19.12.09

Sabato 19 dicembre Christmas Reggae Party: Babamandub + Tarantattack

Christmas Reggae Party
Ultima concerto live dell'anno!

Babamandub
www.myspace.com/babamandub
www.babamandub.com

TarantAttack
www.myspace.com/tarantattacksound

Apertura ore 20.30
Inizio: ore 22.00
Entry: 3 euro - prima delle 21.30 la metà


I BABAMANDUB nascono a Rovereto (TN) nel 2002 e prendono il nome dallo stretto di Bab el Mandeb, in Yemen, che unisce l’Africa con l’Asia, adattandolo a terminologie più legate al mondo reggae, per simboleggiare un’unione tra culture che è alla base non solo della musica ma anche di tutta la storia dell’umanità. Il sestetto reggae di Rovereto è arrivato all’attuale formazione dopo vari cambiamenti ed esperienze: a partire dal 2003-2004 ha sostenuto un’attività concertistica ininterrotta con diversi adattamenti di formazione, che hanno visto il numero di componenti arrivare fino agli 11 elementi nell’estate 2007. Nell’ultimo periodo hanno ristretto la formazione a sei elementi, con l’intento di rendere il sound più compatto. Questo tentativo si è tradotto nella realizzazione del secondo cd “Milioni di Persone”, uscito nel giugno 2008 e distribuito da Rastasnob, che segue di due anni il loro debutto discografico dell’omonimo “Babamandub” (febbraio 2006). Nella nuova produzione il gruppo progredisce nella ricerca delle giuste vibrazioni reggae soffermandosi su combinazioni di ritmi dal roots alla dancehall, su sonorità profonde tipiche del dub, e sull’utilizzo di melodie di voce di impatto. Nella sua recensione a “Milioni di Persone” nel numero di luglio del magazine musicale Basement, Il Generale, icona del reggae italiano, scrive: “…danno il meglio quando abbracciano il rub-dub di protesta come nella tune Logica di Bugie”. Nei quattro anni di attività concertistica da segnalare la partecipazione a Rafanass (’04 ’05 ‘08), Mesiano ’06, Rototom Sunsplash di Udine (’05 ’07 ‘08), Foolmoon di Venezia ’04, CaCuBo di Bologna ’05 (con One Love hp) Sfumature ’04, Destortom (’06 ’07 ‘08), Kamenge ’07 Tra le recenti partecipazioni degne di nota il Wintersplash di Marghera del 2007, festival con sette gruppi reggae provenienti da tutta Italia e il Rafanass Festival di Rovereto, dove lo scorso giugno hanno aperto il concerto del grande Alborosie. Anche quest’anno hanno partecipato al Rototom Sunsplash di Udine e in agosto erano in scena al Bornasco Reggae Festival di Biella. Tra i concorsi sostenuti dai Babamandub, oltre ad alcuni buoni piazzamenti all’ Italian Reggae Contest ’06 e ‘08, da segnalare anche la vittoria al concorso di Levicosuono ’07 e il secondo posto alle selezioni regionali di Italia Wave nell’aprile 2008.

18.12.09

Venerdì 18 dicembre: Reading teatrale di "Le meccaniche dell'infelicità"


Venerdì 18 dicembre ore 21 @ Enolibreria da Jurka

Presentazione con reading teatrale di "Le meccaniche dell'infelicità " di Pino Loperfido, edizioni Curcu&Genovese.

Sarà presente l'autore.


Sette giorni nella vita di Giacomo Andreatti, 48 anni, medico di base con l'hobby della scrittura che torna nella sua città, in seguito alla morte del vecchio padre. Sono passati venticinque anni e quel posto ha cambiato decisamente volto. Le attività economiche e politiche sono regolate da un'unica abnorme azienda-istituzione. La società è militarizzata, legalizzati gli stupefacenti, vietata ogni pratica sportiva, abolita ogni forma di imprenditoria privata. Ciononostante, ogni cosa è ammantata da una patina di apparente democrazia.

