chi la affronta e di come si affronta. Quando si dice che “Marchionne fa la lotta di classe”, si afferma esattamente questo: la crisi diventa per la direzione della Fiat l’opportunità di rafforzare il proprio potere, annullando l’altra composta da chi è costretto a lavorare dentro una fabbrica per vivere con un salario che è 400 volte inferiore a chi dirige. Gli effetti della crisi, quelli che sentiamo sulla pelle da Pomigliano a Melfi, dalle basi petrolifere nel Golfo del Messico alle scuole e alle università senza finanziamenti, dallo smantellamento del welfare alla privatizzazione dell’acqua, sono in realtà il prodotto preciso dell’utilizzo che di essa viene fatto da una parte, quella di chi è ai vertici, delle aziende, dei governi, delle istituzioni europee, delle banche su base locale e globale. La precarietà a cui siamo tutti sottoposti, noi e il pianeta, è il prezzo da pagare alla loro idea di società. In questo quadro è urgente trovare il nostro modo di “utilizzare” la crisi, di immaginare delle vie d’uscita che per essere efficaci, devono non solo permetterci di resistere ma anche di immaginare un’altra società, un altro modello di sviluppo e di consumo, un altro modo di vivere incentrato su valori e diritti capaci di essere rinnovati invece che cancellati. Pochi mesi ci separano dai dieci anni da Genova 2001. Lo “spirito di Genova”, quello che ci ha fatto stare insieme allora, tanti e diversi, per “un altro mondo possibile”, ritorna oggi ad essere indispensabile. Se ci affidassimo solo ai “conflitti” che la crisi oggettivamente provoca, potremmo avere brutte sorprese, anche tragiche: non è detto che essi non diventino guerre fra poveri, razzismo, xenofobia, individualismo. Se non ci ponessimo il problema di “ricomporre” le tante resistenze che nascono dai processi ristrutturativi in atto nella scuola, nell’università e per l’intero ciclo della formazione, nel lavoro di fabbrica e nelle nuove forme del lavoro autonomo, interinale, a chiamata, consegneremmo all’oblio o peggio alla sconfitta ognuna di queste. Allo stesso modo se non comprendiamo che la lotta contro la privatizzazione dell’acqua e per i beni comuni ci parla direttamente di un’idea di società, ivi compresa la produzione, non si riuscirà mai a cogliere la profondità di ciò che è in atto, e che appunto non è “scomponibile” in settori. Come a Genova, dobbiamo essere in grado, e questa è la sfida, di creare un piano comune finalizzato alla piena e buona occupazione, alla validazione democratica delle piattaforme dei contratti per tutte le lavoratrici e i lavoratori, a un reddito di cittadinanza e formativo, l’ecologia non diventi una teoria astratta ma serva a progettare un nuovo modo di produrre e vivere, che il lavoro non venga inteso come un generico “valore” ma si riempia di concretezza, affrontando di volta in volta le sue condizioni e i suoi esiti sulla vita di chi lo compie e dell’ambiente sociale e naturale che lo circonda. Così come i diritti delle donne, degli uomini e dei bambini migranti non possono essere relegati a “questione umanitaria”, poiché la loro cancellazione modifica il concetto stesso di democrazia in cui viviamo. Ricomporre non significa, dunque, fare la sommatoria. Vuol dire invece produrre nuovi paradigmi attorno ai quali creare un immaginario che descriva la nostra idea di società, contrapposta a quella delle classi dominanti. Solo la forza di questo processo di movimento e in movimento, può rende forti e possibili tutte le battaglie che abbiamo di fronte.

