mercoledì 21 febbraio 2007 - ore 18.00
Assemblea in Piazza Pasi e poi tutti al Csa Bruno
Abbiamo fatto tutto con il sole sul viso, condividendo ogni decisione e dichiarando alla città ogni nostra intenzione. Ci siamo presi tutte le responsabilità, ultima quella di fidarci delle parole del Sindaco: "i ragazzi potranno ritornare all'ex Zuffo".
Abbiamo lasciato spontaneamente l'occupazione del Centro Sociale BRUNO, raccogliendo l'invito di Pacher che si impegnava, che prometteva, che riconosceva il valore di uno spazio che vive di iniziative e condivisione, che produce socialità e affetti, cultura e sogni. Abbiamo voluto andare fino in fondo, accettare ancora una volta le promesse, le richieste di "maturità", di un passo indietro. E fino in fondo siamo arrivati in questi giorni, per scoprire – per chi si fosse illuso – che le parole non sono diventate fatti, che gli impegni solenni si sono sporcati di menzogne, che l'onestà si è piegata alla miseria della politica: quella dell'opportunità, quella dei piccoli imbrogli.
È stata tradita la fiducia del CSA Bruno, la fiducia di dieci Garanti e quella di un'intera città.
Ogni ostacolo che in queste settimane l'Amministrazione ha usato contro di noi è stato sapientemente rimosso: le perizie, le note tecniche, le valutazioni giuridiche hanno argomentato la possibilità reale di poter usare la palazzina ex Zuffo per le attività del Bruno. Le ultime scuse e le ultime proposte sono state la dimostrazione della mancata volontà politica, del disimpegno.
La tenda che ha proposto il Sindaco la cediamo volentieri al circo della politica dei pagliacci e dei domatori di pulci, e al confino di Spini di Gardolo preferiamo mandare qualcun altro…
Noi siamo fatti di mille volti, di mille idee, ma di una sola faccia. Che mai confondiamo con il culo. E le nostre parole, a differenza di altri, si trasformano in fatti. Siamo usciti dall'ex Zuffo per ritornarci, e ci ritorneremo.
Il passo indietro che abbiamo fatto non sarà vano, sarà utile per la rincorsa.
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