21.3.07

Sgomberato il cso Bruno / Comunicato


Lo sgombero del Centro Sociale Bruno è la risposta incapace e immatura del sindaco Pacher. Questa soluzione è la dimostrazione della debolezza di un'amministrazione che non è in grado di risolvere con il dialogo le questioni della propria citta. In modo inaspettato è stata messa in moto la forza pubblica e si è proceduto a murare per la seconda volta una palazzina che per 18 anni è rimasta inutilizzata e che il Centro Sociale Bruno ha saputo rinnovare, ristrutturare e vivere.
Il responsabile dello sgombero, il politico incapace di dialogare, l'uomo che non mantiene la parola è il sindaco di questa città. Da questo momento non smetteremo di additarlo come il mandante di un atto di incredibile violenza, la violenza di chi attraverso la forza, senza vergognarsene, ha il coraggio di chiudere un'esperienza che dura da più di cinque mesi, preferendo ad un luogo di aggregazione sociale e culturale qualche metro quadrato di parcheggi in più.
Oggi non siamo tristi perchè sappiamo che dobbiamo organizzarci per rientrare, che dobbiamo spendere le prossime ore affinché la parentesi di questo sgombero sia la più breve possibile.
Se per poco il Centro Sociale non è all'ex Zuffo, sarà dappertutto. Uno sgombero non elimina un centro sociale: lo sposta solamente.

cs BRUNO

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi dicono: se trovi uno schiavo addormentato, non svegliarlo, forse sta sognando la libertà. Ed io rispondo: se trovi uno schiavo addormentato, sveglialo e parlagli della libertà

Anonimo ha detto...

Lo sgombero del centro sociale Bruno, orchestrato dalla giunta del sindaco Pacher, dimostra come, ancora una volta, si voglia risolvere le questioni sociali,i conflitti che attraversano le nostre citta' con la forza pubblica e l' arroganza di una politica,quella della rappresentanza, vuota di ideali e colma di autorità.
Come a Copenaghen, come ogni qualvolta sono gli spazi sociali ad essere sotto attacco, tutti noi ci sentiamo coinvolti perchè questi spazi che vivono dentro i nostri territori sono un bene comune da difendere con ogni mezzo, per questo il grido GUAI A CHI CI TOCCA attraversa tuttta l' europa e partendo da Copenaghen arriva fino a Trento portando con se' quel calore,quella forza che ci accumuna e che ci rende una grande comunità in resistenza.
Sappiamo gia' che Bruno non e' controllabile, non puo' essere ingabbiato, perche' porta con se' i desideri ed i sogni di liberta' e giustizia di tutta una citta'.
Noi saremo al suo fianco per riprendersi e difendere uno spazio di libertà che appartiene a tutti noi!!!

IN SOLIDARIETA' CON LE COMPAGNE ED I COMPAGNI DEL CSOBRUNO!!!
GUAI A CHI CI TOCCA!!


Centri Sociali Nord-Est

CENTRO SOCIALE BRUNO ha detto...

GIU’ LE MANI DAGLI SPAZI SOCIALI

QUESTA MATTINA E’ STATO SGOMBERATO IL CSO BRUNO DI TRENTO.

