13.2.11

SE NON ORA QUANDO ??!! SEMPRE!

No a Berlusconi, No a Marchionne... non siamo in vendita!
L'attualità della politica italiana e del dibattito della comunicazione ci offre uno spettacolo inguardabile. Un modello che si basa su potere-corruzione-corpi delle donne, sbattuto in faccia a chi vive in una situazione di precarietà strangolato dalla crisi. Tutto questo è inaccettabile e suscita rabbia, indignazione.

Contemporaneamente “chi si oppone” sembra usare solo categorie che propongono una presunta “morale generale”: la contrapposizione tra le Ruby di turno e l'immagine delle donne “per bene, che si sacrificano”. Ancora una volta ci viene proposto un anti-berlusconismo che non si accompagna a parole, temi e prospettive che siano capaci di guardare ad un cambiamento reale di una situazione oramai divenuta inaccettabile. Ecco che al dibattito politico profondo si sostituiscono le “sante alleanze”, in nome della salvezza nazionale.

A questa piazza vorremmo proporre alcune fondamentali domande.
Il rifiuto di Berlusconi, che mette insieme da Fini a Casini, dalla Chiesa a Bersani e le corrispettive figure femminili può essere l'alternativa “in difesa delle donne”? E che alternativa può essere quella che tifa Marchionne come modello di nuova modernità, quando invece, quel vecchio sistema, non fa altro che utilizzare la crisi per (ri)portare a milioni di donne e uomini, nei luoghi di lavoro, forme di neo schiavismo?

Se la crisi globale in cui viviamo ha spazzato via le certezze delle ideologie passate, degli “ismi” di tutti i tipi, anche il “femminismo” proposto da alcune come ideologia totalizzante, che già contiene in sé la risposta ad ogni domanda, può essere strumento utile per agire il cambiamento? Non è forse invece che già nella realtà dei movimenti dell'oggi si muove una prassi ed un'elaborazione per costruire nuovi conflitti che si basano sulla libertà, l'indipendenza, l'autodeterminazione dei corpi, dei desideri, dei bisogni per la costruzione di un comune nuovo, ricco e vivo?

Noi proviamo a cercare delle risposte partendo dalle nostre piazze e da quelle euro-mediterranee, da quello che dall’autunno dello scorso anno è successo in Italia con la lotta degli universitari contro la privatizzazione dell’università e dei saperi, con le molteplici resistenze al modello Marchionne, con la battaglia di opinione vinta dal movimento per l’acqua bene comune che dovrà propugnare lo sforzo per vincere quella referendaria.

Quello che sta succedendo dall'Egitto alla Tunisia, a osservarlo bene, ci dice, forse, che il cambiamento reale si conquista e nessuno te lo regala. Ce lo stanno dicendo quelle donne, che con la loro centralità, insieme anche agli uomini, di ogni età, stanno ora in Piazza Tahir e in tanti altri luoghi, e accompagnano la “lotta al tiranno” alla libertà e alla conquista di una vita degna.
In un nesso inscindibile tra tumulto e democrazia.

UNITE E UNITI CONTRO LA CRISI
www.centrosocialebruno.blogspot.com
www.filcams.wordpress.com

Approfondimenti dalle piazze sul 13 febbraio:
www.globalproject.info

1 commento:

Rob ha detto...

Ecco appunto la manifestazione piu' stupida e insensata dalla nascita della repubblica...Ma tanto motivare la gente a votare convintamente PD è un motivo sufficiente ...
(il PD dei poteri forti ,delle banche della finanza internazione,Il PD che ha tolto i diritti ai giovani lavoratori consegnando un paio di generazioni ad un futuro di poverta' e stenti ,il PD dell'euro che ci ha 'protetto' dalla speculazione internazionale...ah certo certo...leggere attentamente paolo barnard al riguardo...)
Ma detto fra noi Ruby Rubacuori non è che molto piu' intelligente
di tutte queste donne che si indignano e votano convintamente PD? Non è una domanda retorica