11.11.10

Martedì 16 novembre: assemblea pubblica per preparare la mobilitazione del 4 dicembre


I “Comitati trentini per l’acqua bene comune” promuovono un’assemblea il 16 novembre alle 20, Sala circoscrizione TN centro, via Verruca 1 (Piedicastello) per organizzare a Trento - con le proprie specificità - la giornata di mobilitazione del 4 dicembre 2010 per la moratoria delle norme di privatizzazione dei servizi idrici e per la contestazione contro il vertice dell’ONU a Cancun (Messico) sui cambiamenti climatici.

IL TRENTINO VERSO IL REFERENDUM SULL’ACQUA NEL 2011.
MORATORIA SUBITO SULLE NORME STATALI DI PRIVATIZZAZIONE.
NELLA PROVINCIA DI TRENTO: RITIRO IMMEDIATO DEGLI ARTICOLI 22 E 23 DEL DDL FINANZIARIA 2011 E RIPUBBLICIZZAZIONE SUBITO DEI SERVIZI IDRICI.


Oltre un milione e quattrocentomila donne e uomini di questo Paese hanno firmato i tre quesiti referendari promossi dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua e da una grandissima coalizione sociale raccolta nel Comitato Promotore.

Hanno posto la loro firma perché hanno capito che la battaglia per l’acqua pubblica è una battaglia di civiltà, per la tutela e l’accesso universale ad un bene comune. Concetti incompatibili con ogni forma di privatizzazione e di consegna al mercato di un bene essenziale alla vita.

Con la loro firma, quelle donne e quegli uomini hanno posto in discussione tutta la normativa attualmente vigente in tema di gestione del servizio idrico, a partire dal “decreto Ronchi” che ne vuole rendere definitiva la privatizzazione.

Le donne e gli uomini che hanno firmato in Trentino lo hanno fatto perché sanno che anche in questa Provincia bisogna resistere alla privatizzazione del ciclo dell’acqua che avanza silenziosamente. Una privatizzazione che non è stata finora capace di eliminare le regole che qui ancora ammettono le gestioni comunali in economia e le aziende di diritto pubblico ma che ormai produce quasi la metà dei servizi idrici civili attraverso le SpA a capitale misto pubblico-privato o a capitale totalmente pubblico. Una privatizzazione che ora vuole crescere e mettere in crisi le gestioni controllate dai cittadini.

Un’intenzione già formalizzata in due articoli del DDL “Finanziaria 2011”: intervento normativo che nasce con la motivazione propagandistica di confermare - di fronte alle norme statali del 2009 - le tante gestioni comunali in economia e l’unica azienda speciale operanti in Trentino (che sono già tutelate dalla vigente normativa dell’autonomia speciale); ma che nella sostanza legittima quelle norme statali che finge di contrastare, ne raccoglie la spinta privatizzatrice, definisce indirettamente i servizi pubblici locali come servizi di interesse economico, sottrae fondi alle gestioni dal basso, stabilisce che anche in questa Provincia nelle SpA miste il socio privato deve detenere almeno il 40% del capitale sociale ed in questo modo elimina il vincolo storico del 1993 secondo cui qui in questo tipo di SpA deve essere garantita “influenza dominante pubblica locale”.

Di fronte alla privatizzazione che avanza, cercando persino di anticipare i tempi stabiliti dal Parlamento, appoggiamo anche dal Trentino la richiesta di immediata approvazione, comunque entro il 31.12.2010, di un provvedimento nazionale di MORATORIA sia sulle scadenze previste dall’art. 23 bis della Legge n. 133/2008, e successive modificazioni del 2009, sia sulla Legge 42/2010 che soppresso le Autorità d’Ambito territoriale in cui i Comuni avevano un peso nelle decisioni sulla gestione dei servizi idrici.

E in Trentino pretendiamo il ritiro immediato degli articoli 22 e 23 del DDL “Finanziaria 2011”, l’aumento delle risorse a sostegno delle gestioni comunali in economia e dell’Azienda speciale di Tione, il blocco di tutti i processi decisionali che nelle nuove Comunità di Valle potrebbero dall’inizio del 2011 scegliere “liberamente” forme di gestione privatistica del ciclo dell’acqua.

In tutto il paese e in Trentino chiediamo agli enti locali di procedere verso la ripubblicizzazione del servizio idrico e la sua gestione pubblica e partecipata, di fermare tutte le iniziative che favoriscono l’ingresso dei privati nelle gestioni, l’ulteriore aumento delle loro quote di capitale nelle SpA miste, l’acquisizione da parte loro di quote di SpA totalmente pubbliche.

I referendum per l’acqua del 2011 saranno l’occasione per aprire di nuovo in tutta Italia la discussione sull’acqua bene comune da gestire esclusivamente nell’interesse collettivo. Ovunque nel mondo sono in atto mobilitazioni e conflitti tra chi si batte per la gestione pubblica e partecipata dell’acqua e chi vuole consegnarla ai capitali finanziari delle grandi multinazionali. Ci batteremo anche in Trentino.

La battaglia per l’acqua, per la sua riappropriazione sociale, è di per sè un valore che si inserisce in un orizzonte più vasto: quello della tutela dei diritti e dei beni comuni, della “Madre Terra“ nostra casa comune.

Dal 29 novembre al 10 dicembre 2010 si riunirà a Cancun la 16° COP dove, nell’ambito dell’ONU, i Governi discuteranno su una delle grandi emergenze che il pianeta si trova ad affrontare: quella dei cambiamenti climatici di cui già oggi oltre 600 milioni di esseri umani, soprattutto nel Sud ma sempre più spesso anche nel Nord del mondo, subiscono le conseguenze negative con i disastri ambientali.

Un anno fa a Copenaghen, i governi dei paesi industrializzati decretarono il fallimento del COP 15 per i loro interessi speculativi e di profitto. In quella occasione, a Copenhagen e in tutto il mondo, ci furono grandi manifestazioni per dire “responsabile è il sistema, non il clima”, perché è l’insostenibile modello di sviluppo che domina il mondo a distruggere non solo il presente ma anche le speranze di futuro.

Per questo a Cancun, come nel mondo e in Italia, i movimenti sociali manifesteranno per dire a chiare lettere che se il clima fosse stato una banca sarebbe già stato salvato e che il cambiamento climatico si combatte con la giustizia sociale e ambientale.

Comitati trentini per l’acqua bene comune

4.11.2010

Info:

- Comunicato stampa in merito all'incontro del 6 novembre
- Report dell'incontro del 3 novembre
- Non si arresta il processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali.

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