QUESTO E’ UN ENNESIMO ATTACCO CONTRO GLI SPAZI SOCIALI IN ITALIA E IN EUROPA. DOPO LO SGOMBERO ECLATANTE DI COPENHAGEN, ORA LO SGOMBERO DI UN ALTRO CENTRO SOCIALE AUTOGESTITO. EVIDENTEMENTE QUESTI SPAZI AUTOGESTITI DANNO MOLTOFASTIDIO AL SISTEMA E OGNI SCUSA E’ BUONA PER CHIUDERLI. IN ITALIA CI SONO CIRCA UN CENTINAIO DI CENTRI SOCIALI CHE ORA RISCHIANO DI FARE LA STESSA FINE DEL CSO DI TRENTO. LA SITUAZIONE E’ SIMILE ANCHE NEL RESTO DELL’EUROPA. IN GRECIA LA POLIZIA DI STATO STA ATTUANDO UNA FEROCE REPRESSIONE CONTRO GLI STUDENTI CHE DA MESI ORMAI STANNO OCCUPANDO LE FACOLTA’ PER PROTESTARE CONTRO LE NUOVE RIFORME. NEI PAESI DI CONFINE COME L’ITALIA E LA SPAGNA SI STANNO ERIGENDO BARRIERE CONTRO GLI IMMIGRATI ED EDIFICANDO CPT, IN TUTTI I PAESI EUROPEI IL PRECARIATO TRA I GIOVANI E’ ORMAI CONSUETUDINE E L’ESERCITO DI DISOCCUPATI NON TROVA UNA VIA DI SBOCCO. DI FRONTE ALLO SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE UMANE A BASSO COSTO, DI UNA POLITICA RESTRITTIVA DELLE LIBERTA’ DEI GIOVANI E DI UN ATTACCO AL REDDITO DI TUTTI I LAVORATORI ANCHE DI QUELLI MENO GIOVANI, COME LA RECENTE RIFORMA DELLE PENSIONI, NON SI PUO’ RESTARE A GUARDARE.

GIU’ LE MANI DAI CSO
GIU’ LE MANI DALLE PENSIONI
CSO SI’ CPT NO

RETE ARTISTI CONTRO LE GUERRE

Anonimo ha detto...

Trento, 21 marzo 2007.
Lo sgombero del centro sociale Bruno non ci ha purtroppo colti di sorpresa: è l’esito scontato della rinuncia, da parte di questa amministrazione comunale, a dare una risposta politica, lasciando alle forze dell’ordine l’espletamento del proprio ruolo burocratico.
Crediamo si tratti di una sconfitta per questa Giunta comunale e per la città di Trento. L’ostinato rifiuto di riconoscere legittimità politica e spazio ad una soggettività che in questi anni ha rappresentato una voce critica, di stimolo, di aggregazione importante, soprattutto per tanti giovani, rappresenta la sconfitta del dialogo, dei valori dell’apertura e dell’ascolto delle differenze. Il dissenso e la critica dovrebbero infatti rappresentare per una buona amministrazione cittadina il sale della democrazia, lo stimolo a fare di più e meglio, ad ascoltare le voci diverse che dalla città vengono e nella città vivono. Il sindaco Pacher ha invece dimostrato un’ostinata chiusura, che francamente lascia basiti.
Non possiamo più nasconderci che questa città ha fame di spazi sociali, di luoghi di aggregazione intelligente -e forse per questo scomoda- che vadano al di là dei pur rispettabilissimi e utili oratori, in cui però, com’è giusto che sia, non tutti i giovani si riconoscono, o degli esercizi commerciali. Trento ha urgente necessità di spazi liberi, in cui sia possibile sviluppare partecipazione, cittadinanza, consapevolezza, luoghi che rimettano al centro le persone ed il loro essere cittadini attivi, prima che consumatori passivi di spritz.
Sono queste realtà - associazioni culturali, volontariato, gruppi informali- che, insieme all’esperienza del Bruno, tengono vivo il tessuto sociale, animano la città, danno respiro alla vita collettiva. Crediamo sia urgente quindi aprire una riflessione seria ed approfondita sulla questione degli spazi sociali cittadini. A questo scopo il Circolo di Trento di Rifondazione Comunista impegna il proprio Gruppo comunale a richiedere al più presto un confronto con il Sindaco, in cui si affronti con chiarezza sia la questione dell’ex Zuffo, sia la più generale politica dell’uso collettivo degli spazi cittadini.
Il nostro auspicio è inoltre quello che la palazzina dell’ex Zuffo, ripulita, colorata e abitata, dopo lunghi anni di abbandono e incuria, non venga abbattuta da nessuno: non si possono barattare i sogni e le aspettative di tante persone con venti posti macchina. Ci auguriamo che almeno questo al sindaco Pacher sia chiaro.

Partito della Rifondazione Comunista del Trentino.

Anonimo ha detto...

Bologna - Solidarietà al Cso Bruno

Se per poco il Centro Sociale non è all’ex Zuffo, sarà dappertutto!

Esprimiamo la nostra piena solidarietà al cso Bruno, che, per la seconda volta, è stato ingiustamente sgomberato con un atto di prepotenza dell’amministrazione della città.
Ci teniamo a ribadire al sindaco Pacher, che il cso Bruno è veramente dappertutto... giù le mani dagli spazi sociali... guai a chi ci tocca!!!

Un abbraccio alle compagne e ai compagni del cso Bruno

TPO & Passepartout

Anonimo ha detto...

Esc :: solidarietà con il Cso Bruno

Sono passate poche settimana da quell’insopportabile alba di gennaio, il 30. Nel pomeriggio la Libera università metropolitana avrebbe dovuto ospitare un seminario di Toni Negri sul tema marxiano del Lavoro produttivo e il lavoro improduttivo. Sigilli alle 7:00 di mattina, oltre un centinaio di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa. Ricordiamo l’amaro in bocca, la pelle che brucia, la rabbia. Il pomeriggio di quella mattina siamo rientrati dentro Esc, in mille, più forti di prima. E’ quanto ci auguriamo accada a Trento, nonostante le cariche di ieri. Il Cso Bruno è un luogo di invenzione, uno spazio dove i desideri diventano produttivi, per questo non è comprimibile, per questo la repressione non può nulla. Può certo rendere la mattina amara e detestabile, la testa piena di rabbia, ma non può battere la vita ("Non spegni il sole se gli spari addosso"). Vorremmo starvi vicini, e lo siamo, nonostane le distanze.
Guai a chi ci tocca è lo slogan che attraversa l’Europa, le parole che decidono sulla nostra rabbia.

Le sorelle e i fratelli di Esc, atelier occupato (Roma)

Anonimo ha detto...

guai a chi ci tocca! lo gridiamo, lo urliamo, facciamo vivere ogni giorno dentro i nostri spazi; luoghi di autonomia, autodeterminazione e socialità.
guai a chi ci tocca lo diciamo a chi ci governa e a chi pensa di pacificarci e zittirci usando la violenza della polizia e delle denuncie.
guai a chi ci tocca lo grida Copenaghen, Padova, Roma e lo ruggisce il Bruno.
Solidarietà ai nostri fratelli e alle nostre sorelle di Trento.

C.S.O.A. CROCEVIA-Alessandria

Anonimo ha detto...

Friends and more...
We send our best wishes and solidarity to all at the now evicted Bruno.
The best defence against the crushing of free spaces is to open up more buildings. Here in South London, after Ungdomshuset, before Bruno evictions we have occupied a building and we are now running a free social space. From here we send revolutionary support to whatever projects the Bruno crew gets up to next. To the future!!

Camberwell Squatted Centre, London
www.56a.org.uk/warham.html

56a Infoshop, London
www.56a.org.uk

London
UK

THE RUINIST ha detto...

Solidarity with the Bruno people from South London

The best defence against eviciton of free spaces is to occupy again...Here is South London, after Ungdomshuset, before Bruno, we have occupied a building and opened it up as a free social space.It is from here that we send you our best wishes, our love and rage.

Camberwell Squatted Centre, London
www.56a.org.uk/warham.html

56a Infoshop, London
www.56a.org.uk

Anonimo ha detto...

Se il cso Bruno ha bisogno d'aiuto i compagni e le compagne d'italia risponderanno...
Rovereto è gia con voi...
HASTA LA VITTORIA, SIEMPRE