Su questi presupposti noi ci sentiamo, al di là di ogni singola appartenenza, di lanciare un appello a tutti perché le prossime importanti mobilitazioni, da quella a Bruxelles il 29 settembre fino alla manifestazione nazionale a Roma indetta dalla Fiom il 16 ottobre, possano essere già una prima, fondamentale, occasione. Proponiamo di lanciare una campagna di mobilitazione che parta dalla presenza a Bruxelles e arrivi fino alla partecipazione collettiva alla manifestazione del 16 ottobre a Roma, considerando quest’ultima come uno spazio in cui diverse forme di aggregazione e lotta e anche singoli individui, dagli studenti ai migranti, dai ricercatori agli ambientalisti, da chi lotta per il diritto alla casa e contro le speculazioni fondiarie a chi si batte contro la crisi climatica, a coloro che vivono lo sfruttamento delle vecchie e nuove forme del lavoro, ai comitati a difesa dei beni comuni fino alle realtà che si mobilitano a difesa dei diritti umani e contro la guerra, possano trovare forza e visibilità uniti. Uniti contro la crisi, essendo la crisi che viviamo frutto delle scelte di chi comanda e anche allo stesso tempo la condizione comune da cui tutti partiamo per costruire qualcosa di diverso, migliore. Inoltre crediamo importante darci un nuovo appuntamento, dopo la manifestazione di Roma, per condividere il cammino futuro.

Peppe Allegri, Andrea Alzetta, Francesco Brancaccio, Luca Casarini, Daniele Codeluppi, Paolo Cognini, Giorgio Cremaschi, Giuseppe De Marzo, Gianmarco de Pieri, Alex Foti, Claudio Franchi, Don Andrea Gallo, Max Gallob, Maurizio Gubiotti, Giulio Marcon, Vilma Mazza, Antonio Musella, Fabrizio Nizi, Francesco Raparelli, Claudio Riccio, Gianni Rinaldini, Tito Russo, Massimo Serafini, Luca Tornatore, Guido Viale

10.10.10

Il Bruno è un bene comune: il programma definitivo dei 5 giorni


Riapertura il 7 ottobre
Il Centro sociale non si tocca!


- Giovedì 7 ottobre ore 18
@ Enolibreria da Jurka

Aperitivo solidale con la presentazione della mostra artistica Maya "Coscienza collettiva" realizzata dal collettivo di pittori maya del Chiapas.
Sarà presente l'artista Maya El Mayoral
info: http://graficamaya.blogspot.com/


- Venerdì 8 ottobre ore 21 @ Cinemafutura

Serata cinema

C'eravamo tanto amati, di Ettore Scola - Italia- 1974 - 120'
A seguire film a sorpresa


- Sabato 9 ottobre @ Giornata Genuina Clandestina: Pratiche di sovranità alimentare


GAP (Gruppo d’Acquisto Pololare) & Ya Basta presentano:

* ore 10.00 Colazione Rebelde Zapatista.

* ore 15.30 Merenda a chilometro zero per grandi e piccini in collaborazione con le mamme BioNike, degustazione di vini locali, mercato della T/terra all'insegna della genuinità e della biodiversità.

I produttori si raccontano...
- Mele: Azienda Agricola Petri Alessandro (Zivignago di Pergine)
- Miele, pappa reale e prodotti dell'alveare: Apicoltura Biologica Bolognani (Cavedine)
- Formaggi di capra: Azienda Zootecnica Amaltea - allevamento di capre e caseificio (Dro)
- Piccoli frutti: Azienda Agricola Mirtilla (Segonzano)
- Le mille e una zucca: 15 anni di selezione casalinga e appassionata (Cadine)
E altri ancora...

Angolo morbido: racconti, fiabe e leggende per tutti i sognatori
Laboratorio acquatico: divertiamoci a conoscere l'acqua (per bimbi dai 5 agli 8 anni)*
Laboratorio del feltro con lana cardata: scopriamo giocando come trasformare la lana delle pecore in mille sorprese! (per bambini e adulti tutte le età)
(E' gradita la prenotazione ai due laboratori per poter organizzare i materiali. Potete chiamare al 3476036196 o scrivere a: martina.bazzoli@gmail.com)

Durante il pomeriggio potremo ammirare le opere d'arte di Mirta Giacomozzi e la mostra a fumetti di Claudio Calia "Salviamo l'acqua dai rifiuti".

