11.6.08

Blocco dei lavori a Mattarello: allestito un presidio permanente

Questa mattina sono di fatto iniziati i lavori per la realizzazione della base di Mattarello.
Una trentina di attivisti del Comitato contro la base hanno bloccato la ruspa che stava spianando l'ingresso per l'assestamento del terreno.
Al sito globalproject.info/art-16308.html è possibile ascoltare i resoconti della mattinata e vedere le immagini del blocco.

Abbiamo deciso di allestire un presidio permanente per controllare che i lavori non ricomincino, dandoci una turnazione anche per la giornata di domani e le prossime.
E' possibile raggiungere il presidio (dalla rotatoria del Mc Donald's prendere la strada vecchia per Mattarello, 200 metri dopo la concessionaria Dorigoni) e lì concordare con i compagni le proprie disponibilità a far dei turni.
Per qualsiasi cosa potete contattarci al 3289173733.
Vi chiediamo di far girare questo appello.

Assemblea permanente contro la base militare di Mattarello

3 commenti:

Anonimo ha detto...

bene sono con voi.Mi piacerebbe avere un aggiornamento sui lavori e sul presidio per il blocco.

Anonimo ha detto...

ettera di sbato scorso del senatore GUBERT (noto alle forze dell'ordine ) sulla questione caserme

"T renta ettari di campagna produttiva stanno per essere sacrificati in località San Vincenzo. L'Esercito compensa bene le aree delle caserme di Trento che correvano il rischio di passare, almeno in gran parte, gratuitamente alla Provincia Autonoma di Trento; questa procura aree per lo sviluppo urbanistico di Trento in grande eccesso rispetto ai progetti,avvalendosi delle speciali procedure urbanistiche applicabili per esigenze militari e senza dover trovare giustificazioni per l'occupazione di verde agricolo primario per esigenze non sempre accettabili; il Comune di Trento resta sostanzialmente passivo, sperando di lucrare direttamente o indirettamente sulle aree liberate non direttamente impiegate dalla Provincia per il nuovo ospedale; la Circoscrizione si adegua ai voleri del Comune e della Provincia, non volendo troppo contraddire i propri compagni e amici di partito che gestiscono Comune e Provincia; gran parte degli agricoltori espropriati si accontenta delle buone indennità ottenute; esponenti del mondo della comunicazione sociale giustificano il tutto. E su tutto gran riserbo. Tanti vantaggi di ciascuna parte non cancellano, però, l'irrazionalità del tutto. Con un esercito professionale di provenienza per gran parte del Sud, con la fine del potenziale pericolo di aggressione dal Nord-est, con l'enorme esubero di caserme e aree militari rispetto ai tempi dell'esercito di leva, specie al Nord, costruire nuove caserme in trenta ettari di terreno agricolo pregiato è uno spreco evidente. Se l'Esercito riteneva di aver bisogno di una presenza a Trento (e non si sa con quale giustificazione), avrebbe comunque potuto usufruire di una parte dei cinquanta ettari che già ha. Il sindaco Pacher in una recente assemblea a Mattarello, ha del resto ammesso che non vi sono ancora idee chiare sul come impiegare le aree, segno evidente che il pubblico interesse per il loro uso è quanto meno da inventare, e che, quindi, spazio per le esigenze dell'Esercito potrebbe restare. Solo una parte di cittadini ha il coraggio di opporsi fino all'ultimo. Peccato che una parte di essi introduca fra i motivi della protesta orientamenti di pacifismo che misconosce il ruolo delle Forze Armate. La politica talora ha fatto scelte sbagliate sul loro impiego, ma ciò non può tradursi in rifiuto dello «strumento» militare. Tuttavia la protesta è utile: le istituzioni possono sempre correggere i propri errori! Anche a procedure esecutive avviate. Il Comune di Trento ha premiato Francesco Alberoni per aver promosso a Trento la «sociologia critica». Oltre che con medaglia lo onori anche con ascoltare la «critica», altrimenti il tutto si palesa come operazione ipocrita. La Provincia ha dato il via ai lavori di infrastrutturazione: non so chi siano gli esecutori; di certo non rispettano il diritto più degli occupanti il cantiere. Dove deve essere fatta una «rotonda», a sud, all'inizio di una stradina di accesso a terreni agricoli (tra i quali anche il mio), era stata posta decenni fa, a protezione, una stanga chiusa da lucchetto (erano accaduti furti di attrezzatura e piante). Senza avvertire i proprietari né coloro che hanno diritto di passo, per fare dei carotaggi, l'impresa ha fatto saltare il lucchetto, ha rovinato l'accesso, ha fatto il suo carotaggio. Effrazione o invasione di suolo privato, mancato ripristino del lucchetto con la consegna delle chiavi. La Provincia ha predisposto tutte le condizioni di legge per eseguire i lavori? O passa alle vie di fatto, pur avendo tutta la forza dell'istituzione? "

Anonimo ha detto...

ragazzi , vi ho postato il commento
dell'ex senatore gubert , allora
al di la' delle sue convinzioni
politiche mi sembra che sulla questione della base miliare ci siano
delle buone convergenze...., potreste provare in qualche modo contattare
il renzo gubert per provare a coordinare le azioni di protesta su piu' livelli ...
la visibilita'
in queste faccende è essenziale...
riuscire a convolgere il mondo
cattolico piu' attento e sensibile
mi sembrerebbe gia' quasi una mezza vittoria...
R@bert