Cariche della polizia contro i manifestanti che bloccavano la partenza del giro.
La tappa finale del Giro della Padania ha dovuto cambiare percorso di partenza: il blocco di manifestanti su corso Rosmini, in centro a Rovereto, ha impedito la "passerella" iniziale. Alcune centinaia di puntine da disegno sono state trovate sul percorso verso la Vallarsa.
- galleria fotografica Quasi 200 persone hanno aderito questa mattina all'appello alla mobilitazione contro il giro della Padania. Realtà diverse (dall'ANPI al Cso Bruno, dai gruppi NO TAV a Rif. Comunista), molti giovani, uniti dalla volontà di bloccare la "passerella" di presentazione dell'ultima tappa del giro dell'intolleranza.
Il presidio iniziato alle 9, a pochi metri dalla partenza del giro, ha visto come fin dalle prime ore della mattinata la città di Rovereto sia stata completamente militarizzata con una presenza massiccia di forze dell'ordine in tenuta antisommossa.
Solamente con una carica nei confronti dei manifestanti il giro ha potuto iniziare senza però passare dal percorso annunciato (e quindi transitare per le vie principali del cuore della città), ma alla spicciolata utilizzando le stradine pedonali del centro storico. Il presidio si è poi trasformato in un corteo spontaneo che attraversando le vie del centro ha tentato di fermare i ciclisti in fuga prima che imboccassero la strada per la Vallarsa e la zona vicentina.
Il corteo ha poi proseguito lungo le strade di Rovereto verso la festa della Lega, anch'essa militarizzata dalle forze dell'ordine.
Dopo circa mezz'ora di assedio alla triste festa leghista i manifestanti hanno continuato il corteo dirigendosi verso la stazione per permettere a tutte le persone di tornare a casa senza conseguenze.
Una mattinata di indignazione perché la Lega e i suoi messaggi xenofobi e secessionisti non abbiano cittadinanza né a Rovereto né in nessun altro territorio, aspettando la tappa del 17 settembre a Venezia per contestare la festa dei popoli padani.
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