3 febbraio 1998, ore 14.13. Un aereo militare americano partito dalla base Nato di Aviano volando a bassissima quota nei cieli sopra Cavalese trancia il cavo della funivia del Cermis, causando la caduta di una cabina dentro la quale trovano la morte 20 persone. Venti vite spezzate dal gioco di due "Rambo" dell’esercito americano.
Sono passati nove anni da quel giorno. I responsabili di quell’ignobile tragedia sono liberi dopo essere stati assolti da tribunali americani o dopo aver scontato brevi periodi in carcere. Il governo americano ha dimostrato più volte il proprio disinteresse nei confronti dei parenti delle vittime, prima difendendo i suoi militari e poi bloccando a lungo i risarcimenti economici. Ma soprattutto proseguendo nella sua politica estera, con gli interventi in Iraq, Afghanistan o Somalia.
Non dobbiamo dimenticare tutto questo e ciò che quella giornata ci ha insegnato.
Non lo dobbiamo dimenticare oggi, proprio mentre il Governo italiano vuole concedere una nuova base all’esercito americano nella città di Vicenza.
L’aeroporto Dal Molin sarebbe l’ennesima spazio lasciato alle truppe militari americane, in questo caso la 173esima brigata aviotrasportata, un reparto speciale pronto all’intervento nelle zone di guerra del Medioriente. L’ennesima infrastruttura su territorio italiano indispensabile a proseguire nella politica di guerra che ha contraddistinto l’amministrazione Bush.
Il resoconto dell’iniziativa dalla voce di Federico Zappini - Csa Bruno di Trento [ audio ]
vedi la galleria d’immagini
17 febbraio 2007
Tutti/e a Vicenza
Manifestazione nazionale contro il Dal Molin
vai al messaggio di solidarietà del "comitato 3 febbraio per la giustizia di Cavalese"
vedi l’iniziativa di Milano: Anniversario del Cermis, presidio al consolato USA
calendario delle iniziative di avvicinamento alla manifestazione di Vicenza
Sono passati nove anni da quel giorno. I responsabili di quell’ignobile tragedia sono liberi dopo essere stati assolti da tribunali americani o dopo aver scontato brevi periodi in carcere. Il governo americano ha dimostrato più volte il proprio disinteresse nei confronti dei parenti delle vittime, prima difendendo i suoi militari e poi bloccando a lungo i risarcimenti economici. Ma soprattutto proseguendo nella sua politica estera, con gli interventi in Iraq, Afghanistan o Somalia.
Non dobbiamo dimenticare tutto questo e ciò che quella giornata ci ha insegnato.
Non lo dobbiamo dimenticare oggi, proprio mentre il Governo italiano vuole concedere una nuova base all’esercito americano nella città di Vicenza.
L’aeroporto Dal Molin sarebbe l’ennesima spazio lasciato alle truppe militari americane, in questo caso la 173esima brigata aviotrasportata, un reparto speciale pronto all’intervento nelle zone di guerra del Medioriente. L’ennesima infrastruttura su territorio italiano indispensabile a proseguire nella politica di guerra che ha contraddistinto l’amministrazione Bush.
Il resoconto dell’iniziativa dalla voce di Federico Zappini - Csa Bruno di Trento [ audio ]
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17 febbraio 2007
Tutti/e a Vicenza
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