17.12.09

Giovedì 17 dicembre: Teatro degli Orrori + 2Pigeons

"A sangue caldo" è il titolo di questa breve intervista. E' il tentativo non retorico di riflettere sul contenuto del testo di una canzone. Questa canzone è "Padre Nostro", tratta dal secondo album del Teatro degli Orrori, "A sangue freddo".


Unica data in Trentino del tour A sangue freddo

Open Act: 2Pigeons
www.myspace.com/2twopigeons

Apertura centro sociale ore 20.00
Inizio concerti ore 21.00
Ingresso 10 euro


www.ilteatrodegliorrori.com/
www.myspace.com/ilteatrodegliorrori

Bio

Gionata Mirai - chitarra, voce
Francesco Valente - batteria
Giulio Ragno Favero - basso, chitarra voce
Pierpaolo Capovilla - voce

Siamo stanchi delle solite frittate rock italiane, stanchi dello sciatteria culturale che ci propinano le grandi case discografiche, stanchi di tutte le canzoncine che ascoltiamo in radio o "vediamo" in televisione, che durano sempre e soltanto l'arco di una stagione e poi -grazie a dio- non se ne sente più parlare.
ILTEATRO DEGLI ORRORI ha un ambizione più grande. Un quartetto rock bello classico, con una gran voglia di suonare della musica potente ma intrigante, violenta ma dai contenuti romantici, ignorante ma colta, un occhio ai Melvins ed uno a Dylan, un po' Birthday Party e un po' progressive.
Vi sembra poco? O è forse troppo? Ascoltare per credere.
Il Teatro Degli Orrori, il cui nome vorrebbe ispirarsi al Teatro delle Crudeltà di Artodiana memoria (e che per pudore, con questo non coincide), nasce all'inizio del 2005. L'idea di fare un gruppo nuovo di zecca fu inizialmente di Pierpaolo (voce e basso di One Dimensional Man), Gionata (voce e chitarra di Super Elastic Bubble Plastic) e Francesco (dall'estate 2005 alla batteria di One Dimensional Man), che dopo un periodo di prove in tre, decidono di chiedere a Giulio (ex chitarrista di One Dimensional Man) di unirsi alla formazione in qualità di bassista. E' solo a questo punto che la band decide di lavorare assiduamente e di darsi l' obiettivo di realizzare un disco; ma gli impegni di tutti nei confronti del proprio lavoro e dei rispettivi gruppi, rende il percorso di scrittura del nuovo repertorio, lento ed accidentato. E' infatti solo dopo ben due anni di prove, che Il Teatro Degli Orrori entra in studio di registrazione e realizza il suo primo album, "Dell' Impero Delle Tenebre".
Registrato e mixato dallo stesso Giulio al Blocco A di Padova e al Natural Head Quarter di Ferrara nei mesi di Novembre/Dicembre 2006 e Gennaio 2007, il disco esce il 6 Aprile per l'editore Tempesta e viene distribuito da Venus. 12 tracce di rock moderno ed alternativo, con un occhio agli amori di sempre -Scratch Acid, Jesus Lizard, Birthday Party- l'altro alla tradizione cantautorale italiana, fanno di questo disco qualcosa di inedito: asprezze e dissonanze accompagnate da un cantato in italiano che aspira a possedere una poetica propria. Musica non per i piedi. Musica per il cervello.
"Ecco l'angoscia umana in cui lo spettatore dovrà trovarsi uscendo dal nostro teatro. Egli sarà scosso e sconvolto dal dinamismo interno dello spettacolo che si svolgerà sotto i suoi occhi. E tale dinamismo sarà in diretta relazione con le angosce e le preoccupazioni di tutta la sua vita. Tale è la fatalità che noi evochiamo, e lo spettacolo sarà questa stessa fatalità. L'illusione che cerchiamo di suscitare non si fonderà sulla maggiore o minore verosimiglianza dell'azione, ma sulla forza comunicativa e la realtà di questa azione.
Ogni spettacolo diventerà in questo modo una sorta di avvenimento. Bisogna che lo spettatore abbia la sensazione che davanti a lui si rappresenta una scena della sua stessa esistenza, una scena veramente capitale. Chiediamo insomma al nostro pubblico un'adesione intima e profonda. La discrezione non fa per noi. Ad ogni allestimento di spettacolo è per noi in gioco una partita grave. Se non saremo decisi a portare fino alle ultime conseguenze i nostri principi, penseremo che non varrà la pena di giocare la partita. Lo spettatore che viene da noi saprà di venire a sottoporsi ad una vera e propria operazione, dove non solo è in gioco il suo spirito, ma i suoi sensi e la sua carne. Se non fossimo persuasi di colpirlo il più gravemente possibile, ci riterremmo impari al nostro compito più assoluto.


