Sabato 26 febbraio ore 17 piazza Pasi, Trento
Presidio e manifestazione verso il commissariato del governo
Da giorni il regime di Gheddafi difende il suo potere massacrando la popolazione libica che rivendica invece libertà e cambiamenti radicali! Sull'onda della rivoluzione araba anche la Libia si è sollevata e la violentissima repressione del regime, che è giunto a bombardare i manifestanti civili con migliaia di morti e feriti, ha ricevuto fin dalla prima ora il sostegno criminale del governo italiano.
Per conservare la propria autocrazia Gheddafi è disposto anche a cercare di frantumare il paese, trascinandolo in una guerra sanguinosa e tragica.
L'Italia, in continuità con la sua storia di potenza coloniale, sostiene il regime per difendere i profitti petroliferi dell'Eni e quelli di aziende come Impregilo, Finmeccanica e Unicredit - colpevolmente silenti di fronte al satrapo libico - ma anche i vergognosi trattati contro i diritti di migranti e rifugiati. Da anni infatti i governi italiani hanno fatto della Libia la propria frontiera meridionale, finanziando la costruzione di autentici lager nel deserto per imprigionare i profughi africani.Per conservare la propria autocrazia Gheddafi è disposto anche a cercare di frantumare il paese, trascinandolo in una guerra sanguinosa e tragica.
Tutti noi perciò dobbiamo assumerci le nostre responsabilità manifestando:
- Contro la repressione violenta della popolazione libica in rivolta, attuata dal regime di Gheddafi con il chiaro sostegno del governo Berlusconi.
- Per la cancellazione degli accordi del 2008 tra Italia e Libia costruiti sulla pelle di migranti e rifugiati africani.
- Per il diritto all'accoglienza di tutti i profughi che arrivano in queste settimane dalla sponda Sud del Mediterraneo.
- Per un nuovo Mediterraneo, demilitarizzato e liberato, costruito sul riconoscimento dei diritti di tutti e sulla reciprocità tra i popoli.
- Per il boicottaggio attivo di quelle aziende che fanno affari con il dittatore libico.
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