* ore 20.30 Cena sociale "Sosteniamo il CS Bruno"
Troviamoci a tavola per condividere il piacere della buona cucina con prodotti di stagione e biologici e per sostenere il CS Bruno, uno spazio sociale vivo e pulsante.
info e prenotazioni: 348 2791302 , csabruno@gmail.com

* A seguire proiezione del video:

"Il Mondo secondo Monsanto"
OGM, l'invasione transgenica: storia di una multinazionale che vi vuole molto bene
Un film inchiesta coinvolgente di Marie-Monique Robin che ci porta a riflettere sulle basi etiche della nostra società dei consumi.


- Domenica 10 ottobre @ live

L'orso libero e ribelle: 4 anni di occupazione non si cancellano

Apertura ore 20.00, inizio concerti ore 21.00, ingresso: 5 €


- Lunedì 11 ottobre ore 20.30


Uniti contro la crisi
Verso la manifestazione nazionale del 16 ottobre a Roma indetta dalla Fiom


Ne parliamo con:

- Luca Casarini, GlobalProject - firmatario dell’appello “Uniti contro la crisi”
- Roberto Grasselli, segretario Fiom CGIL del Trentino
- Ezio Casagranda, segretario Filcams CGIL del Trentino
- Claudio Della Volpe, ricercatore Università di Trento

Per gli apologeti del mercato e del capitalismo la crisi rappresenta la possibilità di cancellare qualsiasi tipo di ostacolo sociale all’arricchimento di pochi a scapito della miseria di molti. Per noi, invece, è urgente trovare il nostro modo di “utilizzare” la crisi immaginando delle vie d’uscita che per essere efficaci devono non solo permetterci di resistere, ma anche di immaginare un’altra società, un altro modello di sviluppo e di consumo, un altro modo di vivere incentrato su valori e diritti capaci di essere rinnovati invece che cancellati.

[ Articoli e appello completo su globalproject.info ]

Info pullman per partecipare alla manifestazione del 16 ottobre:
3289173733 -- csabruno@gmail.com

Il Bruno è un bene comune e non si tocca

Riapertura il 7 ottobre con 5 giornate per resistere alla crisi e cospirare alternativa

Viviamo nel tempo della crisi strutturale, una crisi profonda che non può essere letta solo attraverso le categorie dell’economico. Questa si presenta piuttosto come un “insieme di crisi” che non solo riduce drammaticamente i diritti nel mondo del lavoro e precarizza sempre più le nostre vite, ma come non mai produce devastazione ambientale e sociale, un immiserimento culturale e una guerra all’intelligenza che danno vita a sentimenti rancorosi e rigurgiti xenofobi, i quali riescono a insinuarsi nelle nostre comunità col risultato di provocare processi di desolidarizzazione che generano paura e insicurezza.

Proprio per il carattere nuovo, strutturale e al tempo stesso globale di questa crisi, nessuno può pensare che il territorio nel quale viviamo ci possa proteggere perché “piccolo” o perché abbia già sviluppato degli anticorpi tali da non subire la portata dei suoi effetti collaterali. In questo scenario, non apocalittico ma reale, che interroga tutti e ci parla di un presente che non fa intravedere un futuro migliore, sono necessari come l’aria buona luoghi dove poter immaginare, e costruire, un'altra società, altri modelli di sviluppo e di consumo.

E’ partendo da questo ragionamento collettivo, che identifica i centri sociali come dei luoghi dove resistere alla crisi e contemporaneamente dei beni comuni da costruire e innovare continuamente, che in questi giorni ci apprestiamo a riaprire “il Bruno” con cinque giornate ricche di appuntamenti. Arte, musica, cultura, mercato a km0, cinema, laboratori per bambini, buon cibo, animeranno gli spazi occupati di via Dogana per festeggiare quattro anni di vita vissuta tra lotte e sogni, desideri e concretezza, ma soprattutto per festeggiare un’idea che ha saputo radicarsi nel tessuto sociale della città fino a divenire una ricchezza imprescindibile.

Un bene comune, appunto, costruito da tutti coloro che sulla scia del movimento di Genova hanno voluto camminare insieme per dare vita a un'alternativa autonoma e libera, dove sperimentare percorsi di indipendenza - dalla produzione culturale e artistica a quella alimentare, fino a immaginare quella energetica - in una città che di luoghi vivi e pulsanti non ne avrà mai abbastanza.