"EGLI DEVE ESSERE BEN CONVINTO CHE SIAMO CAPACI DI FARLO GRIDARE".
Antonin Artaud, "Il teatro e il suo doppio", Einaudi PBE 1978, p.ne 8/9.




Giovedì 17 dicembre ore 15.30: incontro con Pierpaolo Capovilla, voce del Teatro degli Orroni. In collegamento da Genova: Don Andrea Gallo

17 dicembre al Centro Sociale Bruno si esibirà il Teatro degli Orrori. Sicuramente una delle band più interessanti del panorama musicale italiano. Nelle settimane scorse, durante le prime date del tour "A sangue freddo", oltre ad una grande attenzione per gli show della band si è venuta a creare una forte polemica attorno alla canzone "Padre Nostro" contenuta nel loro ultimo disco. In alcune della città toccate dal tour infatti la canzone è stata attaccata - soprattutto dal partito della Lega Nord - perchè definita sacrilega e un attacco alla religione cristiana.

Nel pomeriggio che precede il concerto ne vogliamo parlare con l'autore - Pierpaolo Capovilla - e con un intervento di Don Andrea Gallo - fondatore della Comunità di S.Benedetto al Porto di Genova -.

"A sangue caldo"

Affrontiamo un tema difficile. In un paese in cui religione e politica sono difficilmente separabili. In una società in cui la croce viene più spesso brandita come spada piuttosto che come simbolo di pace.

"A sangue caldo" è il titolo di questa breve intervista. E' il tentativo non retorico di riflettere sul contenuto del testo di una canzone. Questa canzone è "Padre Nostro", tratta dal secondo album del Teatro degli Orrori, "A sangue freddo".
Lo facciamo con Pierpaolo Capovilla e Don Andrea Gallo.

Giovedì 17 dicembre - ore 15.30
c/o Enolibreria da Jurka
Centro Sociale Bruno
Via Dogana 1, Trento


Per ascoltare la canzone "Padre Nostro":

12.12.09

Sabato 12 dicembre BastaRockTour: Animavana + An Under Motion + La Cripta Crew + Sabung


Apertura Cs ore 20.00
Inizio ore 21.00 con la presentazione del libro "Basta Rock"
Entry 1 euro dopo le 21.00

Come presentare un libro sull’underground trentino?

Semplice: senza tante parole, ma con tanta musica.

Torna BastaRockTour, un viaggio attraverso i locali trentini per presentare BastaRock. L’underground dei Bastard Sons of Dioniso, il libro di Dalia Macii e Oscar de Bertoldi (Egon edizioni) che racconta con parole e immagini la vita dei rocker nostrani.

Il tour, iniziato la notte di halloween alla Sonà di Pietramurata, continua sabato 12 dicembre al Centro Sociale Bruno.

La serata comincerà alle 21.30 con la presentazione del libro alla presenza degli autori e dei musicisti, veri protagonisti della pubblicazione.

A seguire la proiezione dei videoclip de La Cripta Crew e i concerti di Animavana, An Under Motion e Sabung.

Di colore tendente al rosso e dal sapore melodioso, a tratti delicato ma al contempo inquieto ed aggressivo tipico del rock invecchiato in barriques di rovere. Gli Animavana, In constante ricerca con la tendeza allo sviluppo di note aromatiche a 360°. Da gustare in compagnia. Può provocare allucinazioni.

