Anche a Trento la giornata di sabato 12 è stata caratterizzata dal ritorno nelle piazze da parte dei diversi collettivi che ormai da tempo si battono in difesa della scuola pubblica e contro i finanziamenti- sempre in aumento - a quelle private.
Assemblea mondo della formazione, Coordinamento dei collettivi studenteschi ed Equilibrio precario hanno lanciato, per questo pomeriggio, un presidio nel centro storico della città.
All'interno del presidio è stato allestito un punto di raccolta firme contro la provincializzazione - antidemocratica e calata dall'alto - dell'Ateneo trentino, imposta senza dare ascolto alle richieste di coloro che vivono ogni giorno l'università.
Gli attivisti hanno denunciato, in particolare, come la scuola trentina cominci già a vedere realizzati gli effetti delle scelte che la Giunta provinciale, attraverso la contestatissima riforma Dalmaso, ha voluto imporre l'anno scorso:
- cancellati gli istituti professionali di Stato;
- aumentato il numero medio di studenti per classe;
- esautorati di fatto i collegi docenti delle loro competenze decisionali;
- diminuito il numero di docenti e aumentata la quota dei precari (quasi 1/4 degli insegnanti ha un contratto ha tempo determinato);
- zero assunzioni di ruolo per le scuole superiori nell'ultimo anno;
- decurtato il fondo d'Istituto con cui si finanziano attività e progetti, compresi i corsi di recupero dei debiti;
- aumentati i finanziamenti alle scuole private;
- stanziati 380 milioni per l'edilizia scolastica che in realtà servono più per le lobbies del calcestruzzo.
Nel corso del pomeriggio sono poi intervenuti gli attivisti dei comitati per i beni comuni, in particolare quello referendario per l'acqua pubblica che ha sottolineato come i principi che stanno alla base delle privatizzazioni sono gli stessi sia per quanto riguarda la formazione che i beni comuni. Diritti inalienabili che stanno drammaticamente diventando privilegi per pochi.
Per questo l'invito rivolto agli studenti è stato quello di partecipare in tanti, martedì 22 marzo, nella giornata mondiale dell'acqua, alla Critical Mass che partirà alle 16.30 da piazza Pasi e alla manifestazione nazionale del 26 marzo.
I collettivi si sono dati appuntamento martedì 15 marzo alle 18 a Sociologia per ragionare sulle prossime iniziative, che serviranno anche come tappe di avvicinamento allo sciopero generale del 6 maggio.
Vedi anche:
Trento -Tutt* in piazza in difesa dell'istruzione pubblica!
Assemblea mondo della formazione, Coordinamento dei collettivi studenteschi ed Equilibrio precario hanno lanciato, per questo pomeriggio, un presidio nel centro storico della città.
All'interno del presidio è stato allestito un punto di raccolta firme contro la provincializzazione - antidemocratica e calata dall'alto - dell'Ateneo trentino, imposta senza dare ascolto alle richieste di coloro che vivono ogni giorno l'università.
Gli attivisti hanno denunciato, in particolare, come la scuola trentina cominci già a vedere realizzati gli effetti delle scelte che la Giunta provinciale, attraverso la contestatissima riforma Dalmaso, ha voluto imporre l'anno scorso:
- cancellati gli istituti professionali di Stato;
- aumentato il numero medio di studenti per classe;
- esautorati di fatto i collegi docenti delle loro competenze decisionali;
- diminuito il numero di docenti e aumentata la quota dei precari (quasi 1/4 degli insegnanti ha un contratto ha tempo determinato);
- zero assunzioni di ruolo per le scuole superiori nell'ultimo anno;
- decurtato il fondo d'Istituto con cui si finanziano attività e progetti, compresi i corsi di recupero dei debiti;
- aumentati i finanziamenti alle scuole private;
- stanziati 380 milioni per l'edilizia scolastica che in realtà servono più per le lobbies del calcestruzzo.
Nel corso del pomeriggio sono poi intervenuti gli attivisti dei comitati per i beni comuni, in particolare quello referendario per l'acqua pubblica che ha sottolineato come i principi che stanno alla base delle privatizzazioni sono gli stessi sia per quanto riguarda la formazione che i beni comuni. Diritti inalienabili che stanno drammaticamente diventando privilegi per pochi.
Per questo l'invito rivolto agli studenti è stato quello di partecipare in tanti, martedì 22 marzo, nella giornata mondiale dell'acqua, alla Critical Mass che partirà alle 16.30 da piazza Pasi e alla manifestazione nazionale del 26 marzo.
I collettivi si sono dati appuntamento martedì 15 marzo alle 18 a Sociologia per ragionare sulle prossime iniziative, che serviranno anche come tappe di avvicinamento allo sciopero generale del 6 maggio.
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