www.myspace.com/marvinband
Resando (Ita)
www.myspace.com/resando
Apertura ore 20.30
Inizio concerti 22.00
Entry 3 euro - prima delle 21.30 la metà
Hangover The Top è il secondo album del trio di Montpellier noto come MARVIN, registrato nel dicembre 2009 da Miguel Costantino e mixato da Jason Ward, è una virata verso atmosfere più accessibili. Vocoder, synths al servizio di un mix di stili che passa dall’Hard Rock, al Kraut, al math rock, al noise e al post-punk. Dieci tracce che si concludono con una cover di Brian Eno.
Dalla release del loro primo album, uscito nell’aprile del 2007, i Marvin si sono esibiti in più di 300 concerti tra la Francia e il resto dell’Europa, dividendo il palco con band come Devo, Trans Am, Polysics, Qui, Black Mountain…
(da www.indie-eye.it)
Mini suite veloci e taglienti ornate di elettronica da sci-fi. I Marvin di Hangover the Top sono questo e altro. Nel cd uscito in questi giorni per l’etichetta Africantape, il trio di Montpellier butta sul piatto nove tracce piene di ingegno e tecnica, che affondano le loro radici nel math rock primigenio degli anni novanta, che a sua volta prendeva spunto dal prog rock e dall’hard rock di vent’anni prima. La iniziale Roquedor trae in inganno lasciando che i synth e i delay entrino in gioco in modo graduale, in un vortice frenetico verso inestricabili geometrie ornate di noise ordinato e non caotico. Le tastiere e il vocoder molto vintage gettano l’ascoltatore in un’atmosfera di allarme perenne, come pure le ritmiche estremamente non convenzionali e le chitarre possenti. Le progressioni e le evoluzioni delle canzoni non sono scontate e sono anche in certi casi orecchiabili (si veda Dirty Tapping). In chiusura troviamo una cover di Brian Eno, Here Come the Warm Jets, riveduta e corretta con un taglio netto di synth a favore di chitarre e batteria che comprimono l’atmosfera proprio come l’arrivo di veri jet. Con un paio di ascolti anche gli orecchi meno avvezzi apprezzeranno questo complesso lavoro.
Recensione di Elia Billero
Resando (Ita)
www.myspace.com/resando
Apertura ore 20.30
Inizio concerti 22.00
Entry 3 euro - prima delle 21.30 la metà
Hangover The Top è il secondo album del trio di Montpellier noto come MARVIN, registrato nel dicembre 2009 da Miguel Costantino e mixato da Jason Ward, è una virata verso atmosfere più accessibili. Vocoder, synths al servizio di un mix di stili che passa dall’Hard Rock, al Kraut, al math rock, al noise e al post-punk. Dieci tracce che si concludono con una cover di Brian Eno.
Dalla release del loro primo album, uscito nell’aprile del 2007, i Marvin si sono esibiti in più di 300 concerti tra la Francia e il resto dell’Europa, dividendo il palco con band come Devo, Trans Am, Polysics, Qui, Black Mountain…
(da www.indie-eye.it)
Mini suite veloci e taglienti ornate di elettronica da sci-fi. I Marvin di Hangover the Top sono questo e altro. Nel cd uscito in questi giorni per l’etichetta Africantape, il trio di Montpellier butta sul piatto nove tracce piene di ingegno e tecnica, che affondano le loro radici nel math rock primigenio degli anni novanta, che a sua volta prendeva spunto dal prog rock e dall’hard rock di vent’anni prima. La iniziale Roquedor trae in inganno lasciando che i synth e i delay entrino in gioco in modo graduale, in un vortice frenetico verso inestricabili geometrie ornate di noise ordinato e non caotico. Le tastiere e il vocoder molto vintage gettano l’ascoltatore in un’atmosfera di allarme perenne, come pure le ritmiche estremamente non convenzionali e le chitarre possenti. Le progressioni e le evoluzioni delle canzoni non sono scontate e sono anche in certi casi orecchiabili (si veda Dirty Tapping). In chiusura troviamo una cover di Brian Eno, Here Come the Warm Jets, riveduta e corretta con un taglio netto di synth a favore di chitarre e batteria che comprimono l’atmosfera proprio come l’arrivo di veri jet. Con un paio di ascolti anche gli orecchi meno avvezzi apprezzeranno questo complesso lavoro.
Recensione di Elia Billero
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