Comunicato conclusivo dell'Assemblea di Uniti contro la crisi, uniti per l'alternativa
Genova 22 luglio 2011
Di nuovo a Genova, riuniti in una grande assemblea, che ha visto la partecipazione di tante e tanti, chi a Genova ha vissuto le giornate del 2001, chi invece in quei giorni, per motivi anagrafici, non c'era. Un'assemblea ricca di interventi appassionati che hanno provato a fare del ricordo un motivo di riflessione sul presente, di immaginazione per il futuro.
Il dibattito si è concentrato sulla fase politica ed economica che stiamo attraversando, in Italia e in Europa (default degli Stati sovrani e crisi dell'euro), a partire da un bilancio articolato dell'anno politico che ha preso le mosse, nell'autunno del 2010, con le lotte della Fiom e dei meccanici e che poi si è infiammato con le mobilitazioni studentesche contro la legge Gelmini. Un anno straordinario, per intensità e forza dei movimenti, che si è concluso con quella che ormai tutti definiscono la “primavera italiana”: i sorprendenti risultati delle amministrative; il successo dei referendum.
Tutti gli interventi, però, si sono soffermati sulla delicatezza del passaggio politico che si sta determinando in queste settimane: al “vento di cambiamento” si sta accompagnando, nefasto, un vento di senso contrario che vuole chiudere gli spazi di democrazia e di partecipazione che hanno inondato le piazze italiane, scompaginato gli equilibri politici ed elettorali, respinto il nucleare e difeso il carattere comune dell'acqua.
Per questo motivo la discussione ha sottolineato la necessità di sviluppare l'unità politica e delle lotte su un livello più alto: all'opposizione alla crisi – opposizione che solo l'unità tra soggetti sociali differenti può qualificare – si tratta di affiancare un discorso programmatico sull'alternativa. Di fronte alla fine di Berlusconi non si può più far finta di nulla, non ci si può accontentare di una semplice alternanza del blocco di potere, ci vogliono piuttosto un discorso e una pratica politica e di conflitto che mettano al centro il tema della democrazia, dei beni comuni (non solo naturali, ma anche quelli artificiali, come il sapere, il lavoro, il territorio urbano), del reddito e del welfare universale, del lavoro e del contratto collettivo, della riconversione ecologica e del nuovo modello di sviluppo.
A partire da questa discussione, l'assemblea di ieri propone un percorso aperto e includente definito da due obiettivi principali: una grande assemblea da fare a Roma sabato 17 settembre; una grande manifestazione da fare, sempre a Roma, e sui temi della crisi e dell'alternativa, entro il mese di ottobre. Un percorso aperto e non identitario, appunto, ma che sia chiaro sui punti di programma e che, soprattutto, non sia il frutto di una semplice giustapposizione di sigle, ma che, piuttosto, maturi all'interno dei percorsi sociali concreti, che hanno animato le battaglie di questi mesi e che, speriamo, animeranno quelle dell'autunno che viene. Nella consapevolezza che nessuno è autosufficiente, siamo altrettanto convinti che non esistono formule passate pronte per ogni stagione, occorre inventare forme nuove e metodi di incontro e partecipazione capaci di offrire spazio di espressione alle soggettività che sono emerse nel “laboratorio politico” italiano di questi mesi straordinari di lotte e di successi.
Assemblea Uniti contro la crisi, Uniti per l'alternativa
Genova 22 luglio 2011