Gli An Under Motion sono un quartetto che non si propone un vero e proprio genere musicale ma ciò che nasce nell'umida cantina in via della circonvallazione ad Arco per ora si rifà al rock progressive anni 70 ma con influenze più recenti, dai Muse ai Radiohead al pop più leggero. Dicono in vero di essere in 5. Quinto componente e di vitale importanza, al synth nucleare analogico è Anatolji Diatlov, musicista eclettico. Personaggio che vanta una secolare esperienza su palchi di tutto il globo. Alquanto insolito ma decisamente affascinanante. Vedere per credere.

I Sabung sono una delle più promettenti rock band trentine. Cervano la propria identità artistica miscelando le loro differenze musicali ed il risultato è una rivisitazione del rock dei primi anni '90 con liriche attente a far riflettere chi ascolta.

La Cripta Crew sono Zincu, Mastaclementoni e Mister P, un non-progetto d'autoproduzione musicale/visuale. DIY allo stato brado, snuff rap storto, fragile. Forti legami chimici con le immagini che scorrono impietose, macchiando di grasso primordiale la mente dell'avventore. Beat che nascono da reazioni allergiche degli stessi, melodie intimamente nere appiccicate col ferro da stiro, rumori di fondo essenziali.

Il tour proseguirà fino ad aprile con un paio di concerti al mese. Il prossimo appuntamento è per il 19 dicembre al Pub Goldfinger con Attrito e Philosophy of Watermelon.



Prendi un musicista che un giorno inizia a girovagare per la sua provincia, il Trentino, in compagnia di una giovane antropologa. Si sono messi in testa il pallino di fare il ritratto di una scena musicale che sembrava destinata a rimanere ai margini e che invece, d’un tratto, si ritrova sotto ai riflettori di mezza Italia grazie a un gruppo che si chiama The Bastard Sons of Dioniso. Il musicista e l’antropologa sono tipi originali, vogliono fare un libro mai visto, niente sociologia sui giovani e blablabla, vanno direttamente dai gruppi, nelle sale prove, nei locali, ascoltano la loro musica e le loro parole, raccolgono locandine, calendari, fotografie. Ne nasce un libro che si chiama provocatoriamente BastaRock ma che invece è un sincero omaggio al fare musica: racconta dall’interno quella scena musicale che ha visto crescere i Bastard sons of Dioniso insieme ai numerosi compagni di strada, tra scantinati ammuffiti, notti insonni, bizzarrie e cavalcate on the road. Il musicista si chiama Oscar de Bertoldi, l’antropologa è Dalia Macii, il libro è Bastarock. L’underground dei Bastard sons of Dioniso.


3.12.09

Voglia di Jazz: giovedì 3 dicembre film muto musicato dal vivo dal The Slapstick Quartet


Cinemafutura presenta:

Voglia di Jazz,
dal 3 dicembre 2009 al 12 febbraio 2010


Programma dicembre:

GIOVEDI’ 3 DICEMBRE 2009 ore 21.00


jazz of silence:
La palla n. 13 [Sherlock Junior] di B. Keaton e R. F. Arbuckle | USA, 1924 |b/n |45’|

film muto musicato da: Roberto Zecchinelli
suona dal vivo The Slapstick Quartet
Roberto Zecchinelli Basso
Francesco Bearzatti Sassofono
Lorenzo Frizzera Chitarra
Paolo Mappa Batteria
[ a fondo pagina le biografie dei musicisti ]

Proiezionista si addormenta e si ritrova tra i personaggi del film che sta proiettando… e il cinema ai suoi albori esprime già l’avanguardia nella sapienza visionaria del grande Buster Keaton.


* VENERDI’ 4 DICEMBRE 2009 I Petali Neri e il Bianco

ore 20.30 La città del jazz [New Orleans] di Arthur Lubin |USA, 1947 | b/n | 89’
la nascita del jazz a New Orleans agli inizi del ‘900. Imperdibile la splendida Billie Holiday.

ore 22.30 la storia di Glen Miller [The Glenn Miller Story] di Anthony Mann |USA, 1954 |116’
Glenn Miller (1904-44), trombonista e direttore d'orchestra bianco commercializzò il jazz diffondendolo in mezzo mondo


* VENERDI’ 11 DICEMBRE 2009 Anni Ruggenti

ore 20.30 Accordi e Disaccordi [Sweet and Lowdown] di Woody Allen | USA, 1999 | 92’
Storia tragicomica di Ray, un chitarrista jazz che ebbe discreta fama alla fine degli anni '30.

ore 22.30 The Cotton club di Francis Ford Coppola | USA, 1984 |128’
Famoso cabaret di Harlem (New York) tra il '28 e il '35: Gangster story a ritmo di Jazz. Colonna sonora di Duke Ellington


* MERCOLEDI’ 16 DICEMBRE 2009 Piccole e Grandi Orchestre


ore 20.30 Follie di jazz [Second Chorus] di Henry C. Potter |USA, 1940 | b/n | 83’
due baldi suonatori di tromba si disputano la stessa ragazza… l'orchestra di A. Shaw la fa da protagonista

ore 22.30 A qualcuno piace caldo [Some like it hot] di Billy Wilder |USA 1959 | b/n | 120’
Chicago 1929: due musicisti squattrinati dalla si aggregano a un'orchestra femminile di jazz diretta a Miami. Superlativi J. Lemon, T. Curtis e M. Monroe


1910 – 1920
Nel cinema si cominciano a creare i primi lungometraggi
e in una vasta zona del Sud degli Stati Uniti che ha il suo centro a New Orleans nasce un nuovo tipo di musica: un incrocio tra ragtime, blues e fanfare europee che in seguito sarà chiamato jazz.
Il Cinema “portatore di movimento” e il Jazz musica “dell’improvvisazione” tracciano, per strade parallele, l’inizio della Modernità nella cultura occidentale. E allora quando la Settima Arte incontra la Musica proibita non si può restare indifferenti!
Biografie romanzate di musicisti, diari di concerti, racconti in prima persona e tanto altro - in film dimenticati o in documentari d’autore raramente proiettati, per una rassegna che restituisce sia le atmosfere della musica jazz e dei suoi protagonisti.
Grande Cinema e Grande Musica assicurati! E l’intreccio perfetto si compie nei tre appuntamenti di JAZZ OF SILENCE: tre classici del muto rivisitati con i suoni del jazz contemporaneo - musica originale scritta per l’occasione, pensata non solo quale commento alle immagini, ma come rilettura al presente dell’opera cinematografica, e suonata dal vivo da tre straordinari gruppi.
E’ scoppiata la Voglia di Jazz


Biografia dei The Slapstick Quartet

Roberto Zecchinelli. Trentino, allievo di Furio di Castri, laureato in musica Jazz al conservatorio di Bologna con il massimo dei voti e la lode, fa parte della ristretta cerchia dei bassisti jazz italiani orgogliosamente legati allo strumento elettrico. Fra gli altri ha suonato con Stefano Battaglia, “Blue” Lou Marini, Maria Schneider, Francesco Bearzatti, Gianluca Petrella ecc.

Francesco Bearzatti formatosi al conservatorio di Udine e New York con George Coleman, ha vinto numerosi premi ed e’ ormai un musicista riconosciuto a livello internazionale. Ha suonato col trombettista russo-americano, Valere Ponomarev con il batterista americano Charles Persip e l’italiano Roberto Gatto, con Aldo Romano, Enrico Rava a Louis Sclavis. Tra i suoi lavori ricordiamo “suit for Tina Modotti”. Attualmente vive a Parigi.

Lorenzo Frizzera nato a Rovereto (TN) nel 1972.
Tra le molte collaborazioni – più di 700 concerti, 26 cd, trasmissioni radiofoniche e televisive nazionali ed internazionali – si segnalano quelle con alcuni mostri sacri del jazz come Jimmy Cobb, Joey DeFrancesco e Bobby Durham e quelle con alcuni tra i più significativi musicisti jazz italiani tra cui Stefano Bollani, Paolo Dalla Porta, Stefano Battaglia, Ares Tavolazzi e molti altri.

Paolo Mappa nato a Taranto nel 1956
Autodidatta, ha frequentato una clinics con Peter Erskine.
Ha collaborato fra gli altri con: Carla Bley, Steve Swallow, Flavio Boltro, Pietro Tonolo, Tommy Flanagan, Enrico Rava, Gunther Schuller, Antonello Salis, Danilo Rea, Bob Mintzer, Steve Grossman, Tom Harrell

Giovedì 3 dicembre: Presentazione di "La Stasi dietro il lavello"










Giovedì 3 dicembre ore 18 @
Enolibreria da Jurka

Presentazione di “La Stasi dietro il lavello”, di Claudia Rusch, Keller editore

Sarà presente l'editore Roberto Keller.

A seguire aperitivo e buffet.



LA STASI DIETRO IL LAVELLO
Dopo i successi cinematografici "Good Bye Lenin" e "Le vite degli altri" ecco finalmente un racconto toccante e ironico sulla Germania divisa e la caduta del Muro. La vita all'ombra del Muro vista con gli occhi di una bambina e adolescente Tradotto in Italia in occasione del ventennale dalla caduta del Muro di Berlino.

Premiato in Germania con un grande successo di critica e pubblico (un bestseller di oltre 90 mila copie vendute) è stato tradotto già in cinque lingue e ora finalmente in italiano.

Claudia impara fin da piccola a diffidare dei poliziotti, a non esprimere chiaramente le proprie inclinazioni o le preferenze per le materie umanistiche, a mimetizzarsi nel conformismo dominante per non farsi notare. Ma per lei, la vita nella DDR, la Germania dell'Est, è tutt'altro che normale perché è una ragazza poco comune, cresciuta in una famiglia vicina agli ambienti della dissidenza politica, figlia di genitori impegnati nella difesa dei diritti civili.
In un originale romanzo autobiografico a episodi che ripercorre gli ultimi quindici anni di vita della Germania dell'Est, Claudia racconta la propria quotidianità all'ombra del Muro (con gli occhi sempre vigili della Stasi) tra assurde vessazioni e persecuzioni ma anche speranze, innocenze, sorrisi, i primi amori, le manifestazioni. Fino a quando il Muro crolla e...
Con un tono limpido, divertente, alieno da qualsiasi forma di retorica o facile autocommiserazione, ecco materializzarsi un mondo mai troppo reale, addolcito dallo sguardo dell'infanzia e combattuto con gli ideali dell'adolescenza.
La Stasi dietro il lavello è stato premiato in Germania con un grande successo di critica e vendite (un bestseller di 90 mila copie vendute) e tradotto in più lingue; è l'opera di una delle voci più interessanti della nuova narrativa tedesca e mostra luci e ombre di un processo che forse troppo sbrigativamente viene definito "riunificazione".

Claudia Rusch, nata nel 1971 a Stralsund, è cresciuta nell'isola di Ruegen, nella Marca del Brandeburgo e a Berlino. Ha studiato germanistica e romanistica a Berlino e a Bologna. Ha lavorato sei anni nella redazione di un'emittente televisiva e dal 2001 vive a Berlino come libera scrittrice. Nel 2003 ha pubblicato per la S. Fischer Verlag di Francoforte il bestseller Meine freie deutsche Jugend (in italiano La Stasi dietro il lavello), seguito nel 2009 da Aufbau Ost. Unterwegs zwischen Zinnowitz und Zwickau.Claudia Rusch, nata nel 1971, ha trascorso l'infanzia nell'isola di Ruegen, nel Brandeburgo, prima di trasferirsi a Berlino (Est) con la famiglia. I suoi genitori erano attivisti dei diritti civili sotto il regime comunista. Oggi vive a Berlino.


LA STAMPA
Claudia Rusch racconta la sua vita nella DDR, e lo fa in modo affascinante: con allegria, amore, gioia di vivere e autoironia, e senza indulgere al sentimentalismo. BERLINER ZEITUNG

Rusch non ci prova nemmeno a togliere il mordente alla sua vita particolare SÜDDEUTSCHE ZEITUNG

Vicende tragiche e grottesche, infami e inaudite. Un libro straordinariamente veritiero e toccante FRANKFURTER RUNDSCHAU

Il linguaggio narrativo di Claudia Rusch è elegante, avvincente, umoristico e dotato di una sottile ironia SÄCHSISCHE ZEITUNG


L'ESTRATTO
"Il discorso di chiusura obbligatorio si trasformò in un'impresa impegnativa. Non solo la direzione scolastica era nelle nostre mani. Potevamo smascherarli tutti. I compagni di scuola delatori che, nel loro conformismo, non avevano esitato a denunciare altri compagni, il segretario di partito, che ogni anno cambiava metodo per indurre gli studenti a spiare i loro amici, gli insegnanti di educazione civica, dal cui umore poteva dipendere il diploma di maturità o un posto all'università, complici, omertosi e zucche vuote. Finalmente potevamo vendicarci delle menzogne, le paure e i tradimenti. Della corruzione quotidiana. Delle infinite vessazioni, resoconti, appelli con l'alzabandiera, bandierine e striscioni per i saluti e canzoni di lotta. Delle lezioni obbligatorie extrascolastiche di marxismo-leninismo e delle limitazioni nell'accesso all'istruzione. Poteva essere la resa dei conti. O potevamo lasciar perdere.
Proprio perché sia Robert che io eravamo i primi ad avere motivi a sufficienza per calcare la mano, decidemmo di applicare un principio che la DDR a noi non ha mai concesso: quello della lealtà. Non era il caso di infierire. Non ce n'era bisogno. La vita era dalla nostra parte".

1.12.09

Martedì 1 dicembre: Presentazione di "Lipsia 1989. Nonviolenti contro il muro"

Martedì 1 dicembre ore 18 @ Enolibreria da Jurka

Presentazione di “Lipsia 1989. Nonviolenti contro il muro”, edizioni il Margine

Sarà presente l'autrice Paola Rosà e Paolo Fabris editor di Keller editore.

A seguire aperitivo e buffet.

Presentazione

A 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, questo è il primo libro italiano che ricostruisce, con documenti di prima mano e dando voce agli stessi protagonisti, l'appassionante storia dei movimento pacifisti e nonviolenti, cresciuti nelle Chiese evangeliche della Germania comunista, e il cui centro era Lipsia, che furono determinanti con le loro manifestazioni, diventate poi imponenti, nella caduta del Muro senza spargimento di sangue.

Tra repressione e conformismo, ambiguità e solitari atti di coraggio, questo libro accompagna il germogliare e il crescere della rivoluzione anti-regime sin dai primi volantini di protesta contro i sovietici negli anni Cinquanta e lungo una miriade di piccoli grandi gesti che costellano i quarant'anni di esistenza della Germania comunista.

Con una postfazione di Gian Enrico Rusconi.

Il Sole24ore, domenica 6 settembre 2009

Rai Radio Uno, trasmissione Nudo e Crudo del 15 settembre 2009

L'Eco di Bergamo, 8 ottobre 2009

Avvenire, sabato 10 ottobre 2009

Presentazione 16 ottobre 2009, Trento

Giornale di Brescia, venerdì 9 ottobre 2009

Paola Rosà

Si è diplomata in inglese e tedesco alla Scuola superiore per interpreti e traduttori dell'università di Trieste e si è laureata in Scienze politiche a Firenze. Giornalista free-lance, traduttrice, scrittrice, ha lavorato per il quotidiano l'Adige e la Rai. Nel 2003 ha ideato e diretto il documentario Un rabbino per la pace trasmesso su RaiTre. Ha pubblicato per Il Margine Willi Graf. Con la Rosa Bianca contro Hitler (2008) e ha tradotto e curato Carl Dallago Il grande Segantini. Scritti scelti (2008).