No all'inceneritore, sì alle alternative
Comitati, movimenti, mamme, contadini aderiscono al corteo promosso dal Coord. Trentino Pulito
Si terrà sabato 30 ottobre, con ritrovo alle ore 9.30 in piazzale San Severino, la manifestazione contro l’inceneritore di Ischia Podetti promossa dal Coordinamento Trentino Pulito alla quale stanno aderendo comitati, movimenti e associazioni e che vedrà la partecipazione di più di 100 trattori a chiudere il corteo.
“Bruciare immondizia non risolve il problema, ma lo scarica soltanto sulle generazioni future e causa pesanti danni su ambiente e salute, e porta allo spreco di materie prime che sarebbero invece riutilizzabili nel ciclo produttivo [ … ]” - si legge nel comunicato che lancia l’appuntamento - mentre il logo “L’alternativa c’è” riassume il senso più profondo dell’iniziativa che pone in evidenza che esistono concrete alternative all’incenerimento dei rifiuti, come sono molti gli esempi virtuosi di centinaia di comuni che perseguono l’obbiettivo “Zero Rifiuti”. Il Coord. Trentino Pulito oltre a un secco NO all’inceneritore ribadisce che è necessario:
promuovere metodi alternativi come ha dimostrato lo “Studio Cerani”, un sistema applicabile anche in Trentino commissionato da 4 comuni della Piana Rotaliana (Lavis, Zambana, Mezzocorona e Mezzolombardo);
aggiornare il piano rifiuti provinciale puntando alla Riduzione dei rifiuti, al loro Riutilizzo e Riciclaggio con sistemi di raccolta differenziata applicati a tutto il Trentino, ed a un sistema di incentivi e disincentivi che premi i comportamenti virtuosi.
Al corteo aderiscono con un proprio spezzone "Verso Cancun" anche l’Associazione Ya Basta Trento, il collettivo dell’Aula 13 liberata di Sociologia, il Centro sociale Bruno e il Coord. dei collettivi studenteschi. L’appello sottolinea come sia importante e necessario creare spazi pubblici, in Trentino come in Italia, dove i movimenti per la difesa dell'acqua, dell'aria, dei beni comuni si possano intrecciare con le comunità territoriali per preparare l’appuntamento di Cancun e organizzare l’opposizione a questo tipo di scelte imposte dall’alto. Di seguito il testo.
No all’inceneritore, sì alle alternative!
E’ ormai risaputo e confermato da molti anni di studi, documenti, convegni, esperienze di lotta in varie città nel mondo, prese di posizione di esperti a livello internazionale, che incenerire i rifiuti è nocivo per la Madre Terra e le genti che la vivono, che le alternative esistono se si vuole, che dietro camini fumanti o finti impianti di nuova tecnologia c'è una logica di business mortale per la salute e per l'ambiente.
In Trentino siamo all'assurdo: nonostante abbiamo ricevuto riconoscimenti per il virtuosismo di alcune nostre valli nella raccolta differenziata e avremmo tutte le potenzialità per essere un laboratorio di sperimentazione di un altro modello di sviluppo con meno rifiuti e all’avanguardia nelle 3 R (Riduci, Riusa, Ricicla), il potentato locale sta volutamente andando nella direzione opposta.
Incoraggiati dalle lobby pro inceneritore con in testa la multiutility Dolomiti Energia Spa - prossima ad essere quotata in borsa – e sostenuti da ISA, cioè la finanziaria della Curia (!), la giunta provinciale di Dellai e il Comune di Trento vorrebbero, a breve, inaugurare l’inceneritore di Ischia Podetti. Con questa scelta ci ritroveremmo in pochi anni, come già succede in tutte le città dove sono sorti gli inceneritori, con rincari sulle bollette per sostenere i costi dell’incenerimento e con un impianto che avrà bisogno di aumentare i rifiuti da incenerire per aumentare il profitto da trarre, ovviamente con buona pace della crisi ecologica, dei soldi non spesi per vere energie rinnovabili, degli sforzi fatti per incrementare la raccolta differenziata, del Trentino verde e virtuoso!
Il percorso che sta portando alla costruzione del nuovo “mostro” è costellato di ambiguità ed ipocrisie politiche come quelle, ad esempio, dei partiti della Lega e del PD: a Verona (e non su Marte!), in parti inverse rispetto al Trentino, il primo sta promuovendo la realizzazione di un inceneritore 3 volte più grande di quello di Ischia Podetti e il secondo ne è fiero oppositore. Senza dimenticare i silenzi prolungati di una parte delle associazioni ambientaliste che per non disturbare i manovratori sono scomparse dal dibattito.
Tutto questo dimostra che solo a partire da tutti noi, senza delegare a nessuno la nostra salute, il nostro ambiente, le scelte sul nostro futuro, mettendosi in prima persona a mobilitarsi direttamente possiamo costruire la tutela per i nostri territori e per la nostra vita, impegnandoci nella costruzione di spazi comuni di autogestione del territorio e senza dimenticare l'opposizione delle comunità alle scelte imposte dall'alto.
E' necessario intrecciare i movimenti delle comunità territoriali per la difesa dell'acqua, dell'aria, dei beni comuni in uno spazio pubblico condiviso che in Italia prepari l'appuntamento di Cancun e l'opposizione al concatenamento sistemico delle crisi economica, sociale e ambientale, costruendo una rete di azioni comuni e una lotta condivisa per la giustizia climatica.
Per tutto questo e per il futuro della nostra T/terra aderiamo alla manifestazione del 30 ottobre promossa dal Coordinamento Trentino Pulito con partenza alle ore 10 da Piazzale San Severino.
Sono 10 anni che stanno aspettando il momento per brindare assieme al vescovo, ma non glielo permetteremo!
No agli inceneritori!
Sì ai beni comuni!
Sì alla giustizia ambientale!
Associazione Ya Basta Trento -- Aula 13 liberata -- Centro sociale Bruno – Coordinamento dei collettivi studenteschi
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Clip video tratti da Civiltà bruciata. La terra degli inceneritore di Zenone Sovilla. Il documentario presenta le voci di numerosi esperti che affrontano vari aspetti della materia: la produzione esagerata di rifiuti nelle nostre società; i rischi anche sanitari dell'incenerimento e il business di questa attività; le menzogne continue sulla sostenibilità (anche economica) della cosiddetta "energia da rifiuti"; le potenzialità dimostrate da una seria raccolta differenziata e da politiche miranti al contenimento della quantità di materiale immesso nel mercato per finire rapidamente fra le "cose" da smaltire.
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