Dal Centro sociale Bruno continuiamo il nostro cammino trasparenti, allegri e in movimento come l’acqua, pronti a raccogliere questa nuova sfida anche di fronte alla (s)vendita dello stabile che finirà in mano alla Cooperazione Trentina, certi che la nostra esperienza maturata attraverso l’incontro di generosità e intelligenza, di cooperazione e mutualismo, di corpi e creatività sarà in grado di affrontare con dignità e determinazione qualsiasi ostacolo le si ponga davanti.

3.10.10

Domenica 10 ottobre @ Bruno open live

L'orso libero e ribelle: 4 anni di occupazione non si cancellano

Inoki
Mind Fu

Apertura ore 20.00, inizio concerti ore 21.00, ingresso: 5 €







Sabato 9 ottobre Giornata Genuina Clandestina


G.A.P. (Gruppo d’Acquisto Pololare) & Ya Basta presentano:

Giornata genuina clandestina: Pratiche di sovranità alimentare


--> ore 10.00: Colazione Rebelde Zapatista.


--> dalle ore 15.30: Merenda a chilometro zero per grandi e piccini in collaborazione con le mamme BioNike


Degustazione di vini locali

Mercato della T/terra all'insegna della genuinità e della biodiversità


I produttori si raccontano...

Mele: Azienda Agricola Petri Alessandro (Zivignago di Pergine)

Miele, pappa reale e prodotti dell'alveare: Apicoltura Biologica Bolognani (Cavedine)

Formaggi di capra: Azienda Zootecnica Amaltea - allevamento di capre e caseificio (Dro)

Piccoli frutti: Azienda Agricola Mirtilla (Segonzano)

Le mille e una zucca: 15 anni di selezione casalinga e appassionata (Cadine)

E altri ancora...


Angolo morbido: racconti, fiabe e leggende per tutti i sognatori


Laboratorio acquatico: divertiamoci a conoscere l'acqua (per bimbi dai 5 agli 8 anni)*


Laboratorio del feltro con lana cardata: scopriamo giocando come trasformare la lana delle pecore in mille sorprese!

A cura di Mirta Giacomozzi (per bambini e adulti tutte le età). *


*E' gradita la prenotazione ai due laboratori per poter organizzare i materiali.

Potete chiamare al 3476036196 o scrivere a: martina.bazzoli@gmail.com


Durante il pomeriggio potremo ammirare le opere d'arte di Mirta Giacomozzi


---> ore 20.30 Cena sociale "Sosteniamo il CS Bruno"

Troviamoci a tavola per condividere il piacere della buona cucina con prodotti di stagione e

biologici e per sostenere il CSO Bruno, uno spazio sociale vivo e pulsante.

Per info e prenotazioni: csabruno@gmail.com -- 3482791302


---> A seguire proiezione del video:

"Il Mondo secondo Monsanto"

OGM, l'invasione transgenica: storia di una multinazionale che vi vuole molto bene.

Un film inchiesta coinvolgente di Marie-Monique Robin che ci porta a riflettere sulle basi etiche

della nostra società dei consumi.


Venerdì 8 ottobre ore 21: Serata cinema

- Venerdì 8 ottobre ore 21 @ Cinemafutura

* C'eravamo tanto amati, di Ettore Scola - Italia- 1974 - 120'

Trama e attori: http://it.wikipedia.org


A seguire film a sorpresa


Giovedì 7 ottobre ore 18: Aperitivo e presentazione della mostra Maya


- Giovedì 7 ottobre ore 18 @ Enolibreria da Jurka

Aperitivo solidale con la presentazione della mostra artistica Maya "Coscienza collettiva" realizzata dal collettivo di pittori maya del Chiapas.
Sarà presente l'artista Maya El Mayoral

(tratto da http://www.turrismo.it/)

El Mayoral alias Josè Osbaldo Garcìa Muñoz è un Maya Mam, un artista i cui interessi sono principalmente diretti all'arte visiva. Nasce il 1 gennaio 1974 ad Uniòn Juárez, Chiapas sulla costa al confine tra Messico e Guatemala.
Contatto: el_mayoral@hotmail.com

Info utili:
- www.el-mayoral-ujkpaj.blogspot.com
- Guarda le sue opere
- Sue illustrazioni per il libro "Luz de la Palabra" Poesia Zoque di Elvira de Imelda
- Foto e quadri del carnevale di Zinacantan (Chiapas)
- Foto e Video sul mural "Oligarquia S.p.A." dipinto all'Università Autonoma del Chiapas Facoltà di Scienze Sociali a San Cristobal de las Casas

Il suo lavoro parte dal Naturale Simbolismo della cosmologia maya, passando per l'Utopia Surrealistica, al Costruttivismo Geométrico, pianificando la complessa la realtà umana dalla sua prospettiva che lo trasforma in critico della sua propria realtà.

"Secondo lui, la pittura più di un'integrazione pragmatica tra colori ed aspetto, è un processo originato dai fantasmi dello spirito umano che hanno bisogno di rivelarsi. Ogni elemento nei suoi lavori è la rappresentazione di un pezzo della vita intima e personale. Dipingere per lui, vuole dire muoversi dal materiale al potere di una forza che nessuno è capace a controllare. Di conseguenza l'atto di dipingere è come un suicidio ed assassino della realtà."

Durante il percorso di questo artista, nato nel cuore del vulcano Tacaná, il suo pensiero è sempre stato che l'aspetto più importante di essere un artista è il coraggio di mettersi in gioco ogni giorno:

" Nulla è ancora detto - ci dice-. Ogni conoscenza acquisita è solamente la parte di riferimento che permette a noi di interrogarci, e che, concepito erroneamente, impedisce alla sensibilità umana di imparare con l'esperienza. La Scienza è solamente un modo di misurare la distanza che accade tra l'uomo e la Verità, imparare a scoprire cose nuove e non a trasformarsi in un essere impassibile che accetta modo ortodosso e cieco i parametri de 'la tradizione' ".

. Le scienze per lui sono solamente un modo a premuroso la distanza tra creatura umana e la verità. Questo dovrebbe condurre imparare e scoprire cose nuove e non dovrebbe condurre ad essere passivo."

Nonostante sia autodidatta, il suo lavoro è il risultato di molti anni di sperimentazione e ricerca di tecnologie personali (abilità) con l'intenzione di offrire qualche cosa diverso dal mondo dell'arte visiva. Siccome crede che

" Il pittore non deve trasformarsi in un semplice riproduttore di belle cose, o di un ritrattista per riempire gli spazi vuoti dei muri degli uffici o gli alberghi. Definitivamente no - (afferma in un modo categorico -. Il pittore, l'artista in termini generali (fini) è un testimone che accusa o che rappresenta la sua contemporaneità, lo specchio intrinseco della bellezza e l'orrore; lui è colui che qualcuno definisce matto perché gli piace spogliarsi e guardare senza pregiudizi il suo interno; l'artista è l'esempio del male e bene di un'epoca, un dolore quieto che soffoca ed esplode lento ed efusivamente nei sensi di uno spettatore che, vergognoso, furioso o ilare, darà testimonianza di sì stesso.

Osbaldo Garcia, ha studiato senza terminare legge e comunicazione; ha assistito a corsi di creazione letteraria, di formazione politica e comando, così come corsi per insegnanti bilingue e di lettura e scrittura maya; ha partecipato a riunioni di scrittori e creatori visivi, oltre ad aver pubblicato racconti e poesie in antologie di scrittori maya.

Attualmente studia Antropologia Sociale ed un dottorato in Creazione Letteraria nel Centro Statale di Arte, Lingue e Letteratura Indigena (CELALI) e promuove corsi di Sensibilizzazione Artistica a bambini e giovani, avendo lavorato come promotore indipendente e culturale nella sua comunità. Similmente, si occupa della ricompilazione della memoria del suo comune e del suo popolo maya Mam in particolare, perche come dice lui stesso sfortunatamente si conosce molto poco.