TALIBAM! - New York / USA
www.myspace.com/talibam
Una delle definizioni più azzeccate formulate sui Talibam! suona così:
“Ornette Coleman playing on Soft Machine’s Fourth in hell”.
Kevin Shea alla batteria [Storm & Stress (Touch & Go)/ Coptic Light (No Quarter/, People (I and Ear)/ Peter Evans Quartet (Firehouse 12/, Sexy Thoughts (rcarchives.com/, Mostly Other People Do The Killing (Hot Cup)]
alla batteria;
Matt Mottel ai sintetizzatori [collaborazioni con Awesome Color, Deerhunter, Akron/Family, Kenny Wollesen, Chris Corsano, Ras Moshe, Cooper-Moore, Sean Meehan]
“Ornette Coleman playing on Soft Machine’s Fourth in hell”.
Kevin Shea alla batteria [Storm & Stress (Touch & Go)/ Coptic Light (No Quarter/, People (I and Ear)/ Peter Evans Quartet (Firehouse 12/, Sexy Thoughts (rcarchives.com/, Mostly Other People Do The Killing (Hot Cup)]
alla batteria;
Matt Mottel ai sintetizzatori [collaborazioni con Awesome Color, Deerhunter, Akron/Family, Kenny Wollesen, Chris Corsano, Ras Moshe, Cooper-Moore, Sean Meehan]
Realizzano un vortice di suoni, un turbinio camaleontico che vira, smembra in particelle la musica per poi ricollegare il tutto dandoli un senso totalmente distorto.
Così potrebbe essere definita la forma musicale dei Talibam!.
Lo storico gruppo di New York, dopo essersi avvalso della collaborazione di Ed Bear nel loro primo disco autoprodotto, hanno trovato la forma ideale per le loro sonorità. Con il loro esordio hanno fatto tremare i mostri sacri dell'improvvisazione e del free, portando una folata di novità al genere, che sembrava vivere un momento stantio.
Così potrebbe essere definita la forma musicale dei Talibam!.
Lo storico gruppo di New York, dopo essersi avvalso della collaborazione di Ed Bear nel loro primo disco autoprodotto, hanno trovato la forma ideale per le loro sonorità. Con il loro esordio hanno fatto tremare i mostri sacri dell'improvvisazione e del free, portando una folata di novità al genere, che sembrava vivere un momento stantio.
www.myspace.com/mangiamargot
I vicentini Mangia Margot definiscono il loro repertorio come Architettura Futurista in Musica; la loro ricerca sonora è finalizzata a “rendere ciò che si sta suonando quanto più personale possibile alle orecchie di ciascun ascoltatore, intrattenendo un muto rapporto con il pubblico basato su ciò che la musica trasmette senza che ci sia un unico modo per essere recepita, permettendo divagazioni diverse ad ogni ascolto.”
Apertura Centro Sociale ore 20.30, inizio concerto 22.30
Contributo alla serata 4 euro
Chi entra prima delle 21.30 paga la metà
www.myspace.com/miroslavfagocevic
Apertura Centro Sociale ore 20.30, inizio concerto 22.30
Contributo alla serata 4 euro
Chi entra prima delle 21.30 paga la metà
www.myspace.com/miroslavfagocevic
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