Il funzionario incaricato del servizio di ordine pubblico minaccia i manifestanti dicendo "oggi vi apriamo come delle cozze".
Nel pomeriggio di oggi il ministro Maroni è sbarcato a Trento, presso l'auditorium Santa Chiara, per partecipare indegnamente alla commemorazione dei 4 soccorritori alpini che, un anno fa, hanno perso la vita nel tentativo di salvare due escursionisti dispersi sui monti trentini.
Una cinquantina di persone, fra studenti del Coordinamento dei collettivi studenteschi, universitari e centro sociale Bruno, hanno deciso di contestare la presenza del ministro Maroni in città, figura responsabile dei respingimenti che ogni giorno condannano a morte nei mari e in Libia i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti.
I manifestanti appena giunti all'ingresso dell'auditorium sono stati bloccati da carabinieri e polizia in antisommossa.
Dopo pochi minuti le forze dell'ordine caricano a freddo gli studenti, senza alcuna motivazione.
Questo è solo l'ennesimo esempio della democrazia del manganello applicata da un governo ormai in crisi, di una democrazia dove gli studenti in lotta per una formazione bene comune vengono caricati in tutt'Italia, di una democrazia nella quale chi manifesta il proprio dissenso nei confronti di un ministro razzista come Maroni viene zittito con la forza.
Dopo la carica altre persone si sono aggiunte al presidio, compresi molti lavoratori iscritti alla Filcams Cgil e Giorgio Cremaschi in città per parlare della lotta dei lavoratori della Fiat, della violenza e della assenza di democrazia di questo modello di sviluppo che sempre più trova conferma anche in Trentino.
Uniti contro le politiche securitarie di un potere folle, i vostri manganelli non ci fanno paura!
Uniti contro la crisi, uniti per i nostri diritti!
Nessun commento:
Posta un commento