3.11.06

Contro la precarietà! Chiudere i CPT ora!

Oggi due iniziative a Firenze e Venezia

Oggi 3 novembre 2006, con due azioni congiunte e comuni, abbiamo occupato la sala del convegno "il futuro del lavoro" a Venezia, dove si riunivano i ministri europei, e la sede della "Misericordia" di Firenze, che detiene l’appalto della gestione dei CpT di Lampedusa, Modena e Bologna.
C’è il tempo delle parole, della finanziaria, dei convegni concertativi, delle manifestazioni in cui gli stessi che sono al governo protestano contro se stessi e poi c’è il tempo dei precari, che vivono sulla loro pelle le scelte di altri.
A Venezia, ministri, specialisti, sindacalisti, si riunivano per definire le linee concertative delle politiche del lavoro, per questo abbiamo scelto di bloccare quel convegno, perchè non c’è mediazione possibile sulle nostre vite, perchè è sotto gli occhi di tutti, che la gestione delle politiche neo-liberiste non è più esclusiva del centro-destra (per la verità non lo sono mai state).
I tagli alla scuola, alle università, il blocco delle assunzioni, la non volontà di abrogare le leggi Treu-Biagi, hanno radici profonde, e si rivolgono ai precari come affronti inaccettabili, ora.
Il ministro Damiano, a Venezia, ha rifiutato di affrontare i nodi della discussione, ha chiesto l’immediato sgombero del palazzo, la polizia ha tentato di sgomberare l’aula con i manganelli, ma questo non è bastato a fermare la nostra protesta.
Il rodaggio del governo di centro-sinistra è concluso, oggi è a pieno "regime", e le sue politiche sono oggi sotto gli occhi di tutti.
L’ abrogazione della legge Bossi-Fini è stata terreno di campagna elettorale: non solo nulla si è fatto, ma addirittura la proposta Amato ha delineato un futuro "doppio" per i CpT. Imbottire le scelte di linguaggi che appartengono alle moltitudini, non basta a bloccare il nostro desiderio di libertà e giustizia.
La sede di Firenze della Misericordia è stata occupata, perchè noi crediamo che non vi sia più tempo. Non vi è più tempo per stare a discutere con organizzazioni cosidette “umanitarie” o di “solidarietà” se gestire questi campi di prigionia sia o meno giusto. Non vi è più tempo per ascoltare le false promesse di esperti politicanti che da sempre annunciano che “qualcosa cambierà”. I Cpt sono pieni di esseri umani che non lasceremo al loro destino. I cpt sono dispotivi di controllo e privazione della libertà che appartengono ad un sistema in cui tutti siamo costretti a vivere. E’ un sistema in cui la precarietà della vita si abbina alla cancellazione dei diritti. In cui le logiche securitarie produciono solo discriminazione, paura, ingiustizia.
I gestori dei Cpt, che fino ad ora hanno guadagnato un sacco di soldi prestandosi a questo lavoro ignobile, sono complici di ciò che accade. Come i mercenari in guerra. Quindi non vi sono più scuse. Decidano di assumersi fino in fondo ogni responsabilità, sapendo che nessuna facciata “umanitaria” o “cristiana” potrà mai reggere di fronte ad una cosa così vergognosa. Le catene, le gabbie, le botte, la disperazione che producono queste carceri speciali, non si possono più nascondere.
A Firenze, l’occupazione, ha svelato un piano di gestione dei CpT che guarda al 2007: non vi è alcuna intenzione di questi mercenari di rinunciare agli appalti.
Il governo, nella nuova finanziaria, ha annunciato un aumento della spesa dedicata alla gestione dei Cpt.
Il gioco del governo è svelato, non c’è più ambiguità possibile.
E anche per il Governo Prodi, e per le sue parti cosidette “radicali”, non vi sono né più scuse né nascondigli.
I Cpt vanno chiusi subito, la precarità delle nostre vite ha bisogno di reddito e dignità, e questa battaglia non è sacrificabile per nessuna poltrona, per nessuna governabilità, per nessun gioco di potere!

Area condivisa della disobbedienza sociale
Riferimenti regionali: Veneto - Centri sociali nord-est, ADL - federata RDB / Emilia Romagna - CSO TPO (BO) / Lombardia - Cantiere (MI) / Piemonte - CSO Crocevia (AL) / Trentino - CSA Bruno (TN)/ Friuli VG - CSO Clandestino

Movimento Antagonista Toscano

ADERENTI ALLA RETE EUROPEA I.W.W. (invisible workers of the world)

Nessun commento: