Da quanto si apprende dalla stampa locale sarebbero in arrivo a sette (o sedici a seconda dei giornali) attivisti "vicini al Cso Bruno" delle denunce per aver interrotto, assieme al Coordinamento antirazzista di Riva del Garda e al Comitato Primo Marzo, la seduta del consiglio comunale di Riva per chiedere le dimissioni di tre consiglieri che di fronte alla tragedia dei bambini rom morti in un rogo a Roma, si rifiutarono di prendere parte al minuto di silenzio. Riportiamo il comunicato a firma del Cso Bruno di Trento.
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Apprendiamo dalla stampa locale che sarebbero in arrivo delle denunce ai danni di coloro che hanno deciso di non rimanere in silenzio di fronte alla brutalità razzista di fatti come quelli avvenuti nel consiglio comunale di Riva Del Garda, dove tre consiglieri comunali - Zambotti della lista civica (sic!), Bacchin della Lega e Santoni del Patt - hanno deciso di non partecipare al minuto di silenzio in ricordo dei quattro bambini rom bruciati in un rogo a Roma.
Se nella nostra società il vento soffiasse per il verso della vera giustizia, avremmo letto delle loro dimissioni o di un esplosione collettiva di indignazione da parte della politica rivana, perchè tali personaggi, sia di maggioranza che di opposizione, fanno apparire le istituzioni locali come fatte di persone nemmeno umane.
Noi di fronte all'inumanità e meschinità di tali gesti, proprio perchè vogliamo far cambiare la direzione del vento, abbiamo voluto, come ci ricordava Vittorio Arrigoni dalla Striscia di Gaza, rimanere umani e denunciare, ben visibili e riconoscibili, quanto non ci sia mai fine all'ideologia del rancore. E sapendo bene cosa significa interrompere un consiglio comunale, abbiamo preteso che i razzisti se ne andassero, per aprire una discussione sulla maggioranza di centrosinistra rivana, senza pentirci di aver rotto l'apatia di una politica che lascia correre accadimenti di una gravità inaudita.
Questa breccia aperta ha poi rivelato tutte le contraddizioni del panorama politico rivano, dove il partito autonomista, scimmiottando la peggiore Lega e abbracciandone le posizioni xenofobe, pretende le case popolari solo per coloro che soddisfano strani concetti di "trentinità", dimostrando così una mentalità da piccola patria protesa a difendere il proprio pezzo di terra; o con un Sindaco più interessato a parlare degli zerbini dei negozi che deturpano il centro storico che a stigmatizzare ciò che deturpa la dignità di un'intera comunità.
La nostra posizione, quindi, rimane invariata: vogliamo tutt'ora e chiediamo a gran voce le dimissioni dei tre consiglieri comunali Francesco Bacchin, Gianfranco Santoni e Piergiorgio Zambotti. E pensiamo che, senza troppi sforzi per la polizia, le uniche denunce giustificabili dovrebbero essere quelle di "istigazione all'odio razziale" e di conseguenza recapitate a loro.
Riva Del Garda, nonostante questa brutta pagina, continuerà ad essere un territorio dove i razzisti non avranno la vera cittadinanza, quella che non viene scritta su un pezzo di carta, perchè ci sarà sempre qualcuno che, trovandosi di fronte a certe persone, farà abbassare loro la testa facendoli vergognare di ciò